venerdì 31 ottobre 2008

Paternò (Catania): E’ Iniziato Oggi Il Processo per la Gestione dei Servizi Sociali a Giovanni Leone assessore comunale

Il processo vede imputato l’ex capogruppo consiliare di Forza Italia, al comune di Paternò, Giovanni Leone, oggi assessore in carica con delega alle attività produttive dello stesso comune.

I capi di imputazione che ha formulato il PM dott.ssa Lina Trovato sono:


“ in ordine al delitto di tentata violenza privata aggravata e continuata p.e p. dagli artt.81 e 2, 61 n.9, 56 e 610 c.p. perché, con più azioni in esecuzione di un unico disegno criminoso ed in tempi diversi, con minaccia consistita nell’intimare a Campisano Carmela e Catania Maria Erminia che se non avessero revocato l’iscrizione al sindacato dei lavoratori U.I.L. non avrebbero ottenuto il rinnovo del contratto di lavoro quali operatrici socio-assistenziali per i disabili assistiti dal Comune di Paternò, compiva atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere le predette Campisano Carmela e Catania Maria Erminia a revocare l’iscrizione al sindacato de quo, evento non verificatosi per cause indipendenti dalla volontà dell’agente e, segnatamente, per la reazione delle due donne che resistevano alla minaccia, subendo la realizzazione del male minacciato (difatti pur avendo maturato esperienza nell’assistenza ai disabili ed aver lavorato diversi anni per una delle cooperative riunitesi nell’Ati aggiudicataria del relativo servizio, non venivano più riassunte). Con l’aggravante di aver commesso il fatto con abuso dei poteri ed in violazione dei doveri inerenti alla qualità di consigliere comunale. In Paternò dall'aprile 2005 fino almese di ottobre 2005”. Questo, quello che si legge dalle carte processuali.


Ma veniamo ad oggi, durante il corso della prima udienza si sono costituite parte civile le due signore Campisano Carmela e Catania Maria Erminia richiedendo 40 mila euro ciascuno per risarcimento danni .


Pare, così come ha dichiarato in udienza l’avv. Gianninò che rappresenta le parti civili, che vi sia un ulteriore stralcio del processo di che trattasi, ancora in corso di istruzione.


L’udienza dopo l’acquisizione di documenti e liste testi è stata rinviata al 6 marzo p.v.



SUD: MPA SCRIVE A BERLUSCONI "SOTTRATTI FONDI PER LO SVILUPPO"


“Gentile presidente, le scriviamo per esprimerle, come rappresentanti nei due rami del Parlamento del Movimento per l’autonomia, il nostro profondo disappunto in merito a una serie di decisioni del governo che stanno drasticamente riducendo le risorse per il Mezzogiorno”. Questo l’incipit della lettera che i capigruppo di Camera e Senato del Movimento per l’autonomia, Carmelo Lo Monte e Giovanni Pistorio, hanno inviato al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per chiedere la convocazione urgente di una riunione di maggioranza sui problemi legati all’utilizzo improprio dei fondi Fas e sulla necessità che questi siano destinati al sud come prevede la legge istitutiva. “Con numerosi provvedimenti, come la manovra finanziaria di questa estate o il decreto sul taglio dell’Ici, la dotazione dei Fondi per le aree sottoutilizzate (Fas) per il periodo 2007-2013 è stata ridotta, dall’inizio della legislatura, di 13.269,5 milioni di euro. L’intera riduzione è avvenuta per finanziare interventi assolutamente estranei alle finalità di riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del paese previste dalla legge istitutiva del suddetto fondo che come è noto peraltro deve essere impiegato per l’85 per cento nelle regioni del Sud”.

“Solo una piccolissima parte di questi fondi – scrivono i due capigruppo – è stata utilizzata per finanziare interventi nel Sud, e nessuno degli stessi per finalità attinenti. Il risultato è che al Mezzogiorno vengono sottratti fondi indispensabili allo sviluppo e si acuisce il divario con le regioni del Nord. Nonostante l’allarme lanciato, più volte, dal nostro Movimento, non possiamo che prendere atto del fatto che si continuano a stornare fondi Fas per destinazioni improprie. Con l’ultimo decreto legge n. 162 pubblicato in questi giorni sulla Gazzetta Ufficiale, si prevede all’articolo 1, la compensazione degli aumenti dei costi dei materiali da costruzione, per un totale dal 2009 al 2011 di 900 milioni di euro, sottraendoli per intero dal Fas. Allo stesso modo, all’articolo 3, altri 233 milioni, in parte già destinati per realizzare programmi strategici di interesse regionale nella Regione Sardegna, sono stati sottratti per realizzare opere in vista del prossimo G8”.

“Tali scelte ci appaiono in netto contrasto con il programma con il quale si sono vinte le elezioni, che prevedeva, al contrario, maggiori investimenti per il Mezzogiorno per favorirne lo sviluppo, e confliggono con i numerosi ordini del giorno, presentati dai nostri parlamentari e accettati dal Governo, con i quali si chiedevano provvedimenti tesi a restituire quanto sottratto, in materia di finanziamenti, alle Regioni meridionali. La pratica di sottrarre fondi al Mezzogiorno per finanziare altri provvedimenti è stata una costante del Governo Prodi; dobbiamo purtroppo constatare che tale pratica sta proseguendo con il presente governo e, per questo, ci sentiamo in dovere di comunicarle direttamente che, in assenza di una rapida inversione di tendenza, saremo costretti a opporci, anche nelle Aule parlamentari, a ogni provvedimento che stornasse, verso altri obiettivi, fondi destinati alle Regioni meridionali. Certi che comprenderà le profonde ragioni politiche che ci hanno spinto a rivolgerci direttamente a lei su un tema così delicato, le chiediamo di convocare, al più presto, una riunione di maggioranza sui temi in oggetto allo scopo di trovare soluzioni alternative alle attuali fonti di finanziamento previste all’articolo 1 e 3 del Decreto Legge n. 162”.

giovedì 30 ottobre 2008

Sicilia: la polemica Pdl - MpA

Non entra direttamente nell’agone politico, ma Renato Schifani, intervenendo in una assemblea di studenti all'inaugurazione dell'anno accademico del parlamento della legalità a Palermo, non lesina osservazioni sottese che però suonano come messaggi ben chiari per gli addetti ai lavori. Musotto, Micciché e Lombardo ne sono i destinatari. Inizia col rapporto fiduciario tra cittadino ed eletto.

"L'opinione pubblica sente ormai come definitivo il rapporto con il politico che ha scelto, che ha votato. Ecco perché i cambi di partito si sono molto ridotti e, quando raramente per fortuna accadono, vengono considerati una vera anomalia, una pagina non esaltante della politica". Commento che arriva dopo qualche giorno dal fragoroso passaggio di Francesco Musotto, alleato con Schifani fino a qualche settimana fa dentro Forza Italia e che adesso è trasmigrato al Movimento per l'autonomia di Raffaele Lombardo, in polemica col il PdL.

“La riforma dello Stato in senso Federale – continua Schifani - non creerà conflitti tra Nord e Sud del Paese. Ma nuovi partiti regionali, che dovessero nascere in questo frangente, rischiano di promuovere gli egoismi dei singoli territori e di aprire forme esasperate di conflitto tra le diverse aree territoriali". Chiarissimo il riferimento al “Partito del Sud” tanto a cuore e su cui sta lavorando il suo “nemico” Gianfranco Miccichè, d’accordo con Lombardo (?).


Tensione nel Centrodestra siciliano, questa la sottolineatura di Schifani. Dopo la festa dell'MpA, le distanze tra gli autonomisti e i forzisti appaiono marcate, con Miccichè sempre più in accordo con la “lega del Sud” e col del movimento del Presidente della Regione.Musotto né è esempio.

“Non voglio entrare in polemica con il MpA né col suo leader – dice Diego Cammarata dopo le polemiche di Musotto sul Comune di Palermo - Il banco di prova del governo Lombardo per me saranno la legge sulle aree metropolitane e le grandi opere”.

