giovedì 22 marzo 2012

Failla e l'Auto Blu: Excusatio non petita, Accusatio manifesta



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Politica - Politica Notizie
Scritto da ADOMEX   
Mercoledì 21 Marzo 2012 23:57

FAILLA CI SCRIVE ACCORATO, MA NOI RIDIAMO A CREPAPELLE
“In riferimento all'articolo ed al video pubblicato sul giornale telematico Qt Sicilia il 17.04. c.a preciso quanto segue:
E' vero. Qualche volta i miei figli, usciti dalla scuola, sono rientrati con me a casa, a Ragalna,(ANCHE FUORI COMUNE) con l'auto di servizio.
Hanno aspettato, al Comune, che io finissi di lavorare, perlopiù sbuffando, per l'ora tarda che sono stati costretti a fare (non prima delle 14,30 ed a volte pure oltre).
Può succedere che prima che scada il mio mandato accadrà qualche altra volta.(REITERA)
Non solo non è un reato, ma credo che non sia deprecabile neppure moralmente.(MERITA UN ENCOMIO)
Grazie ai miei concittadini ho ricevuto l'onore di essere Sindaco e l'ho fatto con grande passione ed onestà. Ma niente e nessuno mi può far dimenticare che sono anche un padre, che ha dei doveri (per la verità piacevoli) nei confronti dei propri figli, e fra questi vi è quello di non lasciarli in mezzo ad una strada se, un giorno, la madre (mia moglie) non può pigliarli all'uscita di scuola, e portarli con sé a casa , come fa quotidianamente. Nessun danno alle casse del Comune. 
Se c'è qualcuno ad avere subito danni economici, e morali, dalla carica di Sindaco sono stato io e la mia famiglia. Pur di fare risparmiare il Comune, e quindi i cittadini di Paternò, da quando dimoro a Ragalna (cinque anni) non ho richiesto, per motivi istituzionali, l'uso della macchina di servizio di pomeriggio, (tranne eccezionalmente per andare in trasferta), né la sera, nè la notte per ritirarmi a casa alla fine delle numerose sedute dei Consigli Comunali. Mai pensato di utilizzarla il Sabato o la Domenica, o nei giorni festivi. Avrei potuto farlo e non l'ho fatto. (CONTROLLEREMO ANCHE QUESTO DAGLI ATTI) Ho utilizzato la mia macchina. Alle stesso modo non ho mai richiesto una indennità di trasferta, o rimborsi per spese di ristorazione tutte le volte che mi sono recato fuori nell'interesse del Comune. Quando sono andato a Roma, sempre per motivi istituzionali, se non ricordo male, non ho richiesto neanche il rimborso spese del taxi, o se l'ho fatto, solo poche volte. Mi sono ridotto l'indennità di Sindaco del 10% (percepisco oggi 2.750,00 euro al mese). Sui danni morali sorvolo, quante storie inventate, quante lettere anonime i cui autori, giocherelloni, sono stati individuati dai CC. (E CHI SAREBBERO? FACCELO SAPERE)
Ho sottratto danaro, lo ammetto, ma alla mia famiglia, e non me ne pento perché i Paternesi veri ed onesti meritano questo ed altro. Non mi sarei mai vantato di ciò se non ci fosse stata la pubblicazione di un articolo, accompagnato da riprese video, pubblicati su un giornalino telematico, il cui giudizio lascio ai lettori. 
Invece, nulla merita chi, cercando, invano, una qualche mia malefatta ha spiato me (cimici al Comune ) e la mia famiglia, commettendo reati gravi come quello consumato ai danni della privacy mia e dei miei figli, di cui uno ancora minorenne, vilmente ripresi, di nascosto, e mandati in onda su YouTube da un ..... Non merita neanche una denuncia, perché farei sprecare tempo e danaro allo Stato, consapevole che non ha neanche gli occhi per piangere(SIAMO DEI MORTI DI FAME). Anzi una cosa la merita. L'inferno, semprechè Belzebù non abbia paura ad accoglierlo.(FACCIAMO PAURA ANCHE AL DIAVOLO... AZZ...)
Pippo Failla SINDACO DI PATERNO'”

