venerdì 30 gennaio 2009

Sicilia: Lombardo non è il clone di Cuffaro, altri invece...

Scossa tellurica all’ARS. Mpa e Pd hanno approvato in  commissione Territorio e Ambiente dell’Ars il provvedimento sulla riforma dei rifiuti, mentre i rappresentanti del Pdl e dell’Udc hanno abbandonato sin dall’inizio i lavori della commissione prevedendo il clima instauratosi. Il disegno di legge sulla riforma degli Ato rifiuti approvato dalla commissione prevede, infatti, un nuovo Piano rifiuti che soppianterà quello voluto da Cuffaro costruito sui quattro termovalorizzatori. Sono stati previsti inoltre un Piano di rientro per i debiti degli Ato e un Piano straordinario di discariche ad iniziativa pubblica in Sicilia. Un nuovo piano di rifiuti incentrato sulla raccolta differenziata; un piano di rientro per superare la situazione debitoria degli Ato siciliani; utilizzare esclusivamente discariche pubbliche, stabilire tariffe uniche per il conferimento dei rifiuti e ridurre gli Ato da 27 a non oltre 14.

 

Soddisfazione nel governo e nel partito del presidente Lombardo, l’Mpa. “L’approvazione della IV commissione dell’Ars del disegno di legge di riordino degli Ato è un significativo passo in avanti nella strada già tracciata”, commenta l’assessore Regionale al Territorio e all’Ambiente Pippo Sorbello.  “Si tratta di una segnale molto importante delle scelte che il governo intende perseguire in un settore così decisivo. Nei prossimi giorni, su richiesta dei parlamentari della IV commissione valuteremo l’opportunità di insediare una Task force tecnica in grado di gestire l’emergenza fino all’approvazione della legge e alla sua piena applicazione”.

 

“L’approvazione del ddl di riforma degli Ato rifiuti rappresenta un momento di vera riforma della politica ambientale in Sicilia”. L’MpA per voce dell’on. Riccardo Minardo,  manifesta la soddisfazione del partito per aver “sbloccato l’iter di un provvedimento fondamentale per superare l'attuale fase di crisi, il sistema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti in Sicilia era al collasso a causa della precedente riforma, che non aveva risolto i problemi, ma li aveva amplificati. Il disegno di legge esitato dalla commissione - rincara Minardo - è addirittura migliorativo rispetto al testo presentato dal governo, perché permetterà ai comuni di recuperare le somme non riscosse e soprattutto perché elimina una serie di costi che erano già stati ribaltati sul servizio e quindi sui cittadini”.

 

 Così la situazione debitoria degli Ato rifiuti non sarà scaricata tutta sugli enti locali siciliani poiché andrebbero, in gran parte, in dissesto.

 

A cercare di buttare acqua sul fuoco scende in campo anche l’ex governatore Salvatore Cuffaro: "Ci siamo presentati agli elettori dando un contributo determinante prima alla scelta e poi alla elezione di Raffaele Lombardo. Intendiamo fare la nostra parte nell'attività di questo governo. Quando è necessario lo facciamo evidenziando le criticità nell'azione di governo, nella speranza che nostri suggerimenti servano a superare le difficoltà. Non ci adegueremo quindi a scelte che non condividiamo e che a parer nostro non sono in linea con gli interessi della Sicilia. Visto l'assoluto immobilismo in cui si trova oggi la Regione siciliana è inevitabile che l'Udc, svolga una forte azione di pungolo, così come d'altronde faceva l'Mpa, in tempi in cui invece l'azione del governo era caratterizzata da un grande fermento e si muoveva con grande determinazione anche a livello nazionale in difesa della Sicilia".

 

"Sulla riforma sanitaria scorgiamo finalmente i primi segnali distensivi in un rinnovato clima di collaborazione", afferma l’on. Marco Falcone del Pdl, della commissione Sanità all’Ars. “Rinunciare a rigide posizioni consente di facilitare il percorso del disegno di legge. E' chiaro che, se dal Pdl arrivano importanti segnali di disponibilità, anche il governo deve fare la sua parte rimuovendo gli ostacoli che rischiano di rallentare un vero e concreto processo riformatore".

IL tentativo è di ricucire. Bisognerebbe però che non si mollasse sul principio ineluttabile delle riforme, tagliando i privilegi che qualcuno ancora cerca di difendere, in una azione reazionaria che non tiene conto che una nuova stagione si è aperta nel mondo. 

mercoledì 28 gennaio 2009

Paternò (Catania): L' Emergenza Rifiuti, la Disobbedienza Sociale ed il Somaro vestito da Leone

ER PRESIDENTE (Trilussa)


Un giorno tutti quanti l’animali
sottomessi ar lavoro
decisero d’elegge un Presidente
che je guardasse l’interessi loro.

C’era la Società de li Majali,
la Società der Toro,
er Circolo der Basto e de la Soma,
la Lega indipendente
fra li Somari residenti a Roma;

e poi la Fratellanza
de li Gatti soriani, de li Cani,
de li Cavalli senza vetturini,
la Lega fra le Vacche, Bovi e affini…
Tutti pi jorno parte all’adunanza.


Un Somarello, che pe’ l’ambizzione
de fasse elegge s’era messo addosso
la pelle d’un leone,

disse: - Bestie elettori, io so’ commosso:
la civirtà, la libbertà, er progresso…
ecco er vero programma che ciò io,
ch’è l’istesso der popolo! Per cui
voterete compatti er nome mio.
Defatti venne eletto proprio lui.


Er Somaro, contento, fece un raglio,
e allora solo er popolo bestione
s’accorse de lo sbajo
d’avé pigliato un ciuccio p’un leone!


La saggezza di Trilussa ci viene in soccorso. Abbiamo assistito alla prima flebile sommossa popolare. Oggi la disubbidienza sociale ha iniziato ad agire, intervenendo sullo scempio dell’emergenza rifiuti, bloccando il centro storico di Paternò con quintali di rifiuti, i Quattro Canti e conseguentemente le due arterie che intersecano la città via, G.B. Nicolosi, e via Vittorio Emanuele. Traffico in tilt, tafferugli tra operatori ecologici e forze dell’ordine e chiusure di esercizi commerciali. Paternò come Napoli !