Un tira e molla, un confronto aspro ma anche aperture. Con la riforma sanitaria in sottofondo.

“Il rigore e’ necessario perché occorre rispettare i parametri e rientrare dal deficit” afferma Schifani, sul piano di rientro della sanità predisposto dalla Regione, gettando acqua sul fuoco, a seguito delle polemiche di alcuni esponenti F.I, doverosa difesa per non fare mettere all’indice il partito azzurro della tutela ostinata di lobby clientelari, del mantenimento di privilegi e spartizioni, che vi sono state nella sanità siciliana.

Ma il livello di sensibilizzazione è alto, la prova sono le assenze ingiustificate a Messina. Ma Raffaele Lombardo sminuisce le difficoltà. "Forza Italia non ha disertato la mia Festa, sono venuti esponenti di tutto rispetto, come Leontini ed altri. C'e' stata una polemica eccessiva su alcune dichiarazioni, credo, altrettanto eccessive dell'amico Musotto. Aderire all'MpA - prosegue - significa aderire a un partito che contribuisce alla tenuta di un'alleanza che ha come presidente Silvio Berlusconi, e bisogna rendersi conto che il mondo è cambiato". Ma sulla sanità non cede convinto di andare avanti ad ogni costo. Forte della opportunità del progetto.


mercoledì 29 ottobre 2008

Catania: Gibiino interviene su nomine cda delle società partecipate

(fonte: cataniaoggi.com)


Sulla sostituzione dei componenti dei cda delle società partecipate del Comune di Catania e la nomina di una terna identica per tutte le società stesse interviene il coordinatore provinciale On.le avv. Vincenzo Gibiino per stigmatizzare sulle modalità, la metodologia e sulle finalità. La considerazione che gli stessi componenti i nuovi cda non percepiscano stipendi non può lasciare soddisfatti in maniera così semplicistica. Preoccupa, continua Gibiino, che i componenti stessi siano già chiamati a compiti notevolmente gravosi presso il Comune di Catania e altre Istituzioni e non si vede come gli stessi possano svolgere a pieno le nuove funzioni. Le società partecipate essendo pubbliche di diritto privato devono, pur nell’alveo di finalità pubbliche, perseguire e seguire il mercato: ed allora delle due l’una o sono in grado di rimanere sul mercato, produrre utili e concorrere a rimpinguare le magre casse del Comune, ovvero debbono essere sciolte. Altro argomento, aggiunge Gibiino, è il costo delle indennità dei componenti; è bene chiarire che i manager vanno valutati non sul parametro di quanto costano ma di quanto rendono e producono.

Ignazio Jouer

Orgoglio Paternese

Comunicato

A favore si sono espressi 162 senatori. Ma la protesta non si ferma: tensione tra gruppi di studenti di destra e sinistra a Piazza Navona

Per la Gelmini con il via libera del Senato "si torna alla scuola della serietà, del merito e dell'educazione". Berlusconi: "La sinistra prende in giro gli studenti". Il Pd pensa al referendum. Ma la protesta non si ferma: a piazza Navona tensione tra studenti di destra e sinistra.

lunedì 27 ottobre 2008

La Condanna di Travaglio: ora cambio opinione

(fonte: "L'Indolente")



MINCHIA MI ERA SCOMPARSO UN FATTO! VUOI VEDERE CHE CAMBIO OPINIONE ORA CHE MI E' NOTA LA NOTIZIA

Tegola su Marco Travaglio, condannato a 8 mesi di reclusione (qui l'articolo apparso sul Corriere della Sera) e 100 euro di pena pecuniaria per diffamazione nei confronti del parlamentare ed ex-ministro di Forza Italia Cesare Previti. la sentenza è stata emessa poco fa dal Tribunale di Roma e fa riferimento all’articolo pubblicato dal settimanale L’Espresso il 3 ottobre del 2002 con il titolo: «Patto scellerato tra mafia e Forza Italia».

Con Travaglio è stata condannata a 5 mesi anche Daniela Hamaui, direttore responsabile del settimanale, anche se va sottolineato che per entrambi gli imputati la pena è sospesa. Previti incasserà comunque un risarcimento di ventimila euro per la diffamazione subita dall’Espresso, sempre per decisione del giudice.

Le motivazioni della sentenza non si sanno ancora, ma probabilmente le gravi accuse che trasparivano dall’articolo saranno state considerate non provate. Ve ne riportiamo alcuni passaggi significativi, mentre clikkando qui potete trovare l’intero testo.

Su Dell’Utri:

Ilardo racconta al colonnello anche come Cosa Nostra decise di votare nel 1994. «In Caltanissetta, i ‘palermitani’ avevano indetto una riunione», in cui si era deciso che «tutti gli appartenenti alle varie organizzazioni mafiose del territorio nazionale avrebbero dovuto votare Forza Italia». Come mai? «I vertici avevano stabilito un contatto con un esponente insospettabile di alto livello nell’entourage di Berlusconi. Questi, in cambio del loro appoggio, aveva garantito normative di legge a favore degli inquisiti appartenenti alle varie ‘famiglie’ mafiose, nonché future coperture per lo sviluppo dei loro interessi economici quali appalti, finanziamenti statali…».

Chi è l’ uomo «dell’entourage di Berlusconi»? La risposta è in un verbale firmato da Riccio il 21 dicembre 1998 davanti ai pm di Firenze che indagano sui mandanti occulti delle stragi: «Nel marzo-aprile 1994 ho detto a Ilardo: per caso l’uomo dell’entourage è Dell’Utri? Lui mi ha fatto la battuta, guardandomi: “Lei le cose le capisce! Poi ne riparleremo. Vedrà quanti ne passeremo”.». Le stragi dovevano servire «per mettere sotto i politici», che «facevano promesse su promesse» a Bagarella.

Su Previti e Taormina:

Quello che avrebbe potuto diventare un altro Buscetta non parlerà più. Una fuga di notizie, quasi certamente di provenienza “istituzionale”, ha avvertito Cosa Nostra del pericolo incombente. Solo Riccio può ridargli la voce. Cosa che fa attraverso i suoi appunti tutti scritti con inchiostro verde e le testimonianze. Senonchè, nel marzo 2001, viene convocato nello studio del suo avvocato, Carlo Taormina, per una riunione con Dell’Utri e il tenente Carmelo Canale, entrambi imputati per concorso esterno in mafia. Riccio denuncia subito il fatto alla Procura di Palermo: «Si è parlato di dare una mano a Dell’Utri. Io avrei dovuto dire che l’Ilardo non mi ha mai parlato di Dell’Utri come uomo di mafia, vicino a Cosa Nostra». In più Riccio deve dimenticarsi la mancata cattura di Provenzano. In cambio gli viene promesso un aiuto per rientrare nell’Arma e per ottenere “la rimessione del mio processo”. «In quell’occasione, come in altre, presso lo studio dell’avv. Taormina era presente anche l’onorevole Previti». Taormina ammette il colloquio ma nega quelle pressanti richieste al cliente. In ogni caso, Riccio cambia avvocato.

Riccio e e il suo ex difensore Taormina si rivedranno presto, a Palermo, per testimoniare al processo Dell’Utri.

La parte in grassetto è quella incriminata, almeno riguardo a Previti.

COMPAGNI "SALVATE IL SOLDATO MARCO" DALL'AGGRESSIONE GIUSTIZIALISTA DELLE PROCURE MILITANTI: PRIMA LE ACCUSE DELLE FERIE OFFERTE DA MAFIA S.P.A. ORA LA CONDANNA PER CAUSA DI PREVITI. E' UN COMPLOTTO FASCISTA DI REGIME DEMOPLUTOCRATICO !!!

GLI VOGLIONO TAPPARE LA BOCCA METTENDOGLIELA NEL CULO!!!!