Pippo Failla, sindaco di Paternò (ancora per un mese) usa la nostra pagina di Facebook per rispondere ad un articolo, scritto dal collega Fabrizio Giannino, ma più che altro rispondere ad un video- documento fattoci pervenire in redazione da un cittadino attento, cercando di suscitare la umana pietas dei lettori, come se fosse la vittima chissà di quale complotto, ma alla reale documentazione di uno o più fatti non si può adire a giustificazioni di sorta, bisogna solo prenderne atto, sei stato scoperto.
Il risultato dello sforzo titanico di Failla, ad ogni buon conto non ci sembra nemmeno apprezzabile, a noi ha prodotto solo ilarità. Un tentativo risibile tendente a spostare le responsabilità che sono proprie mettendo in mezzo i suoi ragazzi che nulla centrano con la vicenda che riguarda solo lui e le sue funzioni di pubblico ufficiale. Uno scritto farneticante, intriso di voli pindarici, grondante giustificazioni non pertinenti. Excusatio non petita, accusatio manifesta.
“Qualche volta”, scrive Failla. Ma quante volte sarebbero state, nel documentario se ne rilevano tre in  tre giorni diversi, ma sicuramente non saranno state le sole volte queste. E ci conferma pure che lo farà anche in futuro, bravo, bella faccia bronzinea e giacché questo non è reato dovrebbe spiegarlo alla Suprema Corte che di contro tale lo definisce:
“Il carattere plurioffensivo del peculato (posto a tutela, oltre che del patrimonio, anche della legalità, dell'efficienza, della probità e dell'imparzialità della pubblica amministrazione) non vale a rendere irrilevante il valore e/o l'utilità economicamente apprezzabile o comunque sfruttabile a fini patrimoniali della cosa sottratta. Ne consegue, pertanto, l'insussistenza del reato nell'ipotesi dell'uso momentaneo dell'autovettura di servizio per fini privati (in una sola circostanza), giacché in tal caso, anche per l'estrema esiguità di valore dei beni oggetto di appropriazione, questa non si protrae per il tempo sufficiente a determinare una sottrazione della cosa alla sua destinazione istituzionale”. Corte di Cassazione, pen., sez. VI, sentenza  11 aprile 2005, n. 13064
È ovvio, comunque, che il reato di peculato potrebbe ravvisarsi solo laddove risulti dimostrato un utilizzo non episodico ed estemporaneo dell'autovettura di servizio per mere ragioni personali di carattere privato. Con la conseguente sottrazione ai compiti d’istituto anche del personale addetto per il quale il Comune paga lo stipendio (e anche lo straordinario a volte) oltreché il valore effettivo del carburante e dell’usura dell’autovettura. Questo lo spirito delle molteplici sentenze della Corte di Cassazione che punisce questa fattispecie. Di questo, però, noi non ce ne occupiamo, non siamo giudici né giureconsulti, lo scriviamo ai fini di una esatta informazione del lettore.
Ma poi la sentenza Buzzanca è chiarissima, e in quella occasione l’uso distorto del mezzo pubblico era stato solo una volta. Ed è stato condannato anche con la pena accessoria di cinque anni di interdizione dai pubblici uffici. Dovrebbe saperlo il sindaco Failla tutto ciò, atteso che una volta faceva l’avvocato, invece di considerare uomini e mezzi comunali come di sua proprietà.
Dobbiamo altresì confessare che ci è scappata anche qualche lacrima quando abbiamo letto l’inno alla famiglia, alla sottrazione di denaro a questa, alla riduzione dell’indennità, si ci siamo veramente commossi, che tormento fare il sindaco di Paternò. Soprattutto per i paternesi che lo hanno subito per lungo tempo.
Alla fine ci insulta. Parla di privacy violata (evidentemente non conosce la norma) mischiando questo episodio di videoripresa con le cimici al comune (incredibile) e con gli anonimi autori di volantini scoperti dai Carabinieri. Ma cosa centrerebbero questi con noi? Farneticante.
Per ultimo ci definisce morti di fame e anche satanici a tal punto da far paura a Belzebù.
Vabbé..... Questo è il sindaco che Paternò ha sopportato per dieci lunghi anni.

