giovedì 31 marzo 2011

IBLIS: i contorni

Quella che vogliamo riferire è una storia grottesca, una delle tante che accadono
in Italia, in generale, ed in Sicilia in particolare, una storia dai contorni controversi,dove assieme alle cose evidenti vengono mischiate altre storie tirate dentro con forzatura decisa, sicuramente non per sopruso di qualcuno in particolare, o per dolo,piuttosto per un peccato di connivenza sociale, che in una società pervasa da atteggiamenti e retropensieri sofistici come la nostra diventa normalità.
La mafia in Sicilia viene spesso messa dentro e dovunque, a volte fa comodo a coloro i quali vorrebbero la nostra terra vessata più di quanto non lo sia già, e lungi da noi affermare che  non esiste, c’è eccome, ma ricorrentemente viene tirata in ballo per complicità ambientale, collazionando allo scopo asserzioni che questi delinquenti, che non definiremmo mafiosi ritenendo la mafia “cosa” di altro spessore, affermano per darsi un tono con l’interlocutore di turno, per mostrarsi forti, sicuri, per dare dimostrazione che riescono a parlare di tutto e controllare ogni cosa che accada o accadrà, palesando così una autoconvinzione inconscia di esseri inferiori, per cultura, per intelligenza ed anche per condizione sociale. E gli interlocutori stessi che mostrano rispetto nei confronti di questi, che sono persone normalissime ma stupide, sbagliano a dare loro credito oltre che rispettoso timore.
Abbiamo premesso ciò perché in queste settimane, assistiamo ad una campagna mediatica strana, come se ci fosse una regia occulta, un invisibile filo che collega voci amplificate a notizie che se non sono false risultano almeno fuori tema, e tutto questo ci ha incuriosito a tal punto che abbiamo voluto anche ascoltare il controcanto, e addentrandoci nella notizia, leggendo carte e documenti, scoprendo profili inusitati del fatto stesso.
Parliamo del caso dell’ing. Mariano Incarbone, imprenditore catanese, coinvolto nell’operazione IBLIS, oggetto di numerosi recenti articoli apparsi sull’Espresso, su S, su Live Sicilia e in ultimo su Sud Press, descritto come il grande affarista in rapporto sinallagmatico con la mafia che non solo dominava la scena dei grandi appalti catanesi, ma si spingeva a condizionare anche le commesse estere, collegato anche alla politica e al Presidente Lombardo, (ma essendo imparentato col sen. Firrarello questo ci sembra difficile), una potenza, e  come conseguenza finale oggi la propria impresa è fallita. Ottimi affari quindi.
Tutto il summenzionato teorema rifilatoci in questi mesi viene, proprio oggi, smentito dalla pubblicazione delle motivazioni del Tribunale del riesame, che già nell’udienza del 23 novembre scorso aveva annullato l’ordinanza di custodia cautelare ordinandone l’immediata scarcerazione. Evidenziamo solo che Incarbone è stato l’unico imputato dell’operazione Iblis rimesso in libertà dal Tribunale che viceversa ha respinto  altre istanze.
Incontriamo Incarbone per capire meglio tutto il quadro ed invece di parlare, lo stesso, ci consegna l’ordinanza de quo con le motivazioni del Tribunale del riesame.
“Coglie nel segno la richiesta di riesame affidata al centrale rilievo che nel caso che ci occupa i riferimenti all’Incarbone di cui alle conversazioni richiamate nell’ordinanza (di custodia cautelare del GIP ndr) non sono gravemente indiziari di un apporto del predetto indagato che abbia spiegato un’effettiva rilevanza causale ai fini della conservazione e del rafforzamento delle capacità operative dell’associazione, ma al contrario militano nel senso di una mancata adesione da parte dell’imprenditore alle richieste e alle aspettative mafiose”.
Questo quello che scrive il Tribunale nei confronti di Incarbone, smontando, nel corso delle motivazioni dell’annullamento, punto per punto tutto il costrutto del GIP, non tralasciandone alcuno. Tutti cassati.
E conclude, il Tribunale: “Gli indizi analizzati, a seguito di unitario apprezzamento, non assicurano in definitiva, nemmeno a seguito dell’arricchimento del compendio indiziario, una specifica previsione di colpevolezza dell’indagato in termini di probabilità alta, di un contributo stabile, sistematico, proficuo per la consorteria che ne abbia rafforzato le capacità operative, sì da potersi ritenere, così come ipotizzato dall’accusa, il concorso esterno in associazione mafiosa, secondo lo schema giustificativo e il protocollo metodologico di accertamento del nesso causale di Cass. 12/7/2005 Mannino, vincolante anche per il giudice dell’impugnazione cautelare”.
Una precoce sentenza di assoluzione questa? Il Tribunale stesso l’ha ritenuta vincolante rispetto alla giurisprudenza dell’Alta Corte. E se fosse così chi risarcirebbe Incarbone dagli enormi danni subiti? Dalle invettive dell’informazione, che però legittimamente esercita il proprio mestiere?
L’avv. Rosario Pennisi, difensore di Incarbone, presente all’incontro, ci sottolinea quanto da lui sostenuto nelle memorie difensive, cioè,  che gli indizi che hanno portato all’arresto del difeso sono “frutto di un collage creato ad arte dagli organi inquirenti”. Certamente soddisfatto per avere smontato l’indimostrabile.
Ma andando adesso all’avventura Libica dell’imprenditore catanese, quella descritta dai media summenzionati, vorremmo capire meglio e chiediamo se fosse vero che su segnalazione del Presidente della Regione al Premier Berlusconi lo stesso abbia fatto lavori nel paese africano, nell’ambito degli accordi bilaterali Italia-Libia. Accenna solamente che state altre le imprese (non ci dice i nomi) che hanno costruito strade e parcheggi per milioni di commesse, ma questo dato è facilmente riscontrabile. Incarbone ci dice unicamente che non ha mai fatto alcun lavoro in quel paese, ma che si era preparato ad alcune iniziative costituendo una società a Tripoli, rimasta inattiva.
Questo è quanto dovevamo per ragioni di curiosità e di verità…. Continueremo ad approfondire meglio i contorni della vicenda. Ritorneremo, per farlo parlare non solo del “contorno” ma anche dell’antipasto.