Castiglione: ddl per il riordino delle Ato







COMUNICATO STAMPA

L'articolo 32 dello Statuto della Regione Siciliana attribuisce alle Province l'iniziativa legislativa, tramite disegni di legge approvati da almeno tre Consigli provinciali. Una facolta' questa che e' stata sottolineata dal presidente della Provincia Regionale di Catania Giuseppe Castiglione, che stamattina, alla presenza dei sindaci dei Comuni e i vertici degli Ato rifiuti del Catanese, ha presentato un disegno di legge su 'Norme in materia di organizzazione territoriale e di disciplina del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani'. Il ddl, tra l'altro, individua l'Ato rifiuti con il territorio provinciale e affida il trasferimento delle competenze alle Province. Viene inoltre garantita la sopravvivenza degli Ato che hanno raggiunto 'obiettivi virtuosi'. 'La continua emergenza rifiuti che si vive in numerosi comuni - ha detto Castiglione - impone la rapida assunzione di provvedimenti legislativi che consentano l'immediato avvio di un processo di risanamento delle attuali gestioni, in alcuni casi fallimentari, e l'inizio di una nuova stagione positiva, in termini di economicita' e di efficienza del servizio erogato ai cittadini'

domenica 26 ottobre 2008

FEDERALISMO SOLIDALE PER LA VERA UNITA' DEL PAESE

Una mattinata davvero interessante quella trascorsa al quartiere fieristico di Messina.
Un workshop qualificato che oltre al Presidente Lombardo ha visto partecipare l'on. Luciano Violante e il ministro Roberto Calderoli.
Tema: “Il federalismo solidale per una vera unità del paese”.
Parte Calderoli, illustra il disegno di legge, assicura che il ragionamento fatto è stato condiviso dalla conferenza stato-regioni, ma che ad ogni buon conto si terrà conto dei vari suggerimenti che verranno fuori dai confronti con tutti i soggetti politici di maggioranza ed opposizione. “Una riforma dello Stato che parte da questo progetto, ma che deve essere completato dal federalismo istituzionale, dalla riforma del Parlamento e dei suoi regolamenti. Il disegno di una nuova organizzazione dello Stato, che implica una revisione della vita di tutti i cittadini e che deve essere condivisa dalla maggior parte dei rappresentanti del popolo”. Apertura quindi.
Apertura che è subito ripresa da Luciano Violante che con repertorio appassionante e forbito, ma chiaro, si dice d’accordo col ministro Calderoli. “La riforma oltre che legislativa deve essere anche culturale, una condivisione – afferma Violante- che deve essere metabolizzata dai cittadini. Cambia l’impostazione sociale che va avanti da più di duecento anni. Un Nord che assumeva manodopera dal Sud, per produrre, produzione che il meridione consumava. Adesso si è invertita la tendenza. Il sud non fornisce più la manodopera che è extracomunitaria, fornisce cervelli di tanti giovani strappati alla Sicilia, che nella maggior specie sono sostenuti dalle famiglie per sopperire al surplus di spese occorrenti. Una inversione di tendenza. La riforma federale è necessaria perché il mondo è cambiato, solo così si potrà unire e tenere unito il paese”.
Raffaele Lombardo riprende temi soliti che in questi mesi ha più volte messo in risalto, gli insediamenti petrolchimici che tante complicazioni ambientali hanno causato alla Sicilia e nulla hanno restituito in termini economici, eludendo l'art. 37 dello Statuto; passa alla lotta alla criminalità organizzata; alle soluzioni per lo smaltimento dei rifiuti e ai termovalorizzatori, per i quali si dovrà rifare la gara; al rapporto con gli istituti di credito che lucrano in Sicilia ed investono al nord, rilanciando la istituzione di una banca del sud, alla ricontrattazione con le società che gestiscono i mega centri commerciali; alla fiscalità di vantaggio che attirerebbe insediamenti produttivi internazionali che darebbero lavoro ai giovani siciliani, e trasformare la Sicilia nella regione più ricca d'Europa nel giro di 10 anni; al ponte sullo stretto, meraviglia tecnologica, opera del nuovo corso siciliano, che si completerebbe con le infrastrutture stradali e ferroviarie ad esso per forza di cose collegate; finendo alla applicazione, reale e concreta, dello Statuto autonomistico, vera risorsa siciliana, che finalmente potrà trovare applicazione appena realizzato il federalismo.
Ed affonda il colpo, “Torno da Napoli dove un artigiano di fama mondiale fornitore della real casa dei Borbone del Regno delle Due Sicilie, incontrandomi mi ha dato un opuscolo dove sono contenuti i primati che il meridione ha avuto rispetto al paese Italia, un vero elenco di progresso scientifico, industriale, culturale, e per finire anche economico. Pensate che le riserve auree conservate nei Banchi nazionali erano in Italia 668 milioni di lire oro, patrimonio di tutti gli Stati italiani. 443 milioni erano custodite nel Banco di Napoli e nel Banco di Sicilia, nel Regno delle due Sicilie. Tesoro che è stato espropriato e portato al Nord dopo la conquista dei Savoia, e che servì a finanziarne l’industrializzazione, a spese del meridione”.
La storia è necessaria per comprendere quale debito ha il resto del paese verso un meridione che oggi viene tratteggiato come parassita ed assistenzialista, una perequazione necessaria che deve trovare adesso riscontro con il federalismo.
“E poi –continua Lombardo- se di crescita dobbiamo parlare, la Sicilia potrà crescere con numeri percentuali a due cifre, tanto ci hanno fatto rimanere indietro. Dopo saremmo noi la parte trainante del paese, perché il resto non potrà crescere più di adesso. Dobbiamo essere virtuosi però, riformare il sistema Regione, senza tenere conto delle resistenze di chi vuole ancora mantenere privilegi, clientele, di chi cerca di resistere a riforme obbligatorie, senza le quali non si va da nessuna parte. Come la riforma della Sanità, avversata da qualche sciocco per non perdere propri vantaggi. Una avversione che non giunge dall’opposizione, piuttosto dagli alleati, i quali fanno raccolta di firme, apposizioni di manifesti, accusandoci in mala fede. Questa è una riforma necessaria senza la quale non potremmo rientrare dal debito, rimanendo così esclusi dalla ripartizione del FSN. Approfittando nel contempo per fare emergere le eccellenze. Dobbiamo riuscire tagliare le tante teste dei tanti vice-re che ammorbano la Sicilia con sacche di privilegi di pochi, e che vengono pagati da tutti i cittadini. Nessuno può fermarci né farci recedere da questi intendimenti che sicuramente sono pericolosi per noi e scomodi per tutti questi, per i grandi gruppi finanziari-speculatori, per le multinazionali che finanziano i partiti, per la criminalità organizzata. Nessuno potrà dirmi sono il tuo capo e devi fare così. Ho un solo padrone. Il Popolo Siciliano. Ed opererò esclusivamente nell'interesse dello stesso, e chi mi conosce sa perfettamente che è difficile che cambi idea. Il Movimento per l'Autonomia ha questo fine, quello di liberare la politica siciliana, di non avere condizionamenti che risiedono altrove e che possano essere da ostacolo agli interessi dell'isola. IO sono arrivato al culmine, potrei non ricandidarmi più, e dedicarmi alla mia azienda agricola, ma adesso questo processo non lo fermo".
Parole forti, coraggiose, che Violante incoraggia: “Non possiamo non essere d’accordo con il Presidente Lombardo, questa è la strada giusta da percorrere per il riscatto del popolo siciliano e che noi del PD dobbiamo sostenere. La Sicilia lo merita, anche perché è stata la culla della democrazia del dopoguerra e che ha insegnato la politica al resto del paese”.
E’ stata la festa dell’Orgoglio Siciliano.

sabato 25 ottobre 2008

ORGOGLIO SICILIANO, MICCICHE' TUONA


La Festa del Movimento per l'Autonomia si addentra nei temi politici attuali Si avvicendano gli incontri, s'infiamma il dibattito politico e gli interventi autorevoli .