Questa è la cronaca. Oggi l’opinionista, oggi, lo facciamo fare a Trilussa!



martedì 27 gennaio 2009

Il Siciliano settimanale

Nostra intervista sul "Caso Paternò" sul settimanale "Il Siciliano" del giornalista Fabio Cantarella che sarà in edicola mercoledì 4 febbraio 2009

lunedì 26 gennaio 2009

Sakkoni: L'Italia come la Cina


"In generale credo che si debbano superare tutte le forme di democrazia diretta. Ormai ci confrontiamo con paesi che hanno processi decisionali velocissimi, penso al Brasile, alla Cina, alla Russia. Non sono modelli di democrazia, però è così. Per questo dico che non c’è tempo per le decisioni assembleari, tanto più per le relazioni industriali".

Così Sacconi, ministro del lavoro, parlando del pachetto anticrisi e del problema dei contratti. C'è fretta di varare il pacchetto anticrisi, per cui non bisogna perdere tempo con i confronti coi sindacati, né avere riguardo alle forme di partecipazione diretta quali i referendum, le assemblee, i confronti.
 
Si potrebbe iniziare così. Per poi passare, assumendo la stessa metodologia, anche ad altri argomenti che non siano quelli di natura economica-finanziaria. Facciamo diventare l'Italia come la Cina. Più decisionismo e meno partecipazione democratica, l'importante è raggiungere il risultato. Perchè non proporre anche di stracciare le garanzie costituzionali? Oppure abolire il Parlamento che fa perdere troppo tempo in discussioni inutili? 
ONLY ONE MAN TO COMMAND. 
Se questo è il modello di stato che il PdL vuole assumere nell'era di Obama e mentre il mondo va al contrario ... bisognerebbe chiederlo ai nostri parlamentari, ma no anche questo è inutile tanto sono stati nominati, sempre da quell'uomo solo al comando, per cui non hanno autorevolezza  né indipendenza.
Ecco perchè si deve intervenire affinché sia riformata la legge elettorale. 
I rappresentanti del popolo devono essere scelti da questo. Non dalle segreterie politiche alle quali devono per forza di cose sottostare, eliminando così la prima regola della democrazia, il rapporto fiduciario tra elettore ed eletto. Heil Sakkonen !!!

domenica 25 gennaio 2009

Paternò (Catania) E V V I V A L A D E M O C R A Z I A C O M U N I S T A



"Buonasera sono Valerio Buemi, ti telefonavo per dirti che mi dispiace non aver potuto leggere la lettera che ci hai mandato......... la presidenza me lo ha impedito".
Questa la telefonata pervenutami alla fine dell'incontro-dibattito che si è tenuto ieri, sabato 24, sul tema MAFIA?
Ma noi la lettera la rendiamo pubblica lo stesso. Ringrazio Valerio Buemi per la signorilità avuta.

Egr. Valerio Buemi
Segretario del Partito della Rifondazione Comunista

Caro Valerio,

la presente per ringraziarti dell’invito che hai avuto cura di estendermi per la riunione organizzata dal Partito di Rifondazione Comunista, riguardante il contesto politico venutosi a creare a seguito dell’arresto dell’assessore Frisenna.

Nella telefonata che cortesemente mi hai fatto, mi dicevi che era opportuna la mia presenza per il contradditorio col giornalista Benanti, autore dell’articolo riguardante la faccenda, in quanto persona chiamata in causa dallo stesso.

Guardando i manifesti che pubblicizzano tale manifestazione mi sono però subito reso conto che l’incontro, presumibilmente, aveva altro scopo che quello di un confronto leale e con pari dignità sulle affermazioni contenute nell’articolo citato.

Infatti non riesco a spiegarmi come tra gli interventi programmati vi sono personaggi che nulla c’entrano con la vicenda trattata, non comprendo a quale fine siano stati messi in rilievo come interventi programmati, tranne che, abbiano il compito di esaltare le tesi solo di una parte politica, quella organizzatrice e assimilabili.

Cosa, nondimeno, ancor più inelegante, è che il mio presunto contraddittore, cioè Benanti, abbia un rilievo assolutamente più pregnante rispetto agli altri interlocutori che con lo stesso dovrebbero realizzare il contraddittorio.

Tutto questo rende inaccettabile l’invito a partecipare, anche perché in data odierna ho depositato querela per diffamazione nei confronti dello stesso giornalista, così come preannunciato nell’intervento fatto sul mio sito qualche giorno fa, per cui mi sembra inopportuno riguardo della scelta fatta, che venga li a ribadire ciò che ho ampiamente contestato pubblicamente e per iscritto, contestualmente ad altri argomenti che fanno parte della querela presentata.

Ho scelto la via giudiziaria per la tutela della mia immagine e non quella dei dibattiti politicizzati.

Ti pregherei di leggere questa mia, per fare comprendere che non voglio sottrarmi al confronto, ho scelto solamente altra sede, quella giudiziaria, a mia tutela, nei confronti di tutti gli untori che usano notizie e/o la diffusione in genere, per fini diversi rispetto all’informazione oggettiva.

I legali che mi assistono mi hanno consigliato questa via.

Per conoscenza, in allegato ti rimetto copia dell’articolo nel quale chiarisco, se anche ce ne fosse bisogno, la mia personale posizione rispetto a tutto questo “magma”.

Tanto dovevo, cordiali saluti

Adolfo Messina

sabato 24 gennaio 2009

Paternò (Catania) BENANTI COME GRIMILDE, INTERROGA LO SPECCHIO.... MA CHE MAGMA


A Benanti piacciono le favole, tant’è che intitola un articoletto di risposta a quello mio pubblicato nel bolg: “ BLOG DELLE MIE BRAME QUAL’E’ LA PIU’ CAVOLATA DEL REAME?”.

Lui nelle veste della cattiva regina Grimilde interroga lo specchio per sapere chi dice più cavolate, ed io povero Biancaneve a subirne le cattiverie.

Però stavolta l’articolo non mi è dispiaciuto molto, da un lato quello che ho scritto io, dall’altro quello che scrive la procura nell’ordinanza per avvalorare la tesi dell’introduzione nella società paternese di Frisenna.

Ma su questo nulla da ridire. I fatti che mi hanno indignato nell’articolo riportato nel numero 2 di Magma, oggetto della mia querela, sono così come detto:

1. Il caso della visita fatta da me e Leone all’arch. Benfatto che lascia intendere come se vi fosse da parte nostra interesse, non si sa di che tipo, per i lavori pubblici, mentre l’intervento, da parte del consigliere, verteva a capire con quale priorità fossero programmati gli interventi per ricoprire le buche nell’asfalto, giacché era un anno che lo stesso aveva fatto segnalazione e le stesse non erano state riparate.