domenica 27 marzo 2011

FORZA DEL SUD, INTERVISTA ESCLUSIVA DI QTSICILIA AL COORDINATORE ON.LE PIPPO FALLICA




Stiamo assistendo ad una evoluzione brusca dell’orgoglio meridionale, una mobilitazione intellettuale piuttosto che organizzativa. Tanti piccoli o grandi gruppi, partiti localistici, seminazionali, stanno sviluppando  un dibattito inusitato, se si vuole anche concorrenziale tra loro, ma quantomeno affrontano un problema antico, mai risolto: l’Italia a due velocità e la difesa del SUD. La scusa è stata anche l’occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia o annessione al Regno di Sardegna come sostiene qualcuno, ma il fermento c’era già da tempo, da quando Raffaele Lombardo, uscito dall’UDC, fondò il Movimento per l’Autonomia ( era il 2005) e Gianfranco Micciché, uscito dal Popolo della Libertà, iniziò col PdL Sicilia (2009) prima, e Forza del Sud adesso .
Due grandi contenitori con due indiscutibili leaders hanno dato la stura alla corsa per mettere in piedi un forte competitor della Lega Nord, la quale, con organizzazione invidiabile e forte appeal territoriale, aumentando in maniera crescente il proprio consenso, ha in mano il pallino della politica nazionale, condizionando il governo, che in modo indiscutibile realizza i tornaconti della parte settentrionali del Paese, costi quel che costi.
Lombardo e Micciché, già alleati, oggi in corsa da antagonisti, con stile e formazione diversi,  ambiscono, ciascuno per conto suo, a costruire il possibile Partito del Sud o comunque si chiamerà, per equilibrare il peso che da un secolo e mezzo fa pendere il bilancino verso la terra di Bossi, oggi più che mai.
Forza del Sud e MpA, o in qualsiasi modo si denominerà la costruzione di Lombardo, sono le realtà più importanti nell’arcipelago di formazioni meridionaliste, indipendentiste, autonomiste e secessioniste che nascono ogni giorno da Napoli in giù, con attrazione in alcune regioni del “centritalia”.  E proprio a queste due formazioni, per ora antagoniste (?) che si dovrà da adesso offrire più attenzione, per poi addebitarne la responsabilità di un eventuale fallimento dell’impresa sudista, non vediamo altri soggetti in grado di farlo. Soli, Lombardo e Micciché.
Iniziamo da questo pezzo,quindi,  una panoramica sui movimenti “sudisti” per fare meglio comprendere, e comprendere noi stessi, lo stato dell’arte e l’evoluzione della politica in Sicilia e nel meridione.
Abbiamo a tal proposito posto l’accento, per primo, verso la nuova formazione (governativa berlusconiana) di Forza del Sud, incontrandone il Coordinatore On. Pippo Fallica, braccio destro di Micciché e segretario di presidenza della Camera, l’altra formazione (MpA) la conosciamo meglio e tra l’altro è in via di restyling e ne parleremo in appresso.
Un colloquio cordiale con Pippo Fallica, lungo ed articolato che ha chiarito ogni aspetto fondante e le attese di Forza del Sud.
“Dell’esperienza di Forza Italia, meravigliosa e formativa per tutti noi, - afferma Pippo Fallica- ci accomuna solamente l’entusiasmo che stiamo rivivendo come nel 1994, però di mediatico non dobbiamo fare nulla, mai ripetere ciò che abbiamo consumato anche perché la spinta è diversa. Noi invidiamo tantissimo il modello Lega, modello del territorio, e Forza del Sud parte dal territorio, dai tanti amministratori locali, da tutti quelli che ogni giorno sono a contatto con i cittadini e vuole partire dai problemi apparentemente semplici ma che sono gli elementi per una dignitosa vivibilità e dai servizi che si devono rendere alla collettività. Attenzioni che oggi sono tralasciate dai grandi partiti nazionali, mentre la Lega interpreta tutto questo e accertiamo il successo che ha per la cura e la difesa del territorio, opera in maniera accurata, consegue tanti consensi e condiziona l’azione del Governo, sistematicamente.
Noi vogliamo fare tutto ciò per avere più vigore, con l’aiuto del popolo meridionale, per potere equilibrare l’asse politico spostato troppo a nord. L’entusiasmo ci viene perché riscontriamo quotidianamente un’inimmaginabile quantità di adesioni al progetto sia in modo diretto e personale, sia via web, di dirigenti di formazioni politiche, di eletti (ci dice circa 800 amministratori locali ndr), di cittadini che vogliono sapere, capire, avere cognizione di cosa è Forza del Sud, e non solo dal centrodestra. Abbiamo per esempio i club web che stanno operando eccellentemente, insomma dobbiamo essere riferimento del popolo meridionale per poterlo difendere come merita ma stando seduti al governo facendo valere la nostra forza”.