domenica 18 marzo 2012

Paternò, un Comune Virtuoso che pensa ai propri Ragazzi


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Politica - Politica Notizie
Scritto da FABRIZIO GIANNINO   
Sabato 17 Marzo 2012 19:37
Aveva usato la sua "auto blu" per farsi trasportare insieme alla moglie, per imbarcarsi in crociera. “Pensavo di essere in regola - commenta Giuseppe Buzzanca, allora Presidente della Provincia di Messina -. A dirmi che potevo farlo erano stati il segretario generale della provincia e l' esperto di diritto amministrativo”.
Poi affina la versione: spiegò che prima di partire era stato a lavorare nel suo ufficio di Palazzo dei Leoni. In virtù di ciò, avrebbe usufruito dell' auto di rappresentanza, e cerca di rimediare a tutto con 111 mila lire per le spese di carburante. Ma la Cassazione gli scrive nero su bianco che a parte l’uso improprio del mezzo, ad essere fuorilegge era anche la moglie. Le consorti o i parenti dei funzionari, che occupando importanti ruoli istituzionali sono dotati di auto blu, sono “estranei alle esigenze di servizio”, quindi non sono ammesse all’uso  dell’auto. “Esigenze di sicurezza” replica Buzzanca. Niente da fare. La condanna per peculato arriva.
Giuseppe Buzzanca, Pdl, dietologo, amico commilitone prima nel Msi e poi in An del compaesano Domenico Nania, pure lui di Barcellona Pozzo di Gotto. Ex fascista come Failla.
Era il 1997, e malgrado siano passati tanti anni la lezione non è servita agli ex fascisti, abituati alle manifestazioni di piazza, quando improvvisamente, per virtù berlusconiana, si son trovati al governo. Hanno governato e governano lo stato, le regioni ed i comuni. Ma con estrema disinvoltura.
“E la coperta l'abbiamo tirata sempre nell'interesse della Città (hi hi hi), per le cose necessarie ed indispensabili da fare. Nessuno spreco” (tranne l’uso dell’auto blu?). Dichiara Failla nella sua ultima (per fortuna) relazione. Un Comune Virtuoso quello di Paternò, come ha dichiarato e più volte detto Failla, tanto virtuoso che pensa ai propri ragazzi, i suoi di Failla, però, usando, anche, l’auto blu come scuolabus, ripetutamente, reiteratamente. All’autista all’orario indicato veniva ordinato di andare all’uscita di scuola per  prendere i suoi figli, ed accompagnarli a Ragalna, dove Failla ha fissato la propria residenza.
Ma se la Cassazione ha condannato Buzzanca, non solo per l’uso improprio del mezzo pubblico, ma anche perché a bordo vi era la consorte, assieme a lui, ma comunque persona estranea alle esigenze di servizio, cosa dovrebbe fare con Failla la ghigliottina (?) stante che anzicchè la moglie a bordo vi salivano i suoi due ragazzi, appena usciti da scuola, e forse anche qualche loro compagnetto (?) Con l’aggravante che nemmeno il sindaco di Paternò, a volte, era all’interno dell’auto.
“Avremmo potuto fare di più in queste condizioni? – finisce così Failla la sua relazione di fine mandato-  Certamente si. Sarà il tempo e la storia a dare i giudizi definitivi. Spero solo che chi verrà dopo di me, possa fare di più”. Speriamo di no. Perché più di così ci vorrebbero molte più auto blu per accompagnare o prendere i propri ragazzi a scuola. Ci auguriamo che il prossimo faccia moooolto meno di Pippo Failla. Viva Paternò
Pippo Failla