Molto atteso in mattinata, l'intervento di Gianfranco Miccichè, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al CIPE che ha aspramente criticato la Lega Nord: "La cosa scandalosa è che appena spendiamo 140 milioni per la Sicilia, si lamentano i lombardi. Una vigliaccata, lo dico molto chiaramente: noi abbiamo dato 1,4 miliardi di euro all'Expo di Milano con i nostri soldi, quelli destinati al Fas per il Mezzogiorno. Immatura la polemica sui fondi destinati a Catania dal decreto sulle autonomie approvato in Consiglio dei ministri insieme al Federalismo fiscale. Allora Catania dovrà restituire i 140 milioni soltanto dopo che Milano restituirà gli 1,4 miliardi di euro".

Gianfranco Micciché, nel il suo intervento, non ha lesinato disapprovazioni alla Finanziaria, che prevede la detrazione alle regioni del sud di 3,6 miliardi di euro: "La verità - afferma Miccichè - è che per adesso gli unici fondi che ci sono sono quelli per il Mezzogiorno (che provengono dall’Europa). Il problema è territoriale e non politico. Nel 2013 finiranno i fondi strutturali e si andrà verso il Federalismo, se in questi anni ci tolgono pure i quattrini che abbiamo è chiaro che il problema comincia a diventare serio. I soldi il Mezzogiorno li deve spendere bene".

Micciché continua a sentenziare, passa dalla critiche alla Finanziaria ai sospetti sul Federalismo: "Non mi piace, non mi fido del Federalismo fatto da gente come quelli della Lega. Loro vogliono lo scontro tra i territori, ma se ci deve essere allora che sia alla pari: scontro politico e non territoriale perché loro sono più forti di noi anche nella demagogia. Mi sembra che in generale nel Mezzogiorno si è sudditi nei confronti dei poteri del Nord. Il governo della Regione siciliana, presieduto da Raffaele Lombardo –ha continuato Miccichè- mi sembra che sia partito con il piede giusto e mi sembra intenzionato a fare meglio. Bisogna vedere se ci riuscirà: ma penso e spero di sì”.
Sembra il più acceso degli autonomisti, ed appare chiaro che l’intesa col leader movimentista Raffaele Lombardo c’è, continua, si rafforza. Il progetto di un forte partito siciliano si fiuta, oltre che nelle parole anche negli atteggiamenti. Musotto ne è un prototipo notevole. Sottrarre Lombardo all’abbraccio leghista potrebbe essere la strategia per realizzare il “federalismo partitico”, cioè un grande contenitore del centrodestra che comprenda tutti, come il PDL, ma tutto siciliano, alleato col Cavaliere….. ma non dipendente. Poi ci si confronterà anche coi leghisti.

SICILIA: FESTA DEL MpA, COSA SUCCEDE

«Sarò io l'assessore regionale di Messina». «Sono pronto a venirmi a sedere con voi una volta al mese per aggiornare idee e iniziative». Così parlava Raffaele Lombardo il 4 giugno scorso quando, in un gremito auditorium dell'Atm, "lanciava" la corsa ai palazzi cittadini dei candidati del centrodestra, Giuseppe Buzzanca e Nanni Ricevuto, che di lì a una decina di giorni sarebbero diventati rispettivamente sindaco e presidente della Provincia. Così Lombardo chiudeva il capitolo "fuga in avanti" ma non riusciva completamente ad addolcire la pillola dell'esclusione dei messinesi dalla sua giunta regionale.Oggi Messina ricorda a Lombardo quelle frasi e lo invita a "sedersi" attorno a un tavolo, in concomitanza con quella festa dell'Mpa che non a caso è stata organizzata proprio nella "città scartata". La presenza del governatore della Sicilia a Messina, si legge in un comunicato stampa di Palazzo Zanca, «offrirà anche l'opportunità di un confronto con l'assessore regionale di Messina, come lo stesso presidente Lombardo, si è sempre definito». La ferita è ancora aperta e brucia, l'impressione è questa, e si parlerà ufficialmente di questo e degli aiuti di cui Messina necessita anche da parte del governo regionale in una seduta di giunta convocata ad hoc per questa mattina alle 8.30, proprio prima della "tavola rotonda" che si terrà in Fiera e nella quale si parlerà di Ponte alla presenza, tra gli altri, del sindaco Peppino Buzzanca, del sottosegretario al Cipe Gianfranco Micciché e del presidente dell'Anas Pietro Ciucci.Intanto la notizia politicamente più rilevante che si insinua durante i lavori della festa autonomista è che il deputato regionale siciliano Francesco Musotto lascia ''ufficialmente'' Forza Italia per aderire al Movimento per l'Autonomia. La decisione di Musotto, gia' presidente della provincia di Palermo ed europarlamentare, e' stata annunciata ieri a Palermo alla presenza del leader degli autonomisti siciliani e presidente della Regione Raffaele Lombardo......... e la benedizione di Gianfranco Micciché.Musotto all'Assemblea regionale siciliana, dopo le elezioni dell'aprile scorso, era passato al gruppo misto, costituito inizialmente da un solo deputato: Giulia Adamo, in rotta con Forza Italia.Musotto, nell'annunciare che ''oggi si compie un percorso cominciato dieci anni fa'', cioe' da quando a Bruxelles faceva battaglie comuni con Lombardo per la Sicilia, ha voluto precisare che la sua scelta ''non e' maturata 'contro' qualcuno.E soprattutto non e' una scelta contro Forza Italia''. Per l'ex presidente della provincia di Palermo, che tiene a precisare che la sua attivita' politica si basa sull'amore per la Sicilia, ''oggi il Pdl e' privo di identita' e non riesce a dare risposte rapide alle tante emergenze della nostra terra'' al contrario dell'azione politica che svolge il Movimento per l'Autonomia.

Con l'arrivo di Musotto nelle file del Movimento per l'Autonomia ''si compie un altro salto in avanti''. Lo afferma Raffaele Lombardo, laeder degli autonomisti siciliani e presidente della Regione Siciliana, soddisfatto della scelta dell'ex presidende della provincia di Palermo di aderire al suo movimento.Scelta che il segretario regionale siciliano del Movimento per l'Autonomia, Lino Leanza, sottolinea che non e' stata forzata da nessuno. ''Non c'e' mai stata - evidenzia Leanza - un'esplicita richiesta di adesione, la sua e' una scelta convinta e disinteressata''.

venerdì 24 ottobre 2008

CHE SUCCEDE IN SICILIA? (di Vito Scalia)