2. La circostanza nella quale egli riporta, a suo dire, che la procura mi definirebbe inquietante faccendiere. Non è vero. La procura fa un elenco di qualità professionali: “un gruppo di politici, ambigui operatori commerciali, loschi professionisti, inquietanti faccendieri”, cui seguono alla fine del paragrafo una serie di nomi indistinti, compreso il mio, così come riportato adesso nell’articolo a pag. 23 del numero 4 della rivista, che a vario titolo parlavano e/o avevano rapporti con Frisenna, ma ognuno per le proprie peculiarità personali, e per la propria sfera di interesse, badiamo bene. Non vi è dubbio alcuno, poi, che gli inquirenti mi mettano tra il gruppo dei politici tant’è che mi definiscono “sapiente burattinaio in grado di muovere le fila del sistema politico del paese”, e non altro, poi vedremo se questo sarà vero in ogni caso. Quindi ecco l’incongruenza dell’articolista. Ecco perché dico che lo stesso non da valore alla punteggiatura. Avresti potuto anche definirmi anche commerciante, oppure professionista inquieto, ma hai scelto altro aggettivo. Lo hai scelto tu però.

Ma giacché sei in possesso dell’ordinanza della procura, perché non leggi le telefonate riportate con Frisenna, se non lo hai già fatto, e dici di cosa parlavamo e con quale supponenza lo trattavo?

Quattro sono le telefonate in questione. Nella prima parliamo dei massimi sistemi della politica, non so se lui comprendesse però, della contrapposizione tra me e Salvo Torrisi, del famigerato signor G. e della sua sistemazione, telefonata nella quale mi minaccia di rivolgersi ad altri politici per la risoluzione del problema ed io gli rispondo di farsi fare il favore da chi vuole.

La seconda mi parla di un aiuto per la campagna elettorale del 2007, ed io gli notifico che sono candidato, seguono poi tutta una serie di cazzeggi vari.

Una terza dove mi chiede una raccomandazione al prof. Milici, che nn conosco e che non ho fatto comunque.

Una quarta per parlare con Carmelo Sciacca dell’ospedale di Paternò per la sistemazione di alcune persone, colloquio che peraltro non ho mai avuto, né lui più me lo ricordò.

Vorrei capire quindi quali faccende trattavamo, se non telefonate che avevano solo un fine, il nulla, tanto sapevo che Frisenna non mi era affatto vicino politicamente, ma faceva il “pesce di brodo” ed io stavo al gioco, tant’è che nel gruppo di F.I. che avevo organizzato per la campagna elettorale di Limoli, della quale avevo avuto assegnata da Firrarello la responsabilità, lui non c’era. Poi non ci fui neanch’io, me ne andai dal partito molto prima delle elezioni.

Quindi caro “Grimilde” Benanti, lo specchio non ti può che dire la verità, la più cavolata del reame la scrivi tu. E ricorda bene, tu che ami le favole, alla fine Biancaneve risorge e Grimilde fa una “gran mala cumpassa”

giovedì 22 gennaio 2009

Sicilia: E' l'ora dei Vespri ?

In tempo di federalismo fiscale, di fondi Fas strappati alla Sicilia, i deputati del parlamento regionale per una volta si trovano tutti d’accordo, fanno pressing sul governatore Lombardo e votano all’unanimità due mozioni presentate dal Pdl e dal Pd, che mirano a salvaguardare gli interessi siciliani. Una, quella del centrodestra, applica l’articolo 37 dello Statuto, che prevede la riscossione da parte della Regione delle imposte pagate dalle imprese industriali e commerciali che hanno stabilimenti nell’Isola, ma sede centrale in altre Regioni d’Italia. L’altra, presentata dal Pd, primo firmatario il deputato questore Baldo Gucciardi, impegna il presidente della Regione Raffaele Lombardo a intervenire urgentemente affinché al disegno di legge delega sull’attuazione dell’art.119 della Costituzione sul federalismo fiscale, in discussione al Senato, vengano apportate modifiche “tali da rispettare la specialità siciliana e salvaguardare la piena attuazione delle norme sancite dallo Statuto autonomistico”.

“Roma ladrona”. L’eco dello slogan che negli anni Novanta fece la fortuna di Umberto Bossi riecheggia nei corridoi e nelle stanze di Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana. I Fas, per fare un esempio, non fanno dormire sonni tranquilli ai nostri politici. L’incertezza sull’ammontare dei fondi per le aree sottoutilizzate che il governo Berlusconi destinerà alla Sicilia impedisce infatti la programmazione per lo sviluppo economico dell’isola. Pd e Udc accusano il premier e il ministro dell’Economia Giulio Tremonti di utilizzare le risorse destinate al Mezzogiorno come un bancomat cui attingere ogni volta che c’è un’emergenza. E pungolano Lombardo perché sia più incisivo nella difesa degli interessi dell’Isola a livello nazionale. 

Applicare l'articolo 37 dello Statuto, cosa mai avvenuta nei 61 anni di storia del parlamento siciliano, comporterebbe un introito di quasi sei miliardi di euro all'anno alla Sicilia. La mozione del Pdl era stata presentata dal capogruppo Innocenzo Leontini e impegnerà il governo della Regione a intervenire presso il ministero dell’Economia perché si attui subito la norma prevista dallo Statuto speciale della Regione siciliana. L'articolo 37 prevede e calcola una quota del reddito per le imprese con sede centrale fuori dalla Sicilia ma con stabilimenti nell’Isola; una quota in base alla quale deve essere calcolata l’imposta che le stesse imprese, industriali o commerciali, dovranno quindi versare alla Regione siciliana. Si parla, dunque, di un incasso che andrà dai cinque ai sei miliardi di euro ogni anno. Nel 2005 c’era anche stato un decreto, il 241, secondo il quale assessorato Bilancio e ministero per l'Economia avrebbero dovuto far tavolo comune per l’attuazione dell’articolo 37, ma il decreto era rimasto lettera morta. Il Pdl siciliano spera che a Roma si sblocchi l’iter della mozione presentata sull’argomento da Enrico La Loggia, atto ispettivo che ha raccolto oltre 120 firme e attende l’inserimento all’ordine del giorno. 

