martedì 12 gennaio 2010

Sicilia, Paternò - ZERO TITULI parte seconda


 
"non se nè può più ha detto... caro adomex quello che tu sopra denunci è nulla rispetto a quello che si legge su un quotidiano locale dove la ormai mitica assessore Cancelliere candidamente dichiara che nel bando ha inserito un criterio che possa favorire l'ingresso di nuovo personale dipendente e solo qualche vecchio operatore potrebbe rimanere, basta che assicuri alla cooperativa vincente il 15% del punteggio totale, ciò denota che il "nuovo" assessore al di là di proclami e di fumo occhi non capisce nulla di servizi resi alla persona dove la continuità lavorativa degli operatori non solo è fondamentale ma viene caldeggiata anche da circolari del governo regionale e da norme sulla tutela dei portatori di handicaps, le quali stabiliscono che meno traumi subiscono tali soggetti e meglio è, ma alla signorina dottoressa questo non importa e l'abbiamo capito, inoltre ci terrei a precisare: se vuole far entrare nuovi operatori a posto degli altri perchè ha fatto sorgere un putiferio, dicendo che lei è dalla parte delle lavoratrici scatenandole verso uno "pseudo-sindacalista"? il bando prodotto dal suo ufficio e che lei non sconfessa, le potrebbe mandare quasi tutte per strada? Cari onorevoli, sindaci e senatori, questo è un esempio lampante di uomini e donne che mettete al servizio di Paternò, che da qualche anno vi mettono in seria difficoltà e che hanno gettato nel baratro la ( un tempo ridente) cittadina ma che oggi è diventata solo un paese con dei forti sospetti sulla propria classe dirigente ed un paese dove il sindaco tutti lo identificano con un paio di mutande e non per quello che ha fatto. qualora l'assessore leggesse questo commento e vorrebbe dibattere non ha che da condattare te adomex ed io tramite blog o anche in pubblico sono pronto a smentirla e a far capire al popolo come sono stati gestiti alcuni appalti dell'assessorato negli ultimi anni."
Questo il commento di un nostro lettore alla lettura dell'articolo apparso su La Sicilia di sabato 9.1.2010 a pag. 40, dove nello stesso l'assessore Cancelliere esaltava l'azione politico-amministrativa in ordine alla gara svolta, della quale ci siamo occupati precedentemente.
Rimaniamo attoniti anche noi esaminando sia la forma - con la quale dichiara al popolo ciò che fa l'amministrazione, ma cosa ancor più inquietante - sia il merito delle questioni, come se volesse rassicurare e rassicurarsi che nulla è succeso ovvero stia succedendo.
Noi astenedoci da ogni ulteriore commento pibblichiamo due immagini, una di un articolo dell'aprile 2006, sempre di La Sicilia, dove questo che sta succedendo adesso ( i cosiddetti ZERO TITULI ) venivano denunziati pubblicamente già allora dalla UIL, oggetto di denuncia anche alla Procura, l'altra di una risposta ad un quesito chiesto dallo stesso sindacato  all'Ufficio Provinciale del Lavoro di Catania, protocollato dallo stesso in data appena successiva al Comune di Paternò, ove inequivocabilmente si attesta quale sia il titolo professionale da possedere per svolgere il compito di Operatrore Socio Assistenziale, unica figura che può svolgere un compito così delicato verso i bambini portatori di handcap.
Ora visto che L'amministrazione Comunale di Paternò tende sempre a creare confusione circa l'azione amministrativa, salvis iuribus, consiglieremmo a chi ne abbia interesse ad adire alla fonte, cioè all'amministrazione della regione Siciliana, richiedendo; ancora salvis iuribus, al servizio ispettivo delle Autonomie Locali, un intervento che valuti l'azione amministrativa dei Servizi sociali dal 2005 ai giorni nostri, e che relazioni anche all'autorità giudiziaria eventuali atti illegittimi ovvero illeciti amministrativi, in maniera tale che una buona volta il cittadino sappia con certezza cosa accade nella CLOACA MAXIMA del palazzo di Città.
Per leggere bene le immagini sopra bisogna clikkarci sopra. Prosit Paternò.

venerdì 8 gennaio 2010

Sicilia, Paternò : BOOM !!! SERVIZI SOCIALI .... ZERO TITULI




Il forte si mesce col vinto nemico;
Col novo signore rimane l’antico;
L’un popolo e l’altro sul collo vi sta.
Dividono i servi, dividon gli  armenti;
Si posano insieme sui campi  cruenti
D’un volgo disperso che nome non ha.