“Quello che ci distingue dall’esperienza di Raffaele Lombardo e del MpA, -continua Pippo Fallica-  è che Lombardo avrebbe voluto esportare il concetto di autonomia oltre la Sicilia, ma questo può funzionare solo qui, in Sicilia, che siamo a statuto speciale autonomo, infatti non ha funzionato, noi invece parliamo di meridionalismo attivo, non del sud piagnone ed assistenzialista. Noi siamo per il governo centrale, altro che autonomia, noi vogliamo stare al governo della nazione per fare gli interessi del meridione. Altro che autonomia lombardiana, noi pretendiamo di incidere da dentro, ora lui vuole rilanciare con un nuovo partito, sta al centro, ed è padrone di farlo. Siamo stati alleati di Lombardo, e lui è stato Presidente proprio perché ci chiesero (dall’alto ndr) di fare un passo indietro, e siamo stati leali con lui, e nel momento in cui il PdL e L’UDC, nel primo governo Lombardo, non votarono il DPEF, i rapporti di maggioranza si incrinarono e sono stati buttati fuori quelli del PdL, ma noi rimanemmo fermi (PdL Sicilia ndr) e coerenti perché i nostri comportamenti sono sempre stati lineari con la scelta fatta in campagna elettorale, noi siamo i veri lealisti, e ci siamo sempre comportati onestamente finché non  ci è stato proposto di rimanere in giunta con l’ingresso ufficiale del PD camuffato da tecnici (Lombardo quater ndr), abbiamo preferito uscire per non fare ammucchiate, ce ne siamo andati.
“Col PdL siciliano, oggi, abbiamo rapporti forse discontinui, sicuramente a corrente alternata, ma ritengo il PdL in stato confusionale, per esempio a Palermo vi sono ben cinque coordinatori comunali e provinciali, non è un partito pronto, questi sono segnali di debolezza, sono insorti problemi da questa mescolanza tra FI e AN, una fusione a freddo senza coinvolgimento cultural-ideologico, troppa fretta.  Ma io vorrei parlare solo di Forza del Sud , ognuno deve guardare a casa propria e noi siamo coesi e univoci, da noi non esistono correnti, in noi Micciché ripone assoluta fiducia e non vuole essere interessato nelle scelte che compie il territorio, lascia liberi tutti, abbiamo delle province e delle regioni dove vi sono deputati eletti e abbiamo nominato questi a coordinare le attività politiche che svolgono con grande autonomia propria ma armonizzata e dirò di più, essendo FdS rappresentata dall’Abruzzo fino in Sicilia, abbiamo immaginato una struttura federale per distinguere i problemi che sono diversi nelle varie realtà meridionali, che vanno affrontati sicuramente in maniera diversa.
“E’ chiaro che nel 2013 il candidato naturale è Gianfranco Micciché, – asserisce Fallica - e lo chiedono tanti filoni della politica siciliana, e su questo non c’è nessun mistero, noi abbiamo già fatto il passo indietro nel 2008, la prossima volta non vogliamo rinunziare né fare un ulteriore passo indietro e delle voci che accreditano una candidatura presidenziale di  Leontini, spinta dal Gruppo parlamentare pidiellino, non parlo”.
Poi si sofferma sulla legge elettorale ritenendo quella che prevedeva i collegi uninominali con la quota proporzionale la migliore possibile, perché consentiva un rapporto tra rappresentante e rappresentati ottimale, essendo i collegi di circa centomila elettori  e l’attuale norma che elegge i “nominati, da noi definita una vergogna nazionale,  l’on.le Fallica la ritiene sbagliata perché annulla il rapporto dei deputati col territorio da rappresentare e amplifica la disaffezione dei cittadini verso la politica non potendo scegliere chi li rappresenti. “E poi noi siamo per il bipolarismo di coalizione –dice Fallica- e non per il bipartitismo che abbiamo visto fallire pure a sinistra. Oltre che nel PdL anche nel PD tra gli ex margherita e ex diessini”.
“In definitiva noi siamo per la politica del fare nell’interesse del Sud -conclude Pippo Fallica- e lo abbiamo fatto ultimamente minacciando una crisi di governo per la salvaguardia delle energie rinnovabili, volano economico del meridione, che conta oltre 150.000 posti di lavoro in Italia di cui l’80% addetti al sud. Noi non vogliamo fare i primi della classe, ma questa è la prima dimostrazione che nel momento in cui vengono toccati gli interessi del popolo meridionale siamo pronti a dare battaglia, a qualunque costo, questo è Forza del Sud, governare per incidere, non come chi litiga con tutti e non trova più interlocutori”.
Abbiamo notato l’entusiasmo col quale Pippo Fallica parlava, un entusiasmo da neofita ma con l’esperienza dell’organizzazione formatasi in tanti anni in Forza Italia, non le dice ma le manda a dire.
ADOMEX



giovedì 24 marzo 2011

L'ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA APPROVA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE


L'Assemblea regionale siciliana dice sì alla legge sulla riforma elettorale per i comuni e le province: l'approvazione definitiva arriva dopo un lungo, e a tratti teso, confronto tra maggioranza e opposizione. La riforma ha ottenuto 47 voti a favore, 15 contrari e due astensioni. La legge prevede che il sistema maggioritario venga applicato per i comuni fino a 10 mila abitanti, il sistema proporzionale a turno unico, senza ballottaggio, per i comuni dai 10 ai 15 mila abitanti, mentre dai 15 mila in poi resta il sistema elettorale in vigore, ma con il voto confermativo per il sindaco. Il punto centrale della riforma è l'introduzione nella stessa scheda del doppio voto confermativo per il candidato in tutti e tre i sistemi diversificati per comune a seconda del numero di abitanti. Dunque si mantiene un'unica scheda ma si supera l'effetto trascinamento che - in assenza di esplicita indicazione - spostava automaticamente sul candidato sindaco collegato il voto assegnato ad un candidato consigliere della stessa coalizione.