(fonte: SiciliaInformazioni)

martedì 20 gennaio 2009

PATERNO' POVERA PATRIA ... " TRA I GOVERNANTI QUANTI PERFETTI E INUTILI BUFFONI "

Alle parole di De Gregori scritte in un commento riportato nel post precedente, rispondiamo con questo video di Battiato, sotto il testo.
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Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos'è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.
Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!
Questo paese è devastato dal dolore...
ma non vi danno un po' di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore?
Non cambierà, non cambierà
no cambierà, forse cambierà.
Ma come scusare le iene negli stadi e quelle dei giornali?
Nel fango affonda lo stivale dei maiali.
Me ne vergogno un poco, e mi fa male
vedere un uomo come un animale.
Non cambierà, non cambierà
si che cambierà, vedrai che cambierà.
Voglio sperare che il mondo torni a quote più normali
che possa contemplare il cielo e i fiori,
che non si parli più di dittature
se avremo ancora un po' da vivere...
La primavera intanto tarda ad arrivare.

Paternò (Catania) : La Prova del Nove

Abbiamo criticato alcune scelte fatte dal PdL-FI, e ci è stato ribadito che sono state messe in campo le migliori energie possibili, noi continuiamo ad avere forti e seri dubbi circa questa affermazione, ma non ci riferiamo solamente agli assessori nominati, il nostro è un discorso come abbiamo detto ieri "vaste programme" e ci pare che questa sottigliezza ancora non sia stata percepita. 

Adesso questa classe dirigente ne deve compiere altre, una di natura istituzionale ed un'altra di carattere politico, ma che si intersecano ambedue.

Sul tavolo vi sono i rapporti interni alla maggioranza con particolare riferimento all'MpA, reo a dire del Sindaco Failla della bocciatura, col proprio comportamento in aula, di due atti importantissimi (sempre a suo dire) per il proseguo del programma dell'amministrazione e cioè l'affidamento alla multiservizi AMA del servizio strisce blu e di quello della gestione dell'impianto della piscina. Non entriamo nel merito della scelta di chi si è opposto alla proposta dell'amministrazione, vogliamo qui solamente evidenziare l'aspetto meramente politico.

E' chiaro che la maggioranza non si propone come un blocco monolitico, ma questo è fin troppo evidente, e non è coriacea anche per aspetti propri dei singoli partiti che la compongono. Un PdL abbastanza compatto, ma solo formalmente, trascinato dalle due figure di riferimento certo della politica contemporanea, il Sindaco ed il Deputato, scelte verticistiche e tutti zitti a pedalare. Ma il rapporto con gli altri alleati non appare molto fluido. 

Ora come dicevamo vi sarebbe da sciogliere il rapporto con L'MpA e di conseguenza fare la scelta del nuovo Presidente del Consiglio, carica che adesso rivendicherebbe il PdL-FI, sottraedola così all'MpA che la deteneva prima delle dimissioni di Giuseppe Lo Faro.

Sarebbe interessante che il PdL-FI mettesse le mani anche su questa carica, non per altro, ma per vedere la capacità di visione politica da parte dell'alleanza tutta, e soprattutto per valutare ancora una volta le scelte che questa compie. Diciamo questo perchè circola voce che il partito di maggioranza relativa proporrebbe a questa carica una "ZUCCA VUOTA" (vedi infr.), dandoci così la prova provata che pur di sistemare gli amiconi e sopire gli appetiti famelici di poltrone all'interno del PdL-FI,  vengano cercate soluzioni opinabili, se non ridicole, nel senso opposto alla enunciata meritocrazia, che così non è nemmeno vanesia, altro che di sostanza.  

Se succedesse tutto questo mi chiedo cosa ci stiano a fare gli alleati di governo, atteso che l'ambiente diventerebbe totalizzato dal grande e forte partito azzurro.

Sarebbe opportuno che uscissero dalla maggioranza per lasciali soli nella responsabilità di governare non solamente le emergenze date da questo momento di grave crisi socio-politica, ma anche alle incombenze della moralizzazione del palazzo, ma anche della realizzazione del programma amministrativo,  ma anche della capacità di condurre a termine questa consiliatura con onore e sacrificio nell’interesse della città.

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Ho sentito stamattina, ma in ritardo rispetto alla pubblicazione dell'articolo, le dichiarazioni del Capogruppo di F.I. Daniele Venora, e quindi per completezza dell'informazione ed onostà di cronaca riporto quanto affermato. Venora sostiene che le alleanze non sono definitive per cui si può prescindere dall'MpA e lancia una candidatura super partes a Presidente del consiglio di Mauro Mangano, come figura prestigiosa e di sicuro affidamento. Poi ancora sostiene che quella di Chisari è solo una autocandidatura non richiesta né confermata.



lunedì 19 gennaio 2009

Paternò (Catania): O LA SOLUCION O LA REVOLUCION

Cambiare le radici del sistema.

La cosa positiva che riscontro in questo momento di gravissima crisi politica-istituzionale-morale che sta travolgendo tutti gli aspetti democratici di una cittadina di provincia, anche se popolosa, ma assediata da sottoproletariato culturale smisurato, è la ripresa del dibattito.

Sotto la spinta dello sdegno recente e per capire realmente la storia degli ultimi anni e con quale qualità è stata governata Paternò, si ravviva il confronto politico che da molto tempo era totalmente estinto, resistevamo solo noi della “riserva indiana”, come ci definiscono alcuni rampolli del potere.

Ma anche questo non basta. La politica volente o nolente ci pervade ed invade quotidianamente, entra con prepotenza nelle nostre case, compie scelte che noi subiamo, concretizza interessi, in nome del bene pubblico, a noi estraneo.

Il pericolo è la disaffezione alla politica, l’estraneità per forza o disamore, l’indifferenza diffusa che porta la società alla nausea ed al rigetto che genera governanti che, privi di controllo, di critica ed di opposizione, ci tiranneggiano. Questo è lo sbocco naturale del fenomeno dell’antipolitica.

Controllo sul governo ed informazione, sono le armi con le quali si può istituire nel nostro paese la democrazia vera, e restituire al popolo ciò che non ha mai posseduto, l’accesso compiuto e totale all’informazione, quella autentica, non mediata dal “potere” che ci propina la propria verità. Questa la condizione necessaria affinché si possano poi compiere le scelte ed esercitarne il diritto in piena libertà e consapevolezza. Costituire il contropotere del governo, in forma civile e democratica.