sabato 10 marzo 2012

L'onorevole Salvo "Mezzapippa" alle Crociate



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Scritto da ADOMEX   
L'albero della cuccagna è un gioco popolare i cui partecipanti devono cercare di prendere dei premi posti in cima ad un palo (e che palo), in genere i premi sono prosciutti o altri generi appetibili. Solitamente il palo è ricoperto di grasso o altra sostanza viscida che renda difficile l'arrampicata da parte dei concorrenti. Alla fine della festa ne resterà solo uno, che mangerà il prosciutto.
Al centro dei bisogni c'era il Prosciutto. Al centro della scena c'era l'Albero di Maggio (il 6-7). Attorno c'era la festa di Paternò, cittadina popolosa assurta a simbolo politico per essere la città dell’ex ministro Ignazio “Diciamolo” che la dominava da un decennio.
A preparare per tempo l’arrampicata all’albero di maggio,però, era stato l’onorevole Salvo “Mezzapippa” (non era riuscito ad essere una pippa intera malgrado l’impegno profuso), il quale aveva cercato con grande sforzo di preparare Vittorio “Campione” dell’arrampicata, per tempo, attrezzare la cosiddetta simulazione, ovvero un modello della realtà che avrebbe consentito di valutare e prevedere lo svolgersi dinamico di una serie di eventi o processi susseguenti all'imposizione di certe condizioni, preparare il manipolo di giannizzeri che avrebbero diffuso il progetto simulato ed aiutato Vittorio “Campione” alla presa del Prosciutto, preparare insomma l’affrancamento personale, attraverso la Simulazione, dal giogo di Ignazio “Diciamolo”.
Ma Salvo “Mezzapippa” non essendo attrezzato personalmente bene, non possedeva quelle caratteristiche progettuali ed organizzative, malgrado la posizione ricoperta che non aveva certo guadagnata sul campo bensì gli era stata regalata più per culo che per capacità, dopo qualche tempo iniziò ad annaspare.
Perde la trebisonda Salvo “Mezzapippa”, cambia cavallo, ne prende uno di razza rossa, Turi “Bitrombato”, e prepara la Grosse Koalizione, ma anche questo dopo soli pochi giorni, anche se condiviso da “Lui” ovvero Sua Maestà Siciliana, affonda non lasciando di se nessuna traccia, nemmeno un vago ricordo se non le sue due precedenti trombate consecutive.
E mentre la Festa iniziava la sua Simulazione incominciò a squagliare, anche perché Ignazio “Diciamolo”, accortosi della ribellione sotterranea iniziò il bombardamento, sottraendogli perfino il Vittorio “Campione” che accompagnato da Pippo “Mutanda”, riceve la sua benedizione romana e quindi può adesso essere utilizzato come candidato del Popolo della Libertà … ma senza democrazia.
Le azioni di Salvo “Mezzapippa” crollano, la presunta leadership che cercava di affermare diventa una irreversibile caporetto, ci induce perfino a sentimenti di varia tenerezza, anche a noi, che non lo sputiamo per non profumarlo. Ci intenerisce perfino quando all’alba fa il viaggio della speranza verso la residenza di “Lui” Sua Maestà Siciliana, che dopo averlo ricevuto è stato visto vomitare ripetutamente per i giorni seguenti.
SIC TRANSIT GLORIA MUNDI. Il talento, inclinazione naturale di una persona a far bene una certa attività, non si compra al supermarket, o si possiede o non c’è nulla da fare.
"Passa un giorno, passa l'altro
mai non torna il prode Anselmo,
perchè egli era molto scaltro
andò in guerra e mise l'elmo...

Mise l'elmo sulla testa
per non farsi troppo mal
e partì la lancia in resta
a cavallo d'un caval.
Quando presso ai Salamini
sete ria incominciò,
e l'Anselmo coi più fini
prese l'elmo, e a bere andò.

Ma nell'elmo, il crederete ?
c'era in fondo un forellin
e in tre dì morì di sete
senza accorgersi il tapin.

Passa un giorno, passa l'altro,
mai non torna il guerrier,
perch'gli era molto scaltro
andò in guerra col cimier.

Col cimiero sulla testa,
ma sul fondo non guardò
e così gli avvenne questa
che mai più non ritornò.   (Giovanni Visconti Venosta)
Tutto ciò mentre il Circo Barnum del Centrodestra paternese, famoso per impiegare esseri umani con particolari condizioni genetiche, difetti fisici e malattie, trasformandoli di fatto in fenomeni da baraccone, continua in evoluzioni implosive, facendo grande cortesia a Mauro “Gialinusu” che continua la sua perfomance da ciclista passita e che intravede il già il prosciutto. Ma lo spettatore, finora, d’eccellenza che alla fina sarà l’arbitro del gioco dell’albero della cuccagna è “Lui” Sua Maestà Siciliana. Seraficamente osserva il maturare degli eventi, parla, intrattiene, ma è pronto a calare “l’asu di mazzi” sul tavolo, ovvero un candidato nuovo, fresco, non partitico, impegnato nel sociale che possa essere l’autentica novità rispetto alle minestre riscaldate che altri propongono, conscio che il suo Movimento di fatto vincerà in ogni caso. Alla fine solo uno prenderà il prosciutto.Ma di questo ne riparleremo tra qualche ora.