Il Presidente del Governo Regionale, Raffaele Lombardo, ha enunciato il suo programma, ha insediato la sua Giunta, ha impartito le sue prime direttive ed ha dato la chiara sensazione di volere seguire una rotta, inspirata alla razionalità e all'efficienza, volta a valorizzare il merito e la produttività, pronta ad evitare gli sperperi ed a cancellare le spese superflue. Questo atteggiamento è stato approvato ed apprezzato da un'opinione pubblica, dapprima incredula e, poi, sempre più convinta che il Presidente voglia fare sul serio. Che, cioè, i propositi enunciati non corrispondano a velleitarie promesse od a fumosi impegni, ma a chiare direttive di un nuovo corso, di una linea politica ispirata alla chiarezza ed alla trasparenza. E pretesa da una situazione economica e politica profondamente mutata. Da una crisi economica, che mette a rischio la crescita del Paese per i prossimi anni. Da un federalismo fiscale, che si appresta a divenire legge dello Stato e che esige comportamenti virtuosi e di nuovo conio in quelle regioni del Sud che, fino ad oggi, non hanno badato troppo alla spesa ed hanno superato ogni limite di sostenibilità di un serio sviluppo, ispirato alla crescita reale ed alla produttività. In questa prospettiva, il Presidente del Governo ha incluso nella sua Giunta di Governo due magistrati, con il compito di rivedere i due settori più critici dell'Amministrazione: quello della Sanità e quello della stessa Amministrazione Pubblica. All'inizio tutto è filato liscio; anzi, è sembrato che a tirare la volata al Presidente Lombardo, fossero anche i partiti alleati. Poi, quando si è passati dalle parole ai fatti, qualcosa si è spezzato. Sono nati i primi mal di pancia in seno all'Assemblea regionale, si è subito manifestato il dissenso delle corporazioni colpite dall'azione governativa, è ricominciato il bla bla bla dei partiti politici, che si sono visti minacciati nel loro potere e nel loro predominio politico. Sulla Sanità, ha cominciato "a sparare" il fuoco amico, con l'astensione in Giunta degli Assessori dei partiti alleati e con la presentazione, ridicola, di due proposte di legge dei partiti di governo, alternative al disegno di legge presentato dal Governo stesso. Il provvedimento di scioglimento e di liquidazione dell'ESA, adottato "unanimemente" dal Governo regionale, è stato subito contrastato da Salvino Caputo, già capogruppo di AN ed in atto Presidente di quella Commissione Affari Produttivi, che dovreb be appoggiare il Governo. I sindacati hanno cominciato a "borbottare", non appena si sono affacciati i primi provvedimenti dell'Assessore Ilarda. Anche se, per la verità, va registrata la serietà di comportamenti della CISL di Bernava e della UIL di Barone, disposte alla trattativa e al dialogo. Ora si manifesta addirittura una.. grande battaglia, quella che attribuisce al Presidente del Governo, e non alla Giunta, la nomina dei.. Direttori Generali. In altri termini, il Presidente può nominare gli Assessori, cioè formare il Governo, ma non può nominare i Dirigenti Generali. La ragione di questo assurdo va ricercata nel fatto che, fino ad oggi, ciascun dirigente ha avuto il suo "santo" protettore, appartenente a questo o quel partito. La modifica proposta intaccherebbe naturalmente il potere delle segreterie dei partiti di "contrattare" la nomina di questo o quel Dirigente Generale. Ed un tale fatto metterebbe in forse un potere consolidato che ha, fino ad oggi, condizionato l'avveni re di qualsiasi Governo. Le cose a questo punto, ci domandiamo: "I partiti regionali, in una situazione economica quale l'attuale, con un federalismo fiscale alle porte, credono di potere continuare ad insistere sulle vecchie strade e consuetudini? Pensano, cioè, che sia possibile, per i loro dirigenti, pretendere di condizionare la vita e i comportamenti dell'attuale e dei futuri Governi?" Noi, francamente, riteniamo di no!!!! E invitiamo il Presidente Lombardo a continuare per la sua strada. Senza sconti o raccomandazioni di sorta, guardando solo all'interesse della Sicilia ed al benessere dei siciliani. Tutto il resto è fuffa, di scarsa consistenza e di nessuno spessore. Perché sarà l'opinione pubblica, alla fine, ad esprimere, con il proprio consenso, chi ha ragione e chi ha torto. E noi saremo tra coloro che esprimeranno inflessibilmente un proprio sereno giudizio!

Vito Scalia

ANNO ZERO vs. FAILLA - il match continua



Serafico, tranquillo, calmo: “Non mi interessa altro, che tutelare l’immagine di Paternò, ecco perché ho scritto a chi di competenza, il resto non mi desta interesse, sono speculazioni, alimentate anche da qualche detrattore indigeno, di centrosinistra ma anche di casa nostra”.
Così Pippo Failla, sindaco mediatico, inizia il colloquio. Prima la protesta in mutande per il caso rifiuti, adesso la polemica sul call-center di Lombardia Call, fatto sta che è sempre in prima pagina.


“ Una polemica su Ignazio (La Russa) che è tutta lombarda. Non avrebbero mai fatto una trasmissione su questi temi del lavoro a Paternò. E qui da noi anziché alzare le barricate, c’è qualcuno che tenta una speculazione di bassa politica, impostata sul calcolo di parte, non tenendo conto che nel bene o nel male, si sono creati diversi posti di lavoro in una terra dove l’occupazione è un problema sociale gravissimo, che può portare devianza.
Certo l’insediamento del call center non risolve totalmente il problema del mercato del lavoro che manca, ma consentitemi di dire che in una città dove non vi sono iniziative imprenditoriali importanti, dove la recessione economica si fa sentire più forte rispetto ad aree della nazione che hanno una forte percentuale di occupazione della forza lavoro, come la lombardia, questo rappresenta un fatto straordinario.
Lo notiamo per le richieste che ci pervengono, come quando ha aperto Etnapolis. E mi sembra normale che questo succeda, con tanta fame che vi è in giro.
Una operazione oculata questa del call-center, che consente a chi ha fatto l’investimento, a fare realizzare un risparmio alla sanità lombarda. Perchè non si è sottolineato, nè nella trasmissione, né in seguito, che essendo la nostra una regione europea a “obiettivo uno”, Lombardia Call fa economia quantomeno rispetto agli oneri riflessi sui lavoratori impiegati.
Poi dare una immagine di Paternò come fosse un borgo rurale di tremila anime, e che l’occupazione nel call-center in questione rappresenterebbe il 30% della popolazione, si accredita il messaggio che il condizionamento della politica sia totale, quasi mafioso, questo si è voluto fare intendere con astuta abilità, come se questa classe dirigente avesse le mani sulla città. Così non è. Bisognerebbe finirla col le sterili polemiche tutte interne alla politica politicante e guardare più alla politica del fare, alla politica creativa. Ecco il perché della mia reazione, devo tutelare la mia città.
Si parla di federalismo fiscale solidale, di fiscalità di vantaggio per le regioni sottosviluppate, mi pare che questi siano i temi attuali di come si voglia riformare lo stato, e appena si ha un esempio concreto “ante litteram” si scatena la diatriba.
Non si può comprendere se non si è in prima linea, e non si hanno responsabilità di amministrare una comunità, come il problema occupazionale, al sud, rappresenti una tragedia in assoluto. L’ottanta percento delle richieste che ricevo come sindaco, parlando con la gente, sono solo in questa direzione. E’ mio preciso dovere intervenire dove posso per risolvere tali questioni. Poi nel caso in specie, essendo un servizio particolare e lo si capisce senza ulteriori chiarimenti, non basta la segnalazione per fare assumere, non basta il curriculum, occorrono alcune attitudini dei candidati che vengono vagliate da attenti selezionatori con severità “lombarda”, affinché il servizio reso sia di estrema qualità”.
Questi, brevemente, i pensieri che Pippo Failla ci ha consegnato.


Noi confermiamo ciò che abbiamo sostenuto circa un mese fa, quando ancora queste polemiche erano sul nascere nel varesotto, che l’operazione dello spostamento a Paternò del call-center della sanità della Regione Lombardia rappresenta per questa terra un ammortizzatore sociale, una opportunità di lavoro per tantissime persone che in mancanza di ciò sarebbero ancora dietro qualche porta di segreteria a pietire “un posto”. Una scelta politica precisa che non toglie nulla al popolo del nord ove le opportunità di occupazione sono enormi, ma che, in questa provincia tanto oltraggiata, è un positivo congegno politico-sociale di rilevante impatto.
Adesso, tornando al gossip ed alla polemica che ancora serpeggia, attendiamo le reazioni dei destinatari della lettera del sindaco Failla.

giovedì 23 ottobre 2008

PATERNO' CAPUT MUNDI E SEGUENTI


A seguito della trasmissione Annozero dello scorso giovedì il Sindaco di Paternò ha inviato la seguente lettera al giornalista Michele Santoro e per conoscenza al Direttore di RAI2.

Domani pubblicheremo una nostra intervista allo stesso, che in pratica riprende l’articolo da noi pubblicato il 17 settembre 2008 dal titolo PATERNO' CAPUT MUNDI (clicca il link per leggerlo), abbiamo il dono della prevegenza, ove rendevamo nostre considerazioni su Paternò.

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"Ill.mo Dott. Michele Santoro,

ho avuto occasione di seguire la sua trasmissione televisiva “Anno Zero” andata in onda su RAI 2 il 16.10.2008, nella quale sono state affrontate diverse problematiche, tra esse quelle del lavoro precario e del Call Center “ Lombardia Call” operante in Paternò.

Non voglio entrare nel merito di quanto si è discusso perché estremamente opinabile, ma ho il dovere, come Sindaco della città di Paternò, di richiederLe delle rettifiche per alcune “ inesattezze oggettive, non opinabili”, quali l'affermazione fatta dalla sua collaboratrice in merito al numero di abitanti della città di Paternò da essa maliziosamente indicati in 3.000 e nella riproduzione televisiva delle immagini della stessa città.