La riforma introduce poi altre novità: la sfiducia al sindaco, così come quella al presidente del consiglio comunale, dovrà essere votata dai 2/3 dei consiglieri; sarà obbligatoria la presenza delle donne in giunta, e almeno un quarto delle liste elettorali dovrà essere composto da donne; la metà della giunta potrà essere formata da consiglieri senza che questi abbiano l'obbligo di dimettersi (scompare dunque per la metà degli assessori l'incompatibilità con la carica di consigliere).
Si prevede inoltre l'elezione diretta dei presidenti delle circoscrizioni e si istituisce la "Consulta dei migranti". Si interviene anche sui premi di maggioranza nei piccoli comuni: viene rafforzata la maggioranza consiliare che sostiene il sindaco eletto. Manca ancora il voto finale alla legge.
Certamente questa è una vera rivoluzione negli equilibri politici degli EE.LL. nell'Isola. Uno stop all'effetto trascinamento della coalizione a vantaggio del candidato sindaco che penalizza maggiormente il PdL che in questa regione ha sempre fatto la parte del leone. Adesso le scelte andranno fatte con grande oculatezza a vantaggio della popolarità e della meritocrazia personale.

mercoledì 23 marzo 2011

Faremo muro perché lo scempio di Lampedusa, di Birgi e della Sicilia ven...




Non so se si tratta di sottovalutazione del problema o di premeditata scelta politica.
Vorrei capire come mai un governo che parla di esodo biblico e prevede 100mila persone già ai primi 15mila ha consentito che si massacrasse un’isola. Lampedusa è ormai una propaggine della Tunisia, a tutti gli effetti un’isola non italiana ma tunisina. I tunisini hanno superato in numero gli abitanti.
L’isola non ha perduto abitanti in questi anni. E’ chiaro che questa politica farà scappare i lampedusani. Già oggi rispetto a 5000 isolani, di cui gli uomini attivi e in condizione di operare saranno 2000, i tunisini sono 6000. Stanno dovunque senza servizi igienici, con pericoli di epidemie, e con un sistema che non funziona perché la gente sbarca e poi si accampa.
Ci vogliono delle navi civili o militari non solo per il trasporto ma anche per ospitare provvisoriamente questa gente e un ponte aereoper trasportarli nelle destinazioni finali, a cominciare dalla Sicilia ma anche in Lombardia e Veneto.
Non vorrei che il piano di distribuzione di cui ha parlato ieri il ministro degli interni esonerasse le regioni del nord perché veramente questo non lo consentiremo. Così come non consentiamo che si uccida un altro pezzo di Sicilia che faticosamente attraverso l’aeroporto di Birgi ha portato 1,8 milioni di persone all’anno da quelle parti di cui molti turisti.
C’è Sigonella, ne abbiamo due di basi. Si usi la base militare e non si chiuda l’aeroporto civile.
Oggi noi decidiamo di istituire un presidio stabile del governo regionale a Lampedusa. Andrà un lampedusano, l’assessore Sparma, e poi andranno tutti gli altri nostri assessori. Andremo lì a tutelare fisicamente l’isola e gli isolani che sono un pezzo di Sicilia oggi in difficoltà. E la stessa cosa faremo a Birgi nelle prossime ore.
Tutte le questioni della guerra, la no fly zone ecc. le lasciamo al governo nazionale che ha i propri problemi. Non faremo mancare la nostra solidarietà e la nostra attenzione, non cerchiamo divisioni e ci allineiamo alla politica del governo.
Ma che tutto questo non venga pagato dalla Sicilia che è in ginocchioperché i fondi Fas vengono spesi al nord, perché non si realizzano infrastrutture ecc. In ginocchio un’isola che sta facendo ordine in casa propria, eliminando malaffare, porcherie e spechi e si trova di fronte un governo insensibile e lontano.
Faremo muro fisicamente, oltre che politicamente e moralmente, perché questo scempio venga interrotto.

sabato 19 marzo 2011

Lombardo azzera il Mpa e fonda un nuovo "partito"..... entro un mese

DOPO AVERE AZZERATO TRE GOVERNI LOMBARDO ADESSO AZZERA IL MpA


Il presidente della Regione Siciliana e leader del Mpa Raffaele Lombardo nel corso della presentazione del nuovo soggetto politico meridionale e meridionalista, che ha come obiettivo quello di riformare il suo movimento.