Il popolo deve assumersi le proprie responsabilità senza piagnistei o condizionamenti per bisogno, costituendosi cittadinanza attiva. Tutto il resto sono solo maldicenze, ostilità, pazzie, eccitazioni inutili, arnesi da provincialazzi, insolenti e sprizzanti inutile odio e guasto livore, o psicopatici ispiratori degli schizzi di letame sui newmagazine locali.

Noi crediamo al Sindaco Failla e al Deputato Torrisi quando affermano che il Comune non ha subito nessun condizionamento mafioso, ma da qui a dire che l’amministrazione è stata fulgido esempio di trasparenza e liceità, ne corre.

Un esempio per tutti, la gestione “particolare” dei servizi sociali. Una storia che si trascina da anni e nella quale nessuno è intervenuto a mettere ordine. Ora al di là dell’inchiesta che ha avviato la magistratura per ravvisarne i reati commessi, dei quali molti sono documentati, pur in forte ritardo, con conseguenti responsabilità morali nei confronti del popolo che deve averne tempestiva conoscenza in conseguenza delle scelte che ha compiuto o che deve compiere, qui si chiede alla politica che governa la città, se non ha notato quantomeno motivi di inopportunità, o di mancanza di etica elementare negli atti che sono stati fatti e dei quali si parla oramai da anni. Che potrebbero travolgerli.

Questo è solo un esempio, che vuole però essere sintomatico di un malessere più grande che c’è e che ammorba la politica cittadina.

Il dibattito su mafia e politica non deve distrarre la pubblica opinione dalla qualità  dell’amministrazione, che può essere tanto quanto pericolosa, ma che deve essere concorrenziale. E il governo cittadino non può contrabbandare il fatto, che pur esente da condizionamenti malavitosi,  la propria azione amministrativa sia limpida. Non lo è, a volte, neppure nella individuazione degli uomini di governo o “sottogoverno” che vengono ricoperti, come dice qualche lettore che ci scrive, sulla base di scelte amicali a prescindere dalla meritocrazia. Una comitiva di amiconi non può essere la classe dirigente di una città complessa ed importante come Paternò. Ma ancora qualcuno, seppur intelligente, non si rende conto che prima o poi verrà sepolto dallo sdegno pubblico a causa di queste.

Noi qui prepariamo le basi per una rivoluzione meritocratica “Vaste programme” , prendendo a prestito  una frase di Charle De Gaulle, qualcuno deve pur iniziare e noi siamo disposti a contribuire, qualcun altro, completerà l’opera assumendo compiti di governo, se il popolo gliene darà merito.

Pensiamo alto, siamo creativi, liberi, indipendenti dagli schieramenti, se raccogliamo sia da destra e da sinistra coloro i quali ragionano come noi, compiremo una azione valorosa e rivoluzionaria, in contradditorio o in collaborazione anche con quanti oggi governano la città, non bisogna escludere nessuno, anche se loro lo fanno. Estranei ma non indifferenti. Poi le battaglie elettorali sono altra cosa.

domenica 18 gennaio 2009

La Contemporaneità di Fedro


Quanti ricordi susciterà in voi il buon Fedro ed il pensiero correrà subito agli anni in cui pazienti e bravi insegnanti spiegavano con passione le fabulae di Fedro. Certamente utilizzavano la semplicità stilistica (in verità solo apparente) delle favole fedriane e attraverso quelle stesse parole italianizzavano, se così possiamo dire, i fatti e gli esempi di vita riportati da Fedro, servendosi del mondo animale e non solo, come già aveva insegnato il frigio Esopo: leggevano le favole e tentavano di spiegare il significato della morale finale senza farle apparire come sentenze del loro tempo e dei costumi di un'epoca remota ma ridando loro nuova vita quasi fossero lì a dimostrare, ancora una volta, che la sostanza umana non era cambiata, poteva dirsi immutata e il gusto, la sensibilità, i giudizi e i pregiudizi di venti secoli fa ben potevano essere messi a confronto con il presente.

Come, traslando il significato in politica, i compromessi ai quali si accosta qualcuno pur di acquisire posizioni e prestigio sociale, inquadrato però in un sistema feudale a scala piramidale, rinunciando al bene più prezioso, la libertà. La parola a Fedro: 

Un lupo magro e sfinito incontra un cane ben pasciuto, con il pelo folto e lucido. Si fermano, si salutano e il lupo domanda:

- Come mai tu sei così grasso? Io sono molto più forte di te, eppure, guardami: sto morendo di fame e non mi reggo sulle zampe.
- Anche tu, amico mio, puoi ingrassare, se vieni con il mio padrone. C'è solo da far la guardia di notte perché non entrino in casa i ladri.
- Bene, ci sto. Sono stanco di prendere acqua e neve e di affannarmi in cerca di cibo.

Mentre camminano, il lupo si accorge che il cane ha un segno intorno al collo.

- Che cos'è questo, amico? - gli domanda.
- Sai, di solito mi legano.
- E, dimmi: se vuoi puoi andartene?
- Eh, no - risponde il cane.
- Allora, cane, goditi tu i bei pasti. Io preferisco morire di fame piuttosto che rinunciare alla mia libertà.

Fedro

venerdì 16 gennaio 2009

Sicilia: Miccichè attacca la comitiva del pistacchio, "IO STO CON LOMBARDO"

"Se la strategia del Pdl in Sicilia e' quella del pistacchio (Firrarello-Castiglione), credo che il problema sia solo e soltanto di Berlusconi, qui il partito va male. Mi rammarico dell'immobilismo cui e' condannato il governo regionale a causa delle divisioni all'interno del centrodestra siciliano". Cosi', in una lunga intervista al quotidiano 'La Sicilia', il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Cipe, Gianfranco Micciche', ha parlato delle 'condizioni' del Pdl isolano, alludendo anche ad un incontro recente avvenuto a Bronte, localita' in provincia di Catania nota per il pistacchio, tra alcuni esponenti di spicco del Pdl (Schifani).