martedì 6 marzo 2012

FREDDURE … A PATERNO’ ALLA FINE ARRIVA LA RIFFA


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Politica - Politica Notizie
Scritto da ADOMEX   
Lunedì 05 Marzo 2012 23:56

Ne avevamo sentite una varietà di proposte per la scelta di candidature per la formazione di una classe dirigente durante la nostra antica presenza collaterale o meno al mondo della politica.
E ne abbiamo anche subito molte di scelte, come cittadini, scellerate e parodiate dai concorsi canori come quella che “chi arriva primo va a fare l’amministratore”, ma non di Roccacannuccia, bensì della seconda città della provincia di Catania. Come quella effettuata nel 2007, proprio nella città dell’arancia rossa, da Forza Italia, la formazione? Frisenna, Leone, Sinatra, del risultato canoro e non aggiungiamo altro.
Scelte così amorfe e prive di discrimine metodologico serio il quale si basa non sulla meritocratica bensì su una gara, come il televoto, che porterebbe anche lo scemo del villaggio, che ha consenso, a essere chiamato ad amministrare una città complessa e difficile come Paternò.
Abbiamo anche assistito alle primarie non primarie come quelle del centrosinistra della stessa città, che dopo averle celebrate immediatamente smentite con la candidatura di entrambi i concorrenti.
Anche alle imposizioni milanesi che provenivano, in verità, da altri mondi, che calavano personaggi inadeguati.
Ogni metodo è stato buono quando si percepisce la volontà dello “scegliere di non scegliere”.
Avevamo proprio assistito a tutto, ma alla RIFFA giammai!
Invece ecco che improvvisamente arriva la proposta. Dopo che sembrava che tutte le formazioni politiche di centro e di centrodestra fossero convenuti sulla candidatura esogena ai partiti nel nome dell’avv. Asero, ecco che arriva la riffa. Dicesi riffa (citiamo il dizionario della lingua italiana) lotteria privata in cui si vincono oggetti di diverso valore, come il sindaco, il vice sindaco e il presidente del consiglio comunale (aggiungiamo noi).
Venghino signori venghino. Prendete un biglietto (“a polisa”) e vediamo che ti tocca fare.
Non è uno scherzo, nella giornata di oggi è stata fatta questa proposta da Nino Naso e da Vito Rau a più di un esponente politico locale (che puntualmente lo ha riferito a noi) … la riffa.
Regolamento: si dovrebbero riunire i tre aspiranti sindaci tramontati, a dir dei proponenti, e mollati dalle proprie formazioni cioè lo stesso Naso, Lo Presti e Panebianco (ma di questi ultimi due non abbiamo notizie) ed ognuno di loro dovrebbe pescare una “polisa” da un contenitore appositamente forgiato e leggere cosa gli toccherà fare nei prossimi cinque anni, uno sindaco, uno vice sindaco e l’altro presidente del consiglio.
Un’altra variabile, inusitata e nuova finora, per scegliere la classe dirigente in maniera originale, creativa, astrusa, eccentrica, incomprensibile, fantasiosa, bizzarra, comica, ridicola, grottesca, incredibile, mirabolante e sorprendente (per finirla qui ma avremmo voluto continuare).
A noi la riffa ci affascina …. ma solo se il premio è MONICA BELLUCCI, non per altro!!!