“Oggi siamo qui per porre una questione ai miei amici dell'Mpa con cui per sei anni abbiamo condotto una esaltante ma anche difficilissima esperienza, credo che per come si sono evolute le cose ci sia bisogno di una naturale evoluzione sulla base delle esperienze che abbiamo fatto e innestare forze fresche e nuove per una sfida molto piu' difficile ed impegnativa, con un nuovo manifesto programmatico e nuove regole di apertura verso il mezzogiorno..il popolo meridionale rischia dopo 150 anni di unità di essere penalizzato da un divario irrecuperabile e per impedirlo investiremo tutti i nostri talenti in una forza politica democratica che creda nel riscatto del Sud e riviva il gusto della lotta e dell’impegno.
Il tema fondamentale  delle alleanze Lombardo lo affronta così: “Nessuna alleanza è scontata, né col Nuovo polo, né col Pd”. Un riposizionamento al centro, dunque, di quello che non sarà più un movimento ma un partito, con una linea di dialogo aperta verso l’Udc e Fli.
Sarà comunque una fase lunga, questo fa capire Lombardo:  “Ritengo non si concluderà prima della fine di aprile”.
“Ad Arcore si mettono insieme partiti per il Sud – stiletta Lombardo- sotto l’occhio vigile di Cosentino e a condizione che non si disturbi la Lega”.
E senza nominare Gianfranco Miccichè e il suo nuovo partito ‘Forza del Sud’,  Raffaele Lombardo attacca il sottosegretario criticando la nascita del nuovo partito. Ma Forza del Sud continua a raccogliere consensi fuori dalla Sicilia, anche tra gli ex alleati del Mpa.
La sfida extra siciliana, in verità,  Lombardo l’ha persa molte volte, forse per mancanza di appeal, ma anche per una comunicazione inadeguata, e per non avere messo in campo il marketing strategico di cui ha bisogno ogni prodotto-idea che deve essere lanciato sul mercato, ma in un mese di tempo c’è n’è, e modo e spazio per poter fare, pensare, correggere,  sempreché si abbandonino i soliti riti vetusto-democristiani cui ci ha abituato. Tenere la barra dritta senza nessuna incertezza e titubanza, il gioco è già stato scoperto.
Forze nuove in campo, ma, forze nuove di qualità che bisognerebbe reclutare tra gli ignoti o valutare anche tra gli amici noti finora tenuti lontano dalla stanza dei bottoni. Non solo intercettori del consenso ma portatori di idee, e per queste ultime occorre avere la testa da opinion makers.
Se lo schema, però, sarà il medesimo, quello già visto, che riteniamo vetusto, non andrà da nessuna parte.
Noi gli riconosciamo grande acume politico, seppur vero è che ha creato dal nulla un movimento che senza varcare lo stretto, in Sicilia ha dettato legge, ma come nei giochi di carte, dove non servono solo quelle, i bluff ripetuti fanno inesorabilmente una brutta fine, e Berlusconi e i suoi amici lo sanno, come lo sanno i neocomunisti, per questo non crediamo che questo nuovo soggetto politico sia un nuovo contenitore per amici in fuga dai propri partiti, sarebbe deludente.
Seguiremo in questo mese rifondativo l’evoluzione dal di dentro. 

sabato 12 marzo 2011

Politica Siciliana - Lumia e il fotovoltaico dopo Vitrano

Un brevissimo commento alla notizia che ancora una volta scuote la politica siciliana e mette ancor di più il dito nella piaga della mancata semplificazione amministrativa e nella sburocratizzazione delle prassi amministrative che sono da tempo la zavorra che frena l’economia siciliana e la mancata occasione di investimenti che potrebbero arrivare.
Un commento che va in controtendenza, il nostro, rispetto alle prime reazioni della politica isolana.
Sul fatto nulla da dire, se è vero, ed è vero, che l’imprenditore ha segnalato la richiesta di una tangente agli inquirenti, se è vero ed è vero che la polizia ha seguito tutta l’azione e se è vero com’è vero che il corpo del reato di 10.000 euro è stato trovato nelle tasche del deputato, non c’è nulla da dire perché il fatto è talmente chiaro che non servono commenti.
Quello su cui noi vorremmo soffermarci sono invece le solite reazioni stantie e ripetitive della politica, parole, distinguo, fiducia nella magistratura, meraviglia. E poi esaltazione di alcune scelte che non c’entrano nulla con le bonifiche ambientali proprio perché non c’è nulla di bonificato.
Andiamo con ordine.
 "Chi sbaglia paga – dice Lumia-  è una regola severa che il Pd applicherà senza alcuna titubanza. Un imprenditore che denuncia è un valore. La denuncia e la selezione della classe dirigente sono la via maestra per stroncare la nefasta intermediazione nel rapporto con la pubblica amministrazione. Si conferma, inoltre, che l'azione di bonifica avviata dal prefetto Giosuè Marino (attuale assessore regionale, ndr) nel settore delle energie alternative è stata quanto mai necessaria".
Noi vorremmo chiedere, però, all’on.le Lumia quale bonifica è stata fatta dal neo assessore Marino atteso che ancora oggi l’imprenditore nordista per accelerare la propria pratica si sia rivolto a chi avrebbe dovuto fare pressioni per sbloccarla. Ma si è chiesto l’on. Lumia a che data di presentazione delle istanze è fermo l’esame  autorizzativo  per le energie rinnovabili? Cosa ha fatto questa classe politica, autoreferenziale bonificatrice,  per snellire tali procedure? Lo sa l’on. Lumia ogni quando si riuniscono le conferenze dei servizi e quante pratiche esaminano ogni seduta? Ovvero questa prassi è strategica al fine di fare elemosinare “favori”?
Riteniamo che non basti l’antimafia di facciata per rendere un servizio alla collettività. Dichiarazioni d’intenti ne abbiamo sentite abbastanza ma di fatti tangibili ne abbiamo visto pochi, tant’è che un settore di sviluppo importantissimo per la nostra terra che è certamente quello delle energie rinnovabili, pulite e biocompatibili, in una regione come la nostra che produrrebbe il doppio rispetto ad altre zone del paese, è fermo. E lo dimostra ancor di più questo fatto odierno. Per accelerare le pratiche occorre “l’intervento”, pagato nel caso in specie.
Un’ultima domanda vorremmo infine fare all’on.le Lumia. Quali cambiamenti epocali ha realizzato la sua parte politica da quando è preponderante, anche condizionante direi,  in questo governo, in un dipartimento come questo, per esempio, che sovrintende da molti mesi, tramite l’assessore Marino?
Noi, che però non siamo attenti, non ci siamo accorti di nulla. Ne vorremmo avere contezza, come cittadini e come siciliani.
Ovvero si deve stroncare il settore delle energie rinnovabili, nel quale lavorano 12.000 addetti in Sicilia, per  consentire la costruzione di qualche centrale nucleare che al primo terremoto ci contamini tutti come successo oggi in Giappone terra di altissima qualità tecnologica?