"Se c'e' uno che non litiga -ha aggiunto- sono io che lavoro come un matto per difendere gli interessi della Sicilia in un momento di grave crisi economica e finanziaria, come l'attuale, mentre i vertici politici di F.I. trascorrono il tempo a litigare. Francamente e' incomprensibile e nella terra del 61 a zero e del 64% dei consensi a Lombardo, con un centrosinistra inesistente, non e' serio quel che accade". Micciche' ha inoltre ricordato nell'intervista al quotidiano catanese che alle recenti elezioni regionali in Sicilia voleva fortemente candidarsi, "ma coloro che hanno voluto Lombardo non hanno esitato a sacrificarmi e svendere Forza Italia pur di averlo. Forza Italia aveva rinunciato anche alla prima presidenza della Regione, ma con Cuffaro avevamo sei assessori. Ora quattro, uno e' pure tecnico. Non abbiamo piu' il sindaco di Catania, ne' le Province di Trapani, Agrigento e Palermo. Non c'e' stata una accorta trattativa alla vigilia e cio' ha creato una situazione di disagio".

Micciche' ha infine ricordato che in questa situazione "la persona che avrebbe dovuto soffrire di piu' sarei io. Invece, mi sono schierato al fianco di Lombardo e nelle successive amministrative ho fatto campagna elettorale per tutti i candidati del centrodestra. Oggi il presidente della Regione ha uno stretto dialogo con me che sono stato suo antagonista, e condivido in pieno la rivoluzione del sistema che vuole fare, l'avrei fatta anche io, a costo di inimicarmi con chi voleva ancora mantenere i privilegi. Occorre dare un assetto nuovo nell'imminenza del passaggio al PdL. Berlusconi chiederà a me ed Alfano chi debba essere il nuovo Coordinatore siciliano. Così la coalizione sarà rilanciata. Chi lititga non ha interessi verso la Sicilia ed i siciliani, ma solo il prurito di accrescere il proprio potere personale". 

martedì 13 gennaio 2009

Sicilia: Paternò (Catania) - LA RAPPRESAGLIA MILITANTE

La generalizzazione, la rappresaglia militante, sicuramente non serve alla rapresentazione della verità. E proprio la verità deve essere l’unico, o per lo meno, l'obiettivo finale di chi ha il dovere di presiedere alla guida ed alla relativa vigilanza della società. A questo dovere non devono sottrarsi neppure gli operatori  dell’informazione, che come dissi qualche settimana fa, non devono essere sapienti artigiani di mescolanza linguistica, fuorviante per la pubblica opinione e fare scandalismo gratuito e  forzato per essere letti, o per avversione politica.

Sono, in questi giorni, destinato ahimé ad inseguire chi mette in piazza pezzi di intercettazioni telefoniche, usate come schizzi di letame, tra Frisenna, il sottoscritto ed altri operatori della politica, per rendere chiari i comportamenti da me assunti, al tempo, in tutto questo sfascio che oggi è caduto addosso alla città di Paternò. Mi riferisco alla rivista Magma ed all’articolo di Marco Benanti, il quale travisando assolutamente quello che è riportato nelle carte della Procura di Catania, forse non sa leggere bene, oppure non conosce il valore della punteggiatura, opera una azione di scellerato sciacallaggio.

Si legge nell'ordinanza della Procura: "Da non trascurare, poi, è il ruolo impersonato da un gruppo di politici "vicini" al Frisenna o ai quali quest'ultimo risulta essere in qualche modo collegato, di ambigui operatori commerciali, di loschi professionisti, di inquietanti faccendieri che, pur senza far stabilmente parte dell'associazione mafiosa, contribuiscono, attraverso favoritismi, collusioni, accordi, "strategie", a completarne il programma delittuoso ed a favorirne la penetrazione nel tessuto socio - economico paternese".

Invece l'insipiente quanto modesto articolista attribuisce questi meriti di cui sopra, tracciati in termini di inquadramento generale, al sottoscritto e ad altri, scrivendo il falso per proprie finalità, che dovrà certamente chiarire all'autorità giudiziaria.

Parliamo dell’autunno del 2005, epoca nella quale rivestivo, ancora per poco in quanto mi dimisi dal partito nel febbraio 2006, la carica di responsabile politico di F.I., e mi pare chiaro che avessi colloqui telefonici col consigliere comunale Frisenna, così come, ricordo benissimo, con tutti gli altri consiglieri comunali, deputati, assessori e quanti altri esercitassero ruolo politico. Telefonate che si facevano anche tra il serio ed il faceto.

Ricordo, altresì, che nelle successive elezioni amministrative allestii una lista ed io stesso fui candidato in una coalizione opposta a quella di F.I., riportando ben 51 voti, la lista ne prese circa 500, ma non fui eletto. Questo in ossequio al sapiente burattinaio della politica ed alla cura che prestavo  alle questioni elettorali. 

Così come in ossequio all’essere  inquietante faccendiere”, così come afferma Marco  Benanti,  ricordo pure, che a seguito di alcuni miei articoli, fastidiosi probabilmente a “questi”, pubblicati sulla Gazzetta Rossazzurra, dal settembre 2006 al successivo dicembre, poi mi fu perfino impedito di scrivere perché troppo scomodo,  alcuni ignoti (?) diedero al fuoco due autovetture, la mia e quella dell’assessore Ciancitto, titolare dell’Urbanistica per sue alcune dichiarazioni fatte alla stampa. E tutte queste, le mie e le sue, convergenti contro alcuni comportamenti ed atti del Consiglio Comunale che tendevano alla concretizzazione di alcuni interessi, a nostro avviso illeciti, con l’approvazione di piani integrati in zona agricola con variante al PRG, e con la prospettiva, ma questa è una mia supposizione, di variare la destinazione urbanistica dell’intera zona.

Di questo non se ne fa cenno, però, nelle migliaia di pagine a sostegno di tutta questa inchiesta. Stranissimo. Eppure sono stati acquisiti tutti i miei articoli da parte degli inquirenti. Siamo stati tenuti delle ore e per diversi giorni sotto interrogatorio, per capire, sempre gli inquirenti, da dove venisse la minaccia e la correlazione di questa con quanto da noi denunciato.

Ma di questo, che è l’unico vero fatto violento ed eclatante di intimidazione malavitosa, da ascrivere probabilmente a questo quadro, nessuno ne fa cenno.

E mi si definisce faccendiere, io che degli affari che avrebbero voluto fare altri e che ho denunziato alla pubblica opinione, ho subito solo danni, notti insonne e turbamenti familiari, per la mia ufficiale opposizione. Un faccendiere alla rovescia, posizione redditizia e veramente intelligente (sic!).