domenica 4 marzo 2012

IL DOTT. STRANAMORE SU PATERNO’ CAPUT MUNDI



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Politica - Politica Notizie
Scritto da ADOMEX & STRANAMORE   
Domenica 04 Marzo 2012 12:37
Il Dott. Stranamore, è uno di quei personaggi che più hanno influenzato l'immaginario collettivo, in piena guerra fredda, probabilmente perché la sua idea era permeata da un cinismo corrisposto dal pubblico, quando il tema della guerra nucleare, appariva sempre più ineluttabile. Imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba”,questo era il suo motto. Lo abbiamo rispolverato (il personaggio esiste veramente, noi lo chiamiamo così) ed incontrato per discutere della naturale evoluzione della politica che in queste ore si sta consumando a Paternò “Caput Mundi”, come la definiamo da tempo e come si conferma per le assolute novità che spalma nel mondo della politica regionale.
“Lei sa benissimo – ci dice Stranamore- che la mia strategia è quella dell’interventismo, anche rasentando l'assurdità della distruzione mutua assicurata se, però, questa porta ad invertire la prassi deleteria e sicuramente mortale  di una stagnante inazione che risulterebbe e reputo personalmente ancora più nociva del non intervento”.
“Detto ciò – continua- vorrei scendere nel particolare che più a voi interessa, la partita a scacchi di alto livello che non tutti comprendono, ma non certamente perché i giocatori locali lo siano eccellenti, bensì per gli interventi esogeni messi in campo da chi sa giocare veramente. La classe politica locale ha certamente un livello culturale e politico di bassissimo livello, salvandone proprio un paio, perché ognuno di loro, parlo dei politicanti paternesi, non vede oltre la punta delle loro scarpe, si innamorano delle proprie idee quasi sempre bislacche, stravaganti che nulla hanno di serio né sul piano della strategia complessiva né su quella della bontà della preposizione qualitativa amministrativa, una pratica quotidiana intrisa di onanismo ed autoerotismo autoreferenziale”.
“ Assistiamo ad una proliferazione esorbitante di candidati sindaci – insiste- che fondano la propria immaginaria vittoria sulla base di colloqui personali e diretti con i presunti elettori. Questi, però, non tengono conto che una elezione uninominale, a differenza di quella proporzionale, fonda le proprie ragioni di vittoria su un appeal globale che il candidato deve possedere, sulla capacità di comunicazione, sul “phisique du role” ed anche un retroterra economico da utilizzare e da investire. Un candidato che come si suol dire deve bucare lo schermo. Fattori questi essenziali e non rinunciabili per sedere al tavolo di gioco”.
“Scendiamo ancor più nel particolare –rincara- e parliamo dei due pseudo candidati attorno ai quali ruota la partita. Il primo del MpA il secondo del PdL mascherato da società civile, infine poi smascherato, tanto che se il PdL fa altra scelta lui si ritirerebbe. Il primo risponde al nome di Nino Naso, il quale si accredita sol perché riunitosi con altri accoliti dello stesso partito, raccoglie un consenso vago e poco sincero in sua assenza, nel senso che in colloqui personali questi ultimi lo deridono. Quando però, iniziano a sorgere obiezioni sui dati oggettivi, dei quali abbiamo parlato prima e che deve assolutamente incarnare il candidato, e lui non le ha, si ribella come se fosse stato spodestato dal ruolo che nessuno mai gli ha riconosciuto. Come se la mancanza di queste qualità personali fosse colpa di qualcuno e non di madre natura tanto ma tanto avara. Non c’è il senso della misura. Non basta minacciare ribellioni o scissioni, non basta nemmeno rifugiarsi in colloqui di sostegno, di incoraggiamento e di conforto come quello avuto ieri. Si proprio così. Mentre la situazione è ancora fluida alle 18,15 di un sabato (ieri) primaverile, lo stesso Naso, temendo l’oggettività nella scelta del proprio leader, si rifugia in un incontro da bar (bar Magrì in Catania) con l’on.le Lino Leanza, che lo incoraggia, spalleggiato anche dalla presenza di Franco Zitelli da Piano Tavola, incomprensibile. Un Naso saltellante, poco conscio dei propri mezzi. Non ha capito tre cose fondamentali: 1) La mancanza delle qualità richieste che abbiamo tracciato prima; 2) Il non rappresentare una eccellenza settoriale, in soldoni, dove eccellerebbe, anche su aspetti negativi ma pur sempre d’eccellenza, Nino Naso? Sta nella terra di mezzo, direbbe Tolkien, un hobbit , non aggiungiamo altro; 3)  Non occorrono le convergenze delle solite conventicole per assumere questo ruolo, ma che si dedicasse ad altra scelta”.
Un fiume in piena il dott. Stranamore che continua a sentenziare: “Non parlo delle altre mille candidature quali quelle di Cuscunà, Auteri, Palumbo, Reitano che starebbero bene nel film Qualunquemente. Vorrei affrontare a volo raso però quell’altra, ormai superata, come afferma l’inventore della stessa Torrisi, di Vittorio Lo Presti, che nelle giornata di ieri ha fatto ,in ogni modo,  affiggere i manifesti di candidato sindaco, salvo poi essere sponsorizzato dallo stesso Torrisi come vice sindaco di Asero. La commedia delle beffe, potenza del camaleontismo. Ma siccome questa storia è ancora in fieri ne vorrei parlare in termini di analisi ultime e non adesso, dando sin da ora la disponibilità di interessarmi della storia quotidiana e del destino di quella che voi definite “Caput Mundi”.
Così si congeda il dott. Stranamore. Ai Lettori attenti le riflessioni ed i commenti.