Ci faccia sapere  l’on.le  Lumia a quale bonifica si riferisca, quella del non far nulla?
Certamente bisogna essere rigorosi nell’esame dei soggetti imprenditoriali, sulle loro qualità personali, sulla loro capacità tecnica e finanziaria, sapere da dove arrivino i soldi per l’investimento per evitare che vi siano infiltrazioni, che vi siano prestanomi della criminalità organizzata. Ma questo è stato fatto? Riteniamo di no. Ma dopo aver assolto questo compito, la burocrazia deve essere velocissima ad esaminare “le carte “ e dare risposte, piuttosto ieri anziché oggi.
Se la rivoluzione lombardiana non è riuscita in questo ha fallito il compito principale che si era preposta.

giovedì 10 marzo 2011

Politica Siciliana: SURREALE, QUINDI POSSIBILE


Brevemente e a prescindere da analisi socio politiche approfondite, abbiamo riflettuto da ieri alle notizie che si rincorrono circa le dimissioni di Raffaele Lombardo da Presidente della Regione.
Dopo i governi regionali, quattro in tre anni, che hanno visto variare diverse formule politiche che dal centro destra si sono spinte al centro sinistra, questo diventerebbe un nuovo colpo di scena, le dimissioni di Lombardo per assolvere il compito di Ministro della Repubblica.
Un ritorno alla casa madre, da dove si era partiti, certamente con diverse novità. Novità che si rendono necessarie atteso che il quadro politico siciliano è mutato, trasformato, trasfigurato rispetto a tre anni fa.
La Sicilia, come sempre, terra di esperimenti, questa volta ha dato un inusitato, direi unico, apporto a tutta la nazione rispetto cambiamento di alleanze, partiti e attitudini umane. Ed è stato proprio inconsueto e dirompente perché stavolta, a sparigliare le tessere ci ha pensato terminetor Raffaele Lombardo, e più che sparigliare ha in realtà squarciato tutto il sistema politico siciliano con riflessi nazionali.
Il suo MpA non è riuscito a varcare lo stretto per affermarsi come forza politica del sud che potesse competere con la Lega di Bossi, ma ancor peggio, man mano che l’esperienza di governo dell’isola procedeva, l’appeal politico del Movimento calava, i propri dirigenti scontenti, il popolo insoddisfatto perché non vedeva risposte ai bisogni necessari del vivere quotidiano.
Quindi cosa fare? Dopo avere massacrato, come detto, i partiti alleati e tutti sono stati alleati con lui in questi tre anni, e tutti sono deflagrati, ha annientato anche il Pd che è riuscito a spaccare in almeno quattro pezzi, uccidendo così anche chi era già morto. Adesso si torna all’origine.
Accordo con Berlusconi, prendere un posto di ministro, lasciare un suo vice a governare fino alle prossime elezioni regionali (a giugno), riunire sotto la stessa bandiera tutti i pezzi meridionalisti che in questi anni si sono moltiplicati da Napoli in giù, compreso il vecchio amico Micciché (prossimo Presidente della Regione Sicliana), ed aprire una nuova stagione politica partendo dal 17 marzo con la rifondazione del MpA e/o con la nascita del Partito del Sud, competitor-alleato della Lega nord. 
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Fantapolitica o realtà? Lo vedremo sin da subito se vero è che il rimpasto di governo nazionale sarà venerdì (?) e che il 17 marzo è alle porte.