Si cerca, invece, di far apparire che vi fosse una specie di consorteria potentissima che controllava la città, mettendo dentro tutto, tutti ed il loro esatto contrario. Come se Salvo Torrisi fosse il fulcro centrale sul quale ruotava l’universo cittadino, al quale si sommavano, il sottoscritto, l’avv. Lo Presti, impropriamente definito suo parente, ed il Difensore Civico avv. Fallica e non so quanti altri.

Sottolineo altresì che non vi era identità di linea politica perfetta tra tutte queste figure, e che questo certamente non contribuiva alla realizzazione della fantomatica consorteria. Posizioni diverse all’interno di F.I. , per non parlare di appartenenza ad altro partito dell’avv. Lo Presti. I media del tempo lo testimoniano chiaramente.

Una rappresentazione forzata quindi quella del giornalista, che avrebbe potuto anche essere assunta, qualora vi fosse oggettivo riscontro, che la presunta qualità criminale di Frisenna fosse nota a tutti o a qualcuno di questi. Oltre ad una concorde ed unanime visione di una linea politica comune. Ma così non è stato e non è.

Ma di questa sua presunta appartenenza, ritengo, non se ne sia accorta neppure la moglie che ci viveva accanto e con la quale ha fatto due figli.

Tra l’altro è anche utile tracciare il quadro sociale familiare attraverso il quale Frisenna era conosciuto. Imprenditore agrumicolo di successo che aveva rapporti con la grande distribuzione nel nord Italia, sostenuto da diversi istituti di credito. La moglie insegnante di italiano, il suocero prestigioso professore di latino e greco presso il liceo classico locale, la suocera insegnante, due zii dirigenti scolastici, uno notaio ed altri parenti tutti nel mondo scolastico. Ecco come era conosciuto Frisenna. Dire oltre mi sembra inutile.  

Nell’articolo si citano inoltre una serie di fatti, che come al solito, la conclusione non è data sapere.

Come la sistemazione del signor G. per la quale tutti facevamo a gara per risolverla. Però, oggi, mi risulta che il signor G. è ancora disoccupato.

Sull’unico fatto concreto riportato nell’articolo, ma anch’esso lacunoso, riguardo l’intervento presso l’ufficio dell’arch. Benfatto, ho il dovere di fare alcune precisazioni.

Accompagnai presso gli uffici dei servizi tecnologici (e non dei lavori pubblici) il consigliere Leone, il quale lamentava la poca sensibilità dell’ufficio riguardo le segnalazioni per il ripristino del manto stradale relativo all’eliminazione delle buche, in quanto erano mesi che lo stesso segnalava alcune buche stradali, a suo dire pericolose per la circolazione veicolare e nessuno provvedeva alla riparazione, e chiese Leone, così come nei compiti del consigliere comunale, il metodo cronologico usato dall’ufficio per la programmazione degli interventi, visto l’enorme tempo trascorso dalla segnalazione.

L’arch. Benfatto disse che l’ordine di servizio generale era programmato su scelta dell’assessore competente, che ne disponeva le priorità, e tirava fuori a riprova delle affermazioni un foglio scritto manualmente ove erano elencate le strade sulle quali intervenire per eliminare le buche.

Tutto qua, anche se devo dire che il colloquio fu fin troppo vivace, con intervento finale dell’assessore al ramo pro tempore.

Per il resto non so cosa ribadire, tranne un ringraziamento al giornalista che afferma che per i citati personaggi non vi siano rilievi di natura penale, grazie avevamo bisogno del suo conforto. Ciò non toglie che mi tutelerò nei suoi confronti, contro la diffamazione subita gratuitamente.

Un'ultima riflessione, non sarebbe male ascoltare anche il tono della voce di queste intercettazioni. Perché vedete, la stessa cosa detta con espressioni vocali ineguali, può anche avere valore inverso al significato letterale, pur usando le stesse parole. Non saremmo siciliani in altro modo.

venerdì 9 gennaio 2009

Il valzer del moscerino - PATERNO' 2008

NON VI ARRABBIATE C'E' SOLO DA RIDERE, 

SE A PIANGERNE LE CONSEGUENZE NON FOSSE LA CITTA'. 

COMUNQUE PER CHI NON LO SAPESSE QUESTA E' CRISTINA D'AVENA ESATTAMENTE 40 ANNI FA.

giovedì 8 gennaio 2009

CHI VORRESTI CHE AMMINISTRASSE PATERNO', IL SONDAGGIO NON E' SCIENTIFICO, MA....... NON SI SA MAI

Non è scientifico questo sondaggio, non è stato selezionato il campione. Ma i lettori, che sono andati mediamente ben oltre a quello fatto la settimana scorsa, hanno polarizzato i propri voti solo su due candidati, come se gli altri non fossero esistiti, questo il dato sconvolgente, ed una ragione ci deve pur essere. 

Il pensiero, la tendenza sono chiarissimi, ed il ragionamento politico che ne può venire fuori è altrettanto scontato. Bisogna interpretarli i segnali che provengono dalla società, questo è il compito del politico, oltre che dell'opinionista, che dovrebbe essere attrezzato professionista dell’analisi sociale, della demoscopia. Ma in questa plaga desolata siamo ben lontani da questa impostazione, qui solo call-center e clientelismo, se non altro.

Ritiene, intanto, chi ha votato che  la leadership che attualmente governa la città non va bene, al di là della casella ricoperta da ciascuno di essi nello scacchiere del potere locale. E che il PdL, anche se nelle passate consultazioni politiche ha avuto circa il 60% dei consensi (trend nazionale Berlusconi Presidente) non è metabolizzato nel substrato sociale della classe media e medio-alta che si accosta al web, che poi in sostanza sono gli opinion makers di una comunità. Poi, il consenso può anche essere stravolto nel concreto da ben altri fattori contingenti, momentanei e fuorvianti. Stravolto anche rispetto a ciò che l’elettore pensi. Il voto mediato, e quindi stravolto, da fattori esogeni riguardo all’idea originale che ciascun elettore possiede.  

Le enormi defaiance che il Popolo della Libertà ha sfoderato negli ultimi tempi e la cattiva traduzione ed interpretazione della domanda che proviene dalla città, hanno contribuito, al di là delle appartenenze partitiche, a formare questo giudizio che oggi noi registriamo, pur con tutti i suoi limiti.

