mercoledì 12 aprile 2017

NINO NASO CI QUERELA MA IN EFFETTI È UNA AUTODENUNCIA.



 Il candidato Nino Naso ci ha querelato: "Non sarà certo un video montato ad arte, -afferma Naso sui social- con parole estrapolate in modo palesemente strumentale a fermarci! Non sono queste le cose che ci intimidiscono! In una città morente, il loro pensiero è quello di colpire un cittadino onesto che ama e si batterà sempre per la sua Paternó. Nessuno potrà mai fermare il nostro progetto, che mi rendo conto disturba qualcuno, fatto di trasparenza, dignità, onestà. E sempre nel solco della legalità, ho denunciato presso la locale Caserma dei Carabinieri, quanto divulgato da soggetti senza scrupoli. Non lasceremo campo libero ai vigliacchi, ai millantatori, ai traditori di questa città. NOI SIAMO CON IL POPOLO E IL POPOLO È CON NOI"!

Beato lui che ne è convinto.

Finalmente ha adito l'autorità, che adesso potrà valutare oltre la nostra responsabilità, se esistono, anche la sua condotta e quella dell'impiegato pubblico, Giovanni Giangreco, dipendente ASP, in servizio all'accettazione del reparto di radiologia, ufficio che regola le prenotazioni e le liste di attesa, anch'esso candidato a sostegno dello stesso Naso, anche lui dipendente ASP, trasferito dall'uffico che ricopriva, in quanto il candidato sindaco non può essere addetto in un servizio che abbia rapporti col pubblico. Non è estetico come vediamo. Mentre Giangreco rimane lì.

Di seguito riportiamo ciò che alcuni legali ci dicono sull'ipotesi di corruzione elettorale.

 Il voto di scambio è un fenomeno che, nell'ambito della politica, si riferisce all'azione di un candidato il quale, in cambio di favori leciti o illeciti, prometta ad un elettore un tornaconto personale, o una promessa dello stesso e di ricambiare col voto da parte di quest'ultimo. La configurabilità del reato di “corruzione elettorale”, previsto dall’art. 86 d.P.R. n. 570 del 1960, richiede un "patto" tra l’elettore ed il candidato (o chi per esso) in funzione del voto da esprimere, in relazione ad una determinata e prossima competizione elettorale.” 

Non siamo giureconsulti, non sappiamo se questa sia la fattispecie esatta, per cui lasciamo alla magistratura adita il giudizio sulle responsabilità...di tutti. La querela è certamente un'arma a doppio taglio. Se la diffamazione non esiste, c'è il rischio della controquerela. Ma se dai fatti emerge qualche altro reato.... abbiamo fiducia nelle istituzioni.

Detto ciò, a noi, a "naso", pare palese la questione. Si evince dalle stesse parole del candidato Naso che in un impeto da “problem solving”, a seguito della richiesta di una signora di anticipare un'ecografia, chiama Giangreco e gli dice: “L'ecografia, dici ca cià rinvianu. Comu finiu? Abbissamu sta cosa o semu tagghiati”. Giangreco ubbidiente da alla signora appuntamento dopo due giorni, era sabato, al lunedì seguente.

Il lamentato montaggio del filmato, che abbiamo ricevuto in forma anonima in redazione, è stato fatto in chiave ironica e per lo spezone che interessava. Abbiamo valutato la veridicità del video e chiaramente risultava corrispondente a quello pubblicato dallo stesso Naso qualche giorno prima.

Le parole di Naso non sono state stravolte, si sentono chiaramente autentiche.

Il candidato Naso vuole palesemente “abbissari”, come dice lui in vernacolo, la questione ecografia, nel senso di farla fare prestissimo, altrimenti “semu tagghiati”, cioè se non facciamo il favore perdiamo il voto. Questo si interpreta.

La querela fattaci è una autodenuncia a se stesso, con tutta evidenza. Il video è stato realizzato dal suo staff e messo in rete dallo stesso Nino Naso, che lo ha anche diffuso. 

Chi ha effettuato il montaggio, in chiave ironica, ha copiato, solo, la videoripresa messa in rete dal candidato Naso, non stravolgendo la sostanza. Quelle parole Naso le ha dette e tutti le hanno sentite.

Dopo qualche giorno, poi, il video è stato prontamente ritirato, perché evidentemente qualcuno, ma troppo tardi, si era reso conto della inopportunità della pubblicazione, stante il contenuto.

Infine si ribadisce che il diritto di critica, di cronaca e di satira è un diritto fondamentale garantito dall'art. 21 della Costituzione.

La libertà di pensiero implica non solo il diritto di manifestare le proprie idee (senza offendere nessuno e noi non lo abbiamo certo fatto) ma anche quello, opposto, di non essere costretti a farlo, nonché quello di informarsi ed informare.

Anche a livello comunitario, gli articoli 10 e 11 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea garantiscono tale libertà.
Ne vedremo delle belle !!!

http://www.qtsicilia.it/paterno/36-linchiesta/1938-nino-naso-ci-querela-ma-in-effetti-e-una-autodenuncia.html

ELEZIONI A PATERNÒ, INIZIA IL BURLESQUE DELLA pOLITICA. IL VIDEO, REALIZZATO DALLO STAFF DI NINO NASO, È RAPPRESENTATIVO DELLA RICERCA DEL CONSENSO

ELEZIONI A PATERNÒ, INIZIA IL BURLESQUE DELLA pOLITICA. IL VIDEO, REALIZZATO DALLO STAFF DI NINO NASO, È RAPPRESENTATIVO DELLA RICERCA DEL CONSENSO