lunedì 7 marzo 2011

QTSicilia è realtà

Progetto QTSicilia

la primavera dell'informazione

on line il 21 marzo


www.qtsicilia.it


Premessa
Viviamo nella cosiddetta era della comunicazione, dove non sempre è importante ciò che si fa, ma piuttosto far sapere cosa si fa. La comunicazione è diventata imprescindibile sia nel Privato, basti pensare al fenomeno dei blog o di facebook, e sia nel Pubblico, sempre più attento a far conoscere le proprie azioni ai cittadini.
La Pubblica Amministrazione locale, sia essa rappresentata da un comune o da un ente sovra comunale, non sempre ha a disposizione strumenti di comunicazione in grado di far conoscere la propria realtà e le proprie attività ai cittadini e a coloro che per diversi motivi frequentano città, paesi e territori della Comunità. La mancanza o la precarietà della comunicazione spesso induce ad una ignoranza diffusa, ad un estraniamento dalla vita della Res Publica. D’altro canto il disamore nei confronti della politica si allarga sempre più spesso alla Pubblica Amministrazione; l’ignoranza e il disamore favoriscono la sfiducia verso chi ci governa, dal livello locale a quello nazionale, e l’incredulità nei confronti di ogni atto, azione e intervento pubblico. Si attiva così un circolo vizioso che allontana sempre più gli elettori dalla politica e i cittadini dalla Pubblica Amministrazione. Si rende necessario, allora, un cambio di rotta che sia in grado di valorizzare e promuovere quanto di buono e di utile accade nel cosiddetto settore Pubblico. Si vuole cioè innescare un circuito virtuoso di buone prassi di informazione e di comunicazione in grado di ampliare la partecipazione dei cittadini alla vita politica, economica, sociale e culturale del proprio territorio.

Concept
L’idea alla base del progetto editoriale QTSicilia, parte dalla precedente considerazione. Si propone, infatti, di creare uno strumento di comunicazione che riesca a mettere in rete, dal punto di vista comunicativo e relazionale, le buone prassi della Sicilia e a comunicarle alla vasta platea degli utenti di internet, e a quelli riuniti in un database selezionato, di cittadini abbonati gratuitamente, dirigenti delle P.A., Amministratori regionali, provinciali, comunali, Enti non territoriali, della deputazione isolana, degli addetti stampa, delle imprese, degli operatori economici, del mondo delle professioni  . Creando altresì un ponte ideale con le altre realtà simili di tutta Italia.

Il Piano Editoriale
QTSicilia sarà un giornale nuovo, interattivo e con un taglio editoriale incentrato maggiormente sul valorizzazione e sulla comunicazione delle buone prassi siciliane e sulle attività produttive del tessuto imprenditoriale siciliano.
Il giornale sarà composto dalle seguenti sezioni:
  1. Editoriale di analisi politica (1 pagina)
  2. Sezione sui Bandi pubblici su appalti e gare di servizi e forniture siciliani (6 pagine)
  3. Sezione sulle buone prassi amministrative in cui approfondire la conoscenza di particolari attività innovative sviluppate dalle amministrazione comunali (4 pagine)
  4. Sezione dedicata alla valorizzazione dei settori produttivi siciliani (4 pagine)
  5. Sezione dedicata alla Ricerca e all’Innovazione (4 pagine)
  6. Sezione dedicata alla Cultura e al Sociale (4 pagine)
  7. Vetrina delle Imprese e del Lavoro (1 pagina)
La formula editoriale_il giornale
QTSicilia, che sarà on line all’url www.qtsicilia.it, nasce dall’esperienza di QT – Bandi in Linea (www.bandinlinea.it), edito dalla Contesto Srl di Barletta.
Si tratta di un Quotidiano Telematico nella sua forma on line e on desktop (attualmente è inviato quotidianamente agli oltre 10mila contatti del nostro database), che nella forma cartacea “print on demand”. Il giornale, infatti, impaginato come un vero e proprio giornale e sarà stampabile come tale.
QTSicilia si presenta ad un mercato variegato, a tutti gli Enti pubblici ma anche alla clientela privata che fornisce prestazioni di beni e servizi agli stessi, al fine di diventare un ulteriore ed insostituibile anello di congiunzione informativo.
All’occorrenza esso può diventare un giornale interamente dedicato ad un singolo evento in grado di approfondirne tematiche, promuoverne i contenuti e valorizzarne l’esperienza; un vero e proprio “event press” a servizio del singolo comune o ente che sia.

La formula editoriale_il portale internet
All’indirizzo www.qtsicilia.itQTSicilia sarà anche e soprattutto un portale sempre aggiornato e fruibile.
Il portale è pensato tenendo conto delle attuali tendenze della comunicazione on web.
Sarà strutturato come un sito web 2.0 e conterrà le seguenti sezioni:
  • Breaking news,in cui saranno pubblicate le notizie dell’ultimora. Una sezione in continuo aggiornamento in cui sarà possibile informare in tempo reale sui fatti siciliani, in primis, nazionali e internazionali.
  • Spot delle notizie pubblicate sulla versione pdf/cartacea del giornale, in sui saranno pubblicati gli abstract degli articoli delQTSicilia del giorno; la lettura complessiva degli articoli potrà continuare aprendo il pdf del giornale.
  • Blog siciliani, in cui dare voce ai migliori e più letti blog siciliani. Voci autorevoli e informate sui fatti e sulle realtà del territorio.
  • Antenna del territorio, in cui promuovere iniziative di interesse sociale, culturale, economico proposte dagli enti e dai comuni siciliani.
  • Area networking, in cui creare una community di lettori e fruitori assidui del giornale e del portale, con re-indirizzamenti ai più importanti social network del web. Da qui sarà possibile accedere alle pagine dei social network più importanti a cui QTSiciliasarà iscritto.
Tutte le sezione del portale prevedono la possibilità di lasciare dei commenti alle news, agli articoli, ai servizi della web tv e ai blog stessi.
La formula editoriale_la web tv
Il portale ospiterà anche una web tvQT News.
La web tv sarà la vetrina di inchieste e servizi giornalistici di approfondimento delle tematiche più calde del momento.
In una seconda fase la web tv potrà anche trasmettere piccoli format con cadenza mensile.
A titolo esemplificativo si propone una trasmissione in streaming dedicata ai bandi di gara, strutturata in 3 parti.
1. Questa parte del programma sarà incentrata sulla promozione di una gara pubblica di grande dimensione bandita da una P.A. (locale, territoriale, provinciale…). La gara sarà presentata da due punti di vista, uno tecnico (con la spiegazione del bando, del capitolato e di tutti gli altri passaggi amministrativi) e uno strategico, attraverso un’intervista al sindaco del comune o al rappresentante dell’Amministrazione promotrice del bando stesso. In questa intervista sarà presentata la visione strategica alla base dell’opera e/o della fornitura di servizi oggetto del bando, con foto, filmati, ricostruzioni virtuali, ecc.
2. In questa parte troverà spazio una rubrica dedicata alla presentazione dei migliori bandi italiani attivi e aperti. Questi verranno presentati dopo una cernita tra i migliori (sia per importo complessivo sia per oggetto del bando) pubblicati dalle P.A. italiane. Gli stessi bandi saranno presentati sull’edizione on line di QTSicilia e arricchiti di tutti i dettagli utili all’approfondimento.
3. Questa parte sarà dedicata all’approfondimento delle buone prassi della Pubblica Amministrazione attraverso la presentazione di opere, lavori e/o forniture di servizi già realizzati conseguentemente a bandi di gara pubblici. La sezione verrà organizzata con la proiezione di un servizio giornalistico sul “prima, durante e dopo” e con delle interviste ai cittadini beneficiari dell’opera oggetto di gara.