I lettori hanno scelto come amministratore ideale di questa Città  Mimmo Galvagno, MpA, col 42% ed a seguire Graziella Ligresti, ultimo sindaco di sinistra prima di Failla, col 34%.

Certamente due persone che non appartengono alla nomenclatura della governace attuale, due persone che nulla hanno a che fare col PdL, partito egemone quasi totalitario. Ed è probabile che questo sarà in futuro il tema locale: il PdL da un lato e il Centro - centrosinistra dall’altro.

 Distaccato di molto, primo degli ultimi, Pippo Torrisi (5%), come se il popolo del centrodestra di governo volesse dire: “Meglio uno nuovo”, nuovo si fa per dire, ma certamente una novità di questo panorama cittadino, persona che palesa competenza amministrativa. Dietro ancora Alfio Virgolini (3%), ma il basso risultato si comprende,  in quanto Mimmo Galvagno è della medesima parte politica, tendente quindi ad aumento nel caso che Galvagno non ci fosse. Tutti gli altri si fermano al 2%.

Un’ultima considerazione, se la classe medio-borghese della città, i professionisti, gli studenti, così identifichiamo gli internauti che ci leggono, il popolo del web, si disaffezionasse al PdL ?.....………………. ADESSO ATTENDIAMO I VOSTRI INTERVENTI.

martedì 6 gennaio 2009

FACCIAMO UNA RIPROVA VEDIAMO CHI VINCE

Visto che tanto interesse e tante rimostranze ha prodotto il precedente sondaggio, rivolto ai lettori in forma negativa, oggi per riprova ne lanciamo uno in forma prepositiva, la scelta del personaggio che vorresti che amministrasse Paternò. Dura tre giorni e scade alleore 13 di giorno 8 gennaio. Ogni lettore non può esprimere più di una preferenza, il sistema impedisce il voto multiplo.
Vota nella colonna di sinistra.

lunedì 5 gennaio 2009

PATERNO' (Catania): IL VALZER DELLE POLTRONE

Ullalla, ullalla, ullaullallà... questo è il valzer del moscerino. 
Dentro Marilina Cancellieri, Pippo Torrisi e Gaetano Laudani che lascia la presidenza dell'AMA e prende i LL.PP. Al suo posto Vittorio Lo Presti che lascia l'assessorato e prende la presienza dell'AMA. No aspetta. Laudani non ci sta. Ma come, se erano d'accordo. No affatto, prima deve completare completare alcuni aff..,  no, questioni alla multiservizi. E intanto sfugge alla notifica della nomina. Ma se così non fa, Lo Presti resta fuori? Altro giro di valzer. 
Non capisco, le nomine erano per salvaguardare l'amministrazione dopo il terremoto, un rinnovamento (?), la nuova linfa per il rivernissage, a quale fine tutti questi calcoli. Una pantomima ridicola. Ma chi è il regista di tutto questo? Sarà Dario Argento, specialista dell'horror. 
Orrore, il PdL non trova ancora la strada. Ci vorrebbe Arianna che gli prestasse il filo. 
Ma attenti, non bisogna criticare chi lavora, perchè così non si fa e non si vuole il bene della città. Loro sono seri. Questo ritengono i bambini di F.I. che ci hanno scritto ieri (vedi commenti).  Facciamo fare a loro... ma tutto quello che vogliono, come già fanno, noi stiamocene zitti, loro a difendere la casta, così i bambini non fanno... ooh. 
Ed intanto guardiamoci questo indegno quanto risibile spettacolo del valzer delle poltrone e dei moscerini. Una a te, un'altra a me, tu vai la, che io ti aspetto qua. E alla Biblioteca chi andrà? Parlano dei massimi sistemi della politica, ma guai ad affrontare le questioni importanti, serie nell'interesse dei cittadini. L'importante è la presa del potere, lo scacchiere e le indennità. 
La Cancellieri a giurare c'è andata il giorno prima della nomina, è stata rimandata all'indomani per carenza di determina sindacale, l'episodio non ce l'hanno raccontato, ci trovavamo li per caso e vi assicuro che ci siamo tanto divertiti. Vedremo se fra qualche tempo la neo "assessoressa", visto che è seduta sulla pentola a pressione dei servizi sociali (ancora non si è potuta rendere conto) sarà ancora contenta come oggi.
Oggi ha giurato Pippo Torrisi....adesso manca solo il Moscerino, quello del valzer, per completare la "rinascita" dell'amministrazione. Che figura!!!!!!!
Ullalla, ullalla, ullaullallà.. questo è il valzer che fa lalalà.
  

NUOVA IMMAGINE

Anno Nuovo - Immagine Nuova
Ci prepariamo alla nuova avventura in tema di comunicazione.
Usciremo ogni inizio mese con un mensile che riporterà tutti i nostri interventi olre che gli interventi dei lettori per raggiungere anche quellafascia di popolazione che non avendo internet non può seguirci come vorrebbe. 
Molte richieste ci sono giunte, e molte adesioni abbiamo avuto per sostenere l'iniziativa.
Abbiamo anche un accordo di massima con SESTARETE TV per il notiziario locale.
Un 2009 pieno di iniziative.
Fateci sapere cosa ne pensate, anche riguardo alla nuova veste grafica ... tipografabile

domenica 4 gennaio 2009

RISULTATO DEL SONDAGGIO

Si è concluso, dopo 10 giorni, il sondaggio da noi lanciato a fine anno: 

"CHI BUTTERESTI GIU' DALLA TORRE AFFINCHE' PATERNO' INIZI IL 2009 IN MANIERA STRAORDINARIA"

Metodologia di raccolta dati: ogni lettore poteva esprimere un solo voto, il sistema impediva il voto plurimo riconoscendo l'ID del PC, ma lo stesso poteva successivamente cambiarlo.
Lettori che hanno espresso voti sono 114

La prevalenza dei voti vanno a Forza Italia con il 54% (Torrisi 33%; Il Difensore Civico 16%; Daniele Venora 5%) e se si aggiunge Failla (6%),  il PdL e la Governance della Città, arriva ad uno sgradimento del  60%.

Altro fortemente votato Alfio Virgolini col 14%, ma che si salva dalla defenestrazione, giacché solo uno viene buttato giù, il primo.

Poi un disprezzo generico verso il Consiglio Comunale(12%) . 

ADESSO A VOI I COMMENTI !!!