venerdì 2 marzo 2012

Brevi su Paternò: Asero frutto innaturale dell’inciucio Galvagno – Torrisi ?



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Politica - Politica Notizie
Scritto da ADOMEX   
Venerdì 02 Marzo 2012 03:08
La televisione canta e le canta a tutti. Malgrado le dichiarazioni di ieri di Raffaele Lombardo, oggi una TV locale annunzia Urbi et Orbi che la candidatura Asero è sostenuta dal PdL e dal MpA, più contorno.
Ma quale… Il Presidente Lombardo richiamato da noi, perseveranti curiosoni, mentre corre a sera inoltrata verso Palermo ci ribadisce ancora una volta: “Mai col PdL. E non scherzo su questo”.
Ma allora che succede? La TV racconta minchiate? Ovvero qualcuno ciula, e come se ciula, nel manico per far sortire la notizia, esagitare l’ambiente e trarne vantaggio ? Da dove arriva l’acqua? direbbero "o muntacinniri". Il ceto politico paternese, quello ordinario, sembra impazzito alla notizia. Quello di alto lignaggio e di tradizione storica consolidata, invece, da le carte ...tossiche, anche agli amici d'avventura.

Le liste a sostegno del candidato del centrodestra Lo Presti, tutte o quasi di provenienza pidiellina, non ci stanno e minacciano una secessione a sostegno dello stesso Lo Presti, che potrebbe anche candidarsi, a rompere.
Torrisi, così ci riferiscono, invece sostiene che questa candidatura (Lo Presti) è oramai superata dagli eventi della pacificazione politica e che Asero sia la scelta vincente (anche se questi ha perso già per ben due volte), la sola ( e che sola direbbero i romani) che potrebbe battere Mangano con l’aiuto del MpA.
Ma se il Movimento del Governatore non scendesse in campo insieme al PdL dove poggerebbe tanta sicurezza ? Quale misteriosa pozione magica avrebbero messo in fucina gli apprendisti stregoni locali, che sempre apprendisti rimangono?
Mimmo Galvagno non vedrebbe male tale soluzione proprio come Torrisi, ma vuoi vedere che questi si “ciauriano” come due fedifraghi. E l’inciucio da chi sarebbe sorretto? Da Lombardo no! Sarebbe forse un altro bluff, ancor più grande di quello messo su da qualche mese a questa parte, proprio quello che era contro la partitocrazia, quello che doveva radunare la migliore società cittadina, i giovani più audaci, sciolta da qualsiasi bizantinismo politicante che è demodè e benedetta da Torrisi.
Questa ultima soluzione, di contro, è l’apoteosi del partitismo inciucione ed ermafrodita. Galvagno + Torrisi.  Contrari ma attratti. Vuoi vedere che dopo la ribellione contro La Russa da parte degli ex azzurri adesso vi è una rivolta autonomista del villaggio(?).
Ad essere inesorabilmente schiacciati resterebbero, in caso di successo della “mission impossibile”, solo gli ex fascisti, che per magia, dopo avere governato (male) la città, sarebbero cancellati dalla politica che conta, per quanto possa contare quella di Paternò. E questi non sono i soli pronti alla ribellione.
Ne vedremo delle belle ancora e siamo certi che chi era andato per fottere alla fine del viaggio rimarrà fottuto. Mentre Mangano dorme sogni tranquilli.
Good morning Paternò !!!