Il target
QTSicilia, nella sua duplice veste di giornale e di portale, ha diversi target:
  1. La Pubblica Amministrazione siciliana e italiana,
  2. Le imprese siciliane e italiane,
  3. Gli utenti di internet,
  4. I lettori riuniti in un database previsto in 100.000 indirizzi, a cui sarà inviato via mail in abbonamento gratuito il giornale stampabile ivi comprese aziende, pubbliche amministrazioni e loro dirigenti e amministratori, professionisti etc.,
  5. I cittadini e gli abitanti della Sicilia,
  6. Gli utenti internet.

Diffusione
QTSicilia ha una triplice modalità di fruizione:

  1. On line,
sfogliabile attraverso un pdf animato sempre disponibile  sul sito internet www.qtsicilia.it dalle 19.00 del giorno prima della pubblicazione alle 19.00 del giorno stesso (e poi nell’archivio dei numeri arretrati);
  1. On mail,
attraverso l’invio della mail contenente il giornale in formato pdf sfogliabile a tutti i contatti del database del giornale. Il database del giornale sarà composto del database storico di QT – Bandi in Linea (oltre 10mila contatti in Italia) e da tutti gli indirizzi mail della deputazione siciliana, della PA siciliana, delle aziende, delle associazioni di categoria, delle associazioni del mondo economico, culturale e sociale, dei siciliani sparsi in ogni nazione del mondo, ecc..
  1. Cartacea in “print on demand”,
attraverso la stampa e la distribuzione in punti strategici come uffici della PA, info point, stazioni, centri commerciali, ecc., anche al di fuori dal territorio siciliano.

La periodicità
Una volta a regime, QTSicilia sarà un magazine con 5 uscite settimanali (dal lunedì al venerdì).
Nei primi due mesi di attività il giornale uscirà il venerdì, per un totale di 4 uscite mensili.

Pagine
QTSicilia sarà strutturato  in 24 pagine.

La redazione
QTSicilia avrà una redazione fisica a Catania, mentre il server di distribuzione sarà a Barletta. La redazione sarà composta da un direttore di testata, un direttore editoriale, due redattori e tre giornalisti/pubblicisti.

La pubblicità
Le pagine di QTSicilia potranno ospitare pubblicità, sia legale che commerciale. La pubblicità commerciale sarà gestita dalla concessionaria Intelmedia di Barletta, attraverso l'agenzia regionale Info Punto sas.
Anche il portale e la web tv potranno essere utilizzati per la pubblicità commerciale e istituzionale nei seguenti modi:
  • ospitando spazi-vetrina di singole aziende,
  • realizzando video reportage sui processi produttivi che saranno trasmessi sulla web tv.
Obiettivi
QTSicilia persegue diversi obiettivi:
-          favorire l’informazione libera;
-          ampliare l’offerta informativa per i siciliani e gli utenti internet;
-          approfondire tematiche produttive, sociali e culturali del territorio;
-          comunicare il territorio in tutta la sua complessità;
-          offrire una vetrina economico-commerciale alle aziende e ai produttori locali.
-          dare voce all’azione pubblica degli enti e dei territori siciliani;
-          favorire la conoscenza dell’azione amministrativa della PA siciliana in Italia e nel mondo.

Potenzialità e vantaggi
Diverse le potenzialità e i vantaggi di QTSicilia:
-          crescita di un rinnovato sentimento di appartenenza ad una cultura comunitaria e condivisa;
-          supporto nelle azioni comunicazione e di promozione dei singoli enti pubblici;
-          creazione di una comunità di utenti informati sulla vita pubblica del proprio territorio;
-          sviluppo economico-commerciale delle aziende e dei produttori locali.

Conclusioni
QTSicilia si configura come uno strumento di informazione e di comunicazione multitasking.
Si propone di essere un innovativo strumento di informazione del terzo millennio, inviato casa di 100.000 lettori abbonati via mail gratuitamente, che possono stampare il proprio quotidiano cartaceo, con una web tv con inchieste e servizi giornalistici ed un portale multidisciplinare per tutti.