Servizi Sociali di Paternò forever. Una storia che non finisce mai e che assume sempre più i connotati di una black commedy.
Giovedì, nel primo pomeriggio, l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Paternò nella sede della Cooperativa Edelweis (ancora una volta, e come sempre, vincitrice dell’appalto per l’assistenza igienico personale ai bambini portato ridi handicap nelle scuole) convocate le lavoratrici della cooperativa stessa per l’inizio del servizio de quo, delude le aspettative delle stesse ( non tutte ovviamente)dichiarando che non può aiutarle più nel proseguimento dell’impiego, in quanto per colpa di un sindacalista, tutte coloro che non hanno il titolo idoneo richiesto per lo svolgimento del compito istituzionale non potranno essere riassunte, ovvero licenziate.
Un epilogo di una storia infinita che dal 2005 in avanti vede addensarsi nuvole di tempesta su uno dei settori più delicati e importanti del comune di Paternò.
In origine fu il licenziamento di alcune operatrici che lavoravano da anni nell’assistenza igienico-personale a fare scattare alcune denuncie e ad infiammare la ribalta sul verminaio della gestione dei servizi comunali, e che ha portato al processo a Giovanni Leone, iniziato nell’ottobre del 2008, presumibilmente reo, per avere fatto licenziare alcune di esse ( per non essersi cancellate dal sindacato cui erano iscritte) per farne assumere altre in loro vece, senza che quest’ultime avessero  i titoli idonei, così come denunziato dal sindacato in questione, al quale il comune rispose che le procedure erano legittime.
Questa inaspettata accensione di interesse da parte dell’opinione pubblica ha fatto scattare altre inchieste nel merito, facendo si che tutti gli atti adottati negli anni fossero attenzionati dalla Procura Catanese, ma di questo ce ne siamo già occupati e ne aspettiamo gli esiti. Il sindaco Failla, in seguito a ciò e ad altro, fa repulisti nell’assessorato, dopo l’arresto di Frisenna che era succeduto a Gennaro ( uomo di Leone ), nominando un nuovo assessore, la Cancellieri, ed un nuovo sostituto capo unità operativa, Gulisano. Un vernissage nel tentativo  di immettere delle novità nella gestione di un settore apparso come la cloaca maxima di un’amministrazione discussa.
Ma cosa vi è di realmente innovativo rispetto alle gestioni precedenti? NULLA
Le cooperative che si aggiudicano gli appalti sono sempre le stesse e sempre in associazione coi soliti noti. Evidentemente qualcosa non torna, imperizia, negligenza, dolo ???
Ma veniamo ai nostri giorni, si pubblica  il bando per il rinnovo della gara alla fine dell’anno 2009, e già scattano le polemiche, l’ormai famoso sindacato fa pervenire una lettera all’amministrazione comunale in data 31.12.2009, sottolineando che nel bando stesso vengono previste e prescritte  figure professionali anomale, nel senso che si ritiene non idonee a svolgere quel compito per cui occorrerebbe un titolo professionale diverso. L’amministrazione   non né  da importanza ritenendo, così ci raccontano, di essersi informata con gli uffici dell’ispettorato provinciale e che tutto è regolare.
In più alle società partecipanti vengono chiesti i curricula delle persone da impiegare e per le quali viene attribuito un punteggio. Si va avanti senza nessun mutamento di rotta  fino all’aggiudicazione, avvenuta giorno 4 gennaio, che ha visto imporsi la cooperativa Edelweis, come detto, sempre quella, la solita, aggiudicazione fatta da una commissione ad hoc costituita formata dal capo U.O. Rasà, dal suo vice Gulisano, dal contabile del settore Distefano e dall’assistente sociale Guarnaccia, e loro come esperti aggiudicano non si accorgono delle dichiarazioni inidonee della cooperativa rispetto ai titoli da richiedere al personale addetto.
Il caso però scoppia il giorno dopo al rinvenimento della lettera del sindacato con in allegato la nota dell’ufficio provinciale del lavoro. Si accorgono finalmente che alcune lavoratrici non hanno il titolo idoneo per assistenza alla persona, che non è certamente una cosa da ridere o da sottovalutare.
Adesso sorgono spontaneamente alcune domande che ci si deve necessariamente porre, ma rispetto alle quali non pretendiamo risposta alcuna.
·         Ma la nota era già a conoscenza della commissione prima della gara e questa non ne ha tenuto conto? Oppure la lettera non è stata  resa pubblica per fare svolgere la gara lo stesso?
·         Chi aveva interesse che si continuasse ad ignorare che alcune operatrici non avessero i titoli per svolgere tale compito che peraltro hanno svolto per almeno 4 anni?
·         Quanto ha falsato l’esito della gara tale circostanza se nel bando viene attribuito un punteggio da dare al personale idoneo impiegato?
·         E se oggi l’amministrazione prende tale decisione di rimettere ordine nell’impiego di personale idoneo in possesso del titolo richiesto per legge, tagliando queste lavoratrici che non possiedono il titolo, ma che hanno lavorato (abusivamente???) per tanti anni, come si regolerà per il passato quando le stesse note dello stesso sindacato non furono prese in considerazione ( una nota del 2005 ed una del 2007 ) ma che portarono, per esasperazione e ricerca di giustizia, alle denunzie delle lavoratrici danneggiate?
“Zero tituli” direbbe Mourinho, questa è la verità, più volte denunciato ma nessun provvedimento preso da chi aveva l’obbligo del controllo.  Come se uno fosse laureato in Ingegneria, o meglio, avesse anche una laurea di avvocato e pretenderebbe di fare il medico per la quale professione ne occorre una sola anziché due. Secondo voi è possibile?
Ma nel paese delle meraviglie di Paternò può succedere di tutto,e noi non ce ne meravigliamo (scusate l’assonanza) più. Stiamo andando solamente a cercare Alice che qui si è persa.