Infatti, come Ella può riscontrare sia dal certificato che si invia allegato alla presente, sia da tutti i siti Internet, Paternò ha una popolazione di residenti ufficiali di 49.404 anime, ed è al centro di un comprensorio di paesi satelliti che hanno una popolazione di altri 60.000 abitanti.

Le trasmetto altresì alcune immagini riproducenti la città di Paternò e parte dei suoi beni immobili storici e monumentali, evidenziando solo che nella storia d' Italia e nel mondo, Paternò, da sempre, è nota per il suo patrimonio monumentale e per il suo Castello Normanno che ne costituisce il suo simbolo.

Certo è che Paternò non poteva essere rappresentata da quelle immagini di un casolare diroccato e da alberi di fichidindia, con un sottofondo musicale discutibile, che lanciano un messaggio subliminale sinistro, devastante per l'immagine di Paternò che non rappresentano assolutamente la sua storia, data da lavoro onesto e faticoso.

RiconoscendoLe tanta onestà intellettuale, Le richiedo di voler procedere all'interno della sua stessa trasmissione, possibilmente nella prossima, alla rettifica del numero degli abitanti di Paternò che si ribadisce essere di 49.404, e alla proiezione delle sue vere immagini, che Le invio in CD e via e-mail, pregandoLa altresì, dopo, di consegnarle alla collaboratrice che ha effettuato il servizio, alla quale riconosco il merito di avere una grande capacità nel mentire e nel contraffare, poiché solo una stupida ( e Lei non lo è) non si sarebbe resa conto, dopo aver visitato Paternò, che avesse sicuramente più di 3000 abitanti; bastava solo dare un'occhiata “ senza chiudere gli occhi”.

Pertanto non posso riconoscere alla surriferita alcun senso morale della professione di giornalista, che così come da essa svolta, per l'occasione, è un'offesa all'intera categoria.

Sicuro di un suo pronto riscontro, con le più ampie riserve di agire in giudizio per tutelare l'immagine oggettiva della città di Paternò, porgo, nonostante tutto, a Lei ed ai suoi collaboratori i miei più cari ed affettuosi saluti".

Il Sindaco di Paternò

Avv. Giuseppe Failla






Mentre scriviamo ci perviene la notiza dell’assoluzione anche in corte d’appello di Calogero Mannino, uomo politico democristiano, perseguitato negli anni ’90. Il Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo ha reso la seguente dichiarazione: ''Ho sempre creduto nell'innocenza del senatore Mannino, un uomo politico che non ha smesso di spendersi per la libertà e che non ha esitato a schierarsi contro i mali che ne hanno ostacolato lo sviluppo, a cominciare dalla mafia. Accolgo, quindi, con gioia la sentenza della Corte d'Appello che potrà consentirgli di proseguire serenamente la sua attività parlamentare nell'interesse della Sicilia e dei Siciliani''.

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domenica 19 ottobre 2008

L'ITALIA GUIDA DELLA "NOUVELLE CUISINE" GLOBALE

La luna di miele di Silvio Berlusconi con gli italiani continua, anzi si rafforza, aumenta sempre più il gradimento per questo governo. Lo scrive il Financial Times in una sua analisi sulla politica italiana. «Le banche e i mercati - scrive Guy Dinmore - sono nei guai ma la crisi sta beneficiando Silvio Berlusconi il cui trattamento in alcune parti dei media sta raggiungendo livelli nordcoreani mentre il suo governo sembra godere di un’autorità che non si è vista per decenni». «Gli Italiani - mette in rilievo l’articolo - stanno celebrando il ruolo dello Stato salvatore» che ha l’esempio più importante nella vicenda Alitalia.
«Anche quegli aspetti dell’Italia un tempo giudicati penalizzanti - mette in rilievo il Financial Times citando banche poco agili, resistenza all’indebitamento dei consumatori ed economia in nero - sono ora celebrati. Il "salvataggio" dalla bancarotta di Alitalia non fa che confermare l’efficacia della via italiana». «A dispetto della sua immagine di imprenditore liberale, Silvio Berlusconi, evidenziano i suoi critici è ora - continua il quotidiano finanziario della City londinese - dove si sente più a suo agio, alla guida di mercati e settori chiave attraverso lo Stato, con Alitalia come esempio più evidente». «La compagnia in perdita - sottolinea - è stata affidata a un gruppo di imprenditori italiani escludendo un compratore straniero, cambiando le leggi anti-monopolio e presentando un conto di miliardi di euro ai contribuenti italiani». L’articolo cita il sociologo Ilvo Diamanti, secondo cui «il nuovo Stato salva banche e mercati, ma non la scuola e il welfare» e l’economista Tito Boeri che si chiede se le annunciate norme anti-scalate ostili non riguardino un presunto non gradimento dello Stato. «Mentre le banche, soprattutto straniere, sono andate fallendo attorno a lui, Silvio Berlusconi - nota ancora il quotidiano economico inglese - ha coltivato un’immagine di calma e controllo, anche andando in un centro benessere in Umbria e dispensando consigli sulle azioni da acquistare». L’articolo cita il sondaggio secondo cui il consenso del premier è al 62% e riepiloga, nella parte finale, lo stato dell’arte del processo Mills sottolineando come «il primo ministro abbia sprecato del tempo usando la sua solida maggioranza parlamentare per assicurarsi l’immunità mentre è in carica».
Ma questa noi non lo riteniamo un privilegio, bensì una giusta salvaguardia per coloro i quali il popolo ha chiamato a governare. Non possiamo più assistere a sovvertimenti dei risultati di libere elezioni a colpi di avvisi e/o di arresti. Occorre infatti pervenire ad una riforma decisiva per sancire il principio che la fase della supplenza dei giudici al potere politico, avviata con Mani Pulite, è finita. La politica deve riappropriarsi del suo primato, come esegeta del pensiero popolare, insieme al principio della divisione dei poteri, che deve restare ben saldo. L’Italia, come del resto molti paesi europei, sta vivendo oggi una stagione di precarietà economica, e di conseguenza, di instabilità sociale, e può sembrare che l’annosa questione giustizia sia un capriccio di nicchia, un lusso, un provvedimento “ad usum delfinii” che faccia perdere del tempo prezioso, al governo ed al parlamento, rispetto alle questioni economiche gravissime e alle emergenze che ci assediano e che devono essere affrontate e risolte prima di ogni cosa.
Ma non è così. Se un governo o il parlamento vive in permanente conflitto con un'altra istituzione statale è chiaro che traballa tutta l’impalcatura, non vi è serenità nell’azione, non vi è prestigio istituzionale. Una caduta di autorevolezza è devastante rispetto agli obiettivi che un programma serio deve raggiungere, nell’interesse del paese e riguardo alla considerazione ed al rispetto che il cittadino deve alle istituzioni pubbliche.
I risultati dell’azione pragmatica, forse discutibile(?) ma forte, del Presidente Berlusconi, dà i suoi risultati in termini di soluzioni e conseguentemente di consenso popolare. Se anche la stampa estera sottolinea come la ricetta italiana, per una crisi economica globale e senza precedenti, sia la migliore, anche andando controcorrente rispetto alle impostazioni della fallita “new economy” rilancia l'Italia come guida della "nouvelle cuisine". L'aveva tra l’altro enunciata Tremonti, ancor prima delle elezioni politiche col suo saggio sul destino economico mondiale “LA PAURA E LA SPERANZA” – la crisi globale che si avvicina e la via per superarla-, la ricetta giusta. Saggio apprezzato universalmente, soprattutto dai critici di sinistra, che consiglio di leggere a chi ancora non lo ha fatto.

mercoledì 8 ottobre 2008

CATANIA EMERGENZA RIFIUTI: CI MINACCIANO??? I PIRATI NON SIAMO NOI



Si sta ravvivando il dibattito, e i commenti ricevuti per gli articoli pubblicati ne sono la conferma. Notiamo quindi che la polemica cresce su temi attuali che obiettivamente non sono sciocchezze. E chi li definisce tali ha la coda di paglia. L’Anonimo, e non riusciamo a capire perché non si presenta visto che ha tutto questo senso civico dell’intervento pubblico, ha rilasciato, tra gli altri, un ulteriore commento che noi tempestivamente riportiamo qui di seguito:

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Anonimo ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "FERMATEVI": 7 ottobre 2008 21.29
Non è interesse mio sapere di queste "SCIOCCHEZZE", in più cose private di altre persone, ho solo fatto notare che tutto quello che dite voi è poco veritiero;1-perchè vi sono le "figure adatte", per risolvere questi tipi di problemi, quindi non potete essere voi,2-questo certo "Di Della" chi è per riuscire a manipolare tutta la politica regionale? Perchè voi questo state affermando "nel vostro articolo", semmai come dite voi può conoscere qualche politico (è chi non lo conosce oggi come oggi), di qualche coalizione, quindi potrebbe fare pressione su quella corrente (COME SEMPRE SOSTENETE VOI), vi ricordo che, negl'ultimi anni il governatore della Sicilia è stato Totò Cuffaro, e ora è Lombardo, in più sembra molto difficile che da anni vi siano tutti sti problemi, i quali si vengono a sapere solo adesso, e poi da chi? Da adomex. Chi è adomex? Uno che prima si presenta nel suo blog con la bandiera siciliana, se mi ricordo bene, è stasera compare con lo stemma dei pirati, o più semplicemente della morte. Forse, ha voglia di intimidire qualcuno? Se fosse così, ti dico, MA VAI A .......cmq, torniamo a noi, per dirti, io o qualcun'altro non dobbiamo portare nessuna prova per smentirti, perchè non c'è tutto sto bisogno, in più ti dico che "SE CASOMAI AVRESTI RAGIONE TU", le persone interessate, si difenderanno loro, senza avere bisogno di me.
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Che dire! Che la difesa di certe posizioni dubbie si fa più strenua. Intanto ritengo che queste “SCIOCCHEZZE” in cose private di altre persone, tanto private non sono se attengono a problemi che investono la collettività, e se le cosiddette sciocchezze ne rallentano le decisioni, sono solamente crimini nei confronti della società che aspetta le soluzioni idonee. In ogni caso noi diciamo quello che accertiamo, senza avere l’interesse di difendere qualcuno.
Facciamo informazione libera. E non di facciata.

Detto ciò:
1- le figure adatte che citi tu sono già all’opera, noi non abbiamo assolutamente la pretesa di risolvere problemi ne abbiamo la competenza per farlo ………. Noi informiamo solamente!!!

2- Nessuno ha affermato che tale imprenditore (lo chiama apposta Di Della come se non ricordasse il nome, che peraltro noi non citiamo) ha manipolato la politica regionale, fatto è che vi sono state marce indietro rispetto ai pareri obbligatori espressi in una prima fase, da parte della provincia e da parte della sovraintendenza ambientale. E’ intervenuta persino l’Unione Europea per cassare il bando di gara, ritenuto irregolare. Se è successo tutto questo un motivo ci sarà, gli inquirenti farebbero bene, così come dici tu ad attenzionare i fatti. Questi problemi si trascinano da anni, adesso saltano in aria, diventano attuali solo perché il problema rifiuti sta scoppiando, se non è già scoppiato, anche in Sicilia. E così come è successo in Campania, anche qui i provvedimenti per accertare le responsabilità, verranno fuori adesso nel momento dell’emergenza, anche dopo anni. Guarda caso in questi giorni anche al Consiglio Provinciale è stata presentata una mozione circostanziata in tal senso.

Passiamo al gossip adesso.
Oggi lo stemma dei pirati, ieri la Sicilia, domani la foto di Pam Anderson nuda.
Noi ci rappresentiamo come vogliamo, senza per questo intimidire nessuno, una affermazione ridicola la tua, che denota nervosismo. Noi siamo sereni anche se ricordiamo sulla nostra pelle i fatti di due anni fa, che per una serie di articoli, fatti da adomex, (peraltro tutti sanno chi sono), che toccavano interessi poco chiari di qualcuno, sono state incendiate due autovetture compresa la mia. Ecco da dove arrivano gli oltraggi alla democrazia, i danni concreti anche senza bisogno di minacce preventive. Arrivano da chi difende interessi indifendibili.
Noi siamo pronti a qualsiasi confronto democratico e civile. Il Popolo deve sapere.


Un consiglio di carattere culturale infine, devi essere più accorto nello scrivere, l’uso dei verbi è importantissimo, usa il congiuntivo al posto del condizionale dopo i se, tralasciando gli altri orrori grammaticali e lessicali, lo insegnano anche alla scuola serale che ti consiglio di rifrequentare.

Il vero pirata sei tu. Ed hai ragione, devo subito togliere quello stemma che non mi appartiene, ne ho fatto abuso, metto Pam Anderson. :-))

martedì 7 ottobre 2008

FERMATEVI

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Anonimo 6 ottobre 2008 18.20 A: adolfomessina@gmail.com

Anonimo ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "
EMERGENZA RIFIUTI E NON SOLO":

"Certo che in questo blog, si fanno dei "FILMS", "VERAMENTE SPECIALI".COMPLIMENTI".

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Non abbiamo pubblicato questo commento così come tutti gli altri, nell'apposito spazio, perchè volevamo darne un risalto maggiore. L' anonimo che ci ha scritto è certamente interessato, forse ad alcuni nerci scoperti che abbiamo toccato nell'articolo in questione. E siccome l'affondo principale riguarda i terreni su cui dovrebe sorgere il termovalorizzatore, forse i films cui si riferisce l'anonimo commentatore, saranno proprio questi? In ogni caso i lettori devono sapere che gli articoli di questo blog, oltre ad essere inseriti in automatico nelle testate che vedete qui accanto, alla vostra destra, nelle voci "corrispondenze" , sono altresì spediti ad oltre 200 indirizzi mail di addetti ai lavori: giornalisti, direttori di testate, pubblicisti, siti online, corrispondenti stampa, nazionali, regionali e locali, istituzioni statali, regionali, provinciali, comando dell'arma dei carabinieri e procura della repubblica, oltreché alle trasmissioni scandalistiche della rai e di mediaset (ballarò, annozero, striscia la notizia), per cui ne diamo ogni tipo di risalto.
Cosa volgiamo dire : che questi films , così come dice l'anonimo commentatore, sono a conoscenza anche di chi deve controllare la veridicità delle notizie e delle autorità inquirenti. Se alcune di queste sembrano suggestive è sol perchè noi andiamo "inside new", dentro la notizia, spiegando ai lettori l'essenza delle cose, cosa c'è dietro l'angolo, ne abbiamo la conoscenza e la capacità per farlo.

Un'ultima cosa, se quello che diciamo sono solo films,smentiteci documentalmente e noi ne prenderemo atto.
Ma dire solo questo è confermare le nostre ragioni. Andiamo avanti !!!

sabato 4 ottobre 2008

CATANIA: EMERGENZA NON SOLO RIFIUTI

Failla resta in mutande ….. noi neanche in quelle



Una storia irrisolvibile quella dell’emergenza rifiuti, andremo a finire come in Campania. Non è una cassandrica previsione, foriera di possibili guai, bensì una considerazione di real politic.
Da un verso le nuove strutture, gli ATO, voluti da una legge quadro nazionale al fine di ottimizzare gli interventi con le cd economie di scala, di contro hanno portato ad un colasso del sistema RSU.
Le diversità, rispetto al periodo antecedente la legge di riforma, non sono solo strutturali, ma anche tributarie, ecco cosa fa balzare in alto la bolletta, si passa da TARSU a TIA cioè da tributo a tariffa, che vuol dire, in soldoni, che prima era una tassa che incideva al 50% della spesa sostenuta per il servizio, adesso il cittadino paga per intero il servizio e non solo. Oltre il servizio poi paga pure il personale amministrativo della società d’ambito, e le indennità degli amministratori e l’utile d’impresa. Ma anche le parcelle degli avvocati per il recupero somme, che sono state molte e salate, alcune anche al di sopra dell’importo della fattura stessa da recuperare. E spese ed ancora spese e poi ancora spese.
Servizio scadente, differenziata quasi nulla, sfiducia negli amministratori. Il cittadino, anche se diseducato, si ribella e non paga. Tutto a catafascio. Questo è il prodotto della politica che non decide, della politica delle poltrone alle clientele, della politica degli interessi particolari e non di quelli generali. Non sono luoghi comuni.
In Italia, peraltro, assistiamo a troppi veti, a troppe chiusure preterconcettuali. No al nucleare, e poi siamo costretti a comprare l’energia nucleare dagli impianti al confine nazionale. La burocrazia che assilla con la lungaggine amministrativa. Le liti per il potere che dilatano i tempi degli interventi necessari. E per finire la certezza di sistemazione per i portatori di voti nelle posizioni che dovrebbero essere riservate da chi di amministrazione ne mastica.
Esempi concreti, solo alcuni, non possiamo raccontare proprio tutto, disgusteremo oltre limite il cittadino già disgustato di per se.
Tornando al tema rifiuti non possiamo non accennare al Termovalorizzatore della provincia di Catania e del perché non si realizza. Certo da quanto se ne parla avrebbe dovuto essere già a regime, e molti problemi di smaltimento sarebbero stati risolti, con notevole risparmio e addirittura vantaggi per l’ente pubblico che avrebbe potuto anche riversare ai cittadini parte degli introiti.
Però l’impianto deve essere realizzato all’interno del sic di contrada Cannizzola, e a ridosso del parco fluviale del Simeto, scatenando così l’ira degli ambientalisti e dei cittadini di buon senso.
Per fare ciò arruffano le carte, spostano linee di confine, insomma si fa di tutto pur di rendere possibile una cosa che possibile non pare. E questa realizzazione rimane ancora nei sogni, e il problema rifiuti ci assilla.
Sarebbe opportuno delocalizzarlo per realizzarlo in sito idoneo. Bisogna smetterla di fare la speculazione sui terreni, che hanno nome, cognome e padrino, l’asino non sempre “po’ trasiri da cuda”.
Queste, come tante altre oramai ad uso della politica, sono azioni da criminali che come tali dovrebbero essere trattate, anche per il danno che producono alla società.
E se questa è la cultura che ci governa capirete perché ritengo che non vi sia possibile soluzione.
La mala amministrazione assunta come modello politico,come fossimo a Casal di Principe. Sommersi dalla spazzatura (anche quella morale). Rischiamo così di annegare nel pericoloso defluire del percolo che i cumuli di rifiuti abbandonati per giorni, fanno defluire per le strade, con gravissimo pregiudizio per la salute (anche mentale). Tanto se un problema ha una soluzione, tale soluzione non verrà trovata in tempo per risolvere il problema, ma qualora venisse trovata in tempo, essa genererà irrimediabilmente un problema di uguale o maggiore gravità di quello iniziale.
Altro che restare in mutande, Failla, tra poco ci leveranno anche quelle.
Proviamo a riportare le cose al pristino stato, per constatare se conviene alla collettività, fregandocene una volta tanto della politica politicante ed autoreferenziale.
L’ATO 3, dovrebbe dichiarare lo stato di insolvenza, portare i libri in tribunale, così che saranno i comuni a provvedere temporaneamente, diminuendo il costo del servizio, perché realizzato al netto dell’utile d’impresa che una SpA come la Simetoambiente ATO3 deve necessariamente avere.
Adesso pensiamo alla gente.

mercoledì 1 ottobre 2008

CATANIA: ISTITUZIONI A “TEATRO”… MA SOLO PER RIDERE :-))


( di I. M. )


La storia più divertente delle ultime settimane riguarda il vice Presidente della Provincia di Catania, Sebastiano Catalano, assessore alla cultura, con un ansia di protagonismo fuori misura. Riportiamo questa storia solo per amenità, senza voler giudicare nessuno, ma solo per ridere un po’.

Veniamo ai fatti: qualche settimana fa come tutti sappiamo si è celebrata la festa dell’amicizia dell’UDC. Il v.Presidente Catalano che di questo partito fa parte, ha pensato bene di partecipare, e questo ci sembra giusto, ma partecipare come tanti non era possibile, occorreva un valore aggiunto tale da dare alla propria presenza un risalto particolare, come dire “sono uno dei pochi a ricoprire una poltrona importante in questo partito”, vuol dire che aveva bisogno di farlo notare a chi di dovere.

Dunque cosa pensa di fare? Una settimana circa prima dell’evento medita di prenotare un’auto presso l’aeroporto di Fiumicino (il convegno si teneva a Chianciano) ma non un’auto qualsiasi bensì la stessa che hanno in uso gli assessori provinciali, un’alfa 159 blu. Non basta !!! Deve anche farsi accompagnare dal suo autista, per rendere reale la cosa. E così fa, se lo porta dietro “bagaglio appresso” in tenuta ufficiale, cioè con l’uniforme. Ma dietro si porta pure la paletta stradale dell’amministrazione provinciale. E giustamente in vista.

Bene, organizzata tutta la “sceneggiata” si parte, ma ahimé arrivata a Chianciano, tutta la comitiva, assessore, autista e paletta, viene colto o scoperto da un consigliere provinciale di Catania, Ernesto Calogero, il quale oltre a riprendere tutta la scena, appena tornato fa una interrogazione per sapere come mai l’assessore in questione, era a mille kilometri di distanza con l’auto di servizio. Catalano smentisce, dice che l’auto l’ha noleggiata e l’autista era in ferie (?).

Se così fosse, il ridicolo sarebbe assoluto. Non si spiegherebbe come un serio amministratore della cosa pubblica possa mettere su una messinscena simile solo per darsi un tono. Megalomania? Senso di rivalsa? Affermazione pubblica? Ci può stare tutto, e lo condividiamo, pur di rendere felice e serena una persona che inaspettatamente diventa “VICE PRESIDENTE” della Provincia di Catania. Probabilmente non se lo aspettava per cui lo grida a tutto il mondo…………….

Comunque noi riteniamo che non sia finita ancora.
In quanto, chiarito che l’auto sia stata noleggiata dall’interessato, come documentato dalla spesa della propria carta di credito, rimarrebbero ancora futili dubbi.
Cioè, quello di cui ancora non ci si rende conto è, come mai l’autista in questione, che ci dicono non stia mai normalmente in divisa, accetti di svolgere il proprio servizio, essendo in ferie, non solo in tenuta ufficiale, ma persino in trasferta, paletta compresa.
Quale interesse poteva avere a bruciare alcuni giorni di ferie e non percepire la trasferta? Molti misteriosi dubbi ci assalgono.
Certo vi sono oramai voci che si rincorrono sulla questione ferie o meno, ma non li citiamo perché non ne siamo estremamente sicuri, anche se la fonte è seria ed affidabile. Sappiamo solo che i segreti sono quelli che si sanno unicamente ad personam. Se a saperli, invece, sono soltanto circa 30 persone, questo non è più un segreto.

Il Presidente Castiglione, che riteniamo persona seria, di contro e da sempre, predica e pratica la sobrietà come tratto culturale proprio, adotta l’essenzialità senza fronzoli nei comportamenti esteriori, è intransigente nelle esternazioni disimpegnate, insomma esercita il ruolo con il rigore ed l’autorevolezza che i comportamenti istituzionali impongono, da buon ex democristiano, e da apprezzato amministratore, come potrebbe mantenere ancora come suo vice, uno che si comporti in maniera opposta, e che rende, accertato che non vi siano reati (?), risibile la carica istituzionale rivestita, e questo non lo si dovrebbe permettere.

Adesso non ci resta che aspettare se ancora vi possano essere risvolti alla questione, che è senza dubbio leggera, ma che come premessa ai cinque anni non è malaccio.
Un bel Tapiro all’assessore Catalano. Non ce ne volere. Almeno sei una persona simpatica …. Che ha sbagliato ruolo però.