mercoledì 28 aprile 2010

L'ASCARISMO CONTRO LA SICILIA



Dal BLOG di Gianfranco Micciché:
La notiziache che alcuni parlamentari siciliani, cosiddetti "lealisti", hanno presentato al Ministro Tremonti un'interpellanza urgente (dai contenutivolutamente allarmistici e tendenziosi),tecnicamente per sapere se la Regione Siciliana abbia rispettato nel 2009 il patto di stabilità, praticamente per tentare ancora una volta di mettere il bastone tra le ruote al governo regionale, mi ha colto un pò di sorpresa, rispetto agli appelli degli ultimi giorni, invocanti il dialogo e l'unità.
Se queste sono le premesse del dialogo e dell'unità, credo proprio che non si vada da nessuna parte! Su che cosa dovrebbe vertere il dialogo? Sul modo in cui far cadere l'inviso governatore catanese? Sulla strategia da mettere in atto per sovvertire la volontà dei siciliani e portarli di nuovo alle urne o, peggio ancora, costringerli a un governo di Sinistra? Su che cosa vogliono costruire l'unità? Su azioni pseudo politiche, come quest'ultima, volte non ad indirizzare e determinare la politicaregionale (come dovrebbe convenirsi al maggior partito della coalizione), bensì a sopprimere il nemico? Su una cruenta guerra di potere, che rischia di lasciare sul campo milioni di vittime siciliane?
Invocare strumentalmente l'intervento del Ministro Tremontimi pare l'azione meno costruttiva e meno elegante che questi deputati potessero compiere: meno costruttiva per la nostra terra, che ha bisogno, oggi, di un bilancio che rimanga fuori dall'agone di una sterile politica-litigiosa e consenta concretamente alla Regione diproseguire nell'opera di risanamento delle finanze, dopo sessant'anni di sprechi e scelte scriteriate; meno elegante, perchè equivale all'ennesimo tentativo di consegnare a squallide logiche ascariste l'immagine e il destino della Sicilia.
E' una storia che si ripete! Vendersi agli altri, per svendere la propria gente, al prezzo modico di una presidenza o di un ministero o di chissà che cosa. Un film già visto altre volte, un remake proiettato in tutte le sale dell'Isola; e i siciliani qui, a fare, malgrado loro, da spettatori e a pagare il biglietto ... altro che se lo pagano!

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Dopo il disegno di legge costituzionale sulla sfiducia al presidente della regione, ora questa ennesima porcata. Scrivevo un paio di post fa, che la scelta è tra il farsi cacciare o il mandarli a quel paese. Berlusconi propabilmente cercherà di mantenere tutti nello stesso ovile, e dal suo punto di vista ci può stare. Ma guardiamo la realtà: Come si può pensare di continuare a fare politica con questa banda di masnadieri, che graziati dal bacio di re Silvio, continuano a perpetrare danni a quest’isola, pur di rimanere abbarbicati ad una sedia romana, che occupano in maniera indegna. e siccome dire alcuni è generico mi facio carico di scrivere i nomi degli Ascari in questione: 

PAGANO ALESSANDRO – primo firmatario
FONTANA VINCENZO ANTONIO
MARINELLO GIUSEPPE FRANCESCO MARIA
GIBIINO VINCENZO
GERMANA’ ANTONINO SALVATORE
TORRISI SALVATORE
GAROFALO VINCENZO
PALUMBO GIUSEPPE
GIAMMANCO GABRIELLA


a questi si aggiungono altri 25 parlamentari di altre regioni, che firmano per spirito di corpo senza magari leggere quello che firmano.
Non vi è dubbio che Pagano, conosce bene gli artifizi contabili di cui parla, considerato che da Assessore regionale al Bilancio ne ha sicuramente autorizzati alcuni, ivi compresi quelli di cui parla. Sulla questione del fondo di quiescenza, se avessero avuto la pazienza di attendere la formulazione dei documenti di bilancio e la finanziaria per il 2010 avrebbero trovato le risposte cercate. Il che dimostra che sono in malafede e votati a fare danno. l’interpellanza è del 13 aprile e annunciata il 21 in aula.
Che altro dire? UNA VERGOGNA  contro il POPOLO SICILIANO

venerdì 23 aprile 2010

Il Partito del Sud sempre più indispensabile




Oggi, più che mai, è indispensabile che ci sia un Partito del Sud“. Questa la conseguenza che trae Raffaele Lombardo dalla lite tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, avvenuta ieri durante la direzionale nazionale del Pdl.
Infatti, avendo “Fini posto anche il tema dell’appiattimento del Pdl rispetto alla Lega e alle sue politiche”, ciò dovrebbe portare lo spostamento del baricentro dell’azione del governo verso il Mezzogiorno.
In quest’ambito s’inserisce il Partito del Sud, “unico strumento che serve a compensare lo strapotere obiettivo della Lega, che fa bene il suo mestiere per il Nord”, indispensabile “per equilibrare i due piatti della bilancia”.

martedì 20 aprile 2010

Sicilia, Paternò - L’avvocato di Lombardo: “Mai detto che Torrisi è colluso con la mafia”

“Con molta sofferenza intendo esprimere il mio disappunto sul contenuto diffamatorio nei miei confronti dell’intervento del presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo”. Lo afferma Salvatore Torrisi – deputato del Pdl e componente della commissione Antimafia – in una lettera inviata oggi al presidente dell’Ars, Francesco Cascio e al presidente dell’Antimafia, Giuseppe Pisanu. Torrisi fa riferimento alle dichiarazioni rese all’Ars dal governatore siciliano lo scorso 13 aprile e annuncia che si rivolgerà alla magistratura. “Non comprendo affatto – spiega Torrisi – la ragione per la quale egli mi abbia indicato, offendendo gravemente la mia onorabilità. Mi riferisco al passaggio in cui per il solo motivo di avere trattenuto rapporti d’ordine politico con un certo Frisenna (già consigliere e assessore al Comune di Paternò) dovrei essere considerato contiguo alle sue private e dubbie frequentazioni con ambienti mafiosi. Chiarisco e sottolineo che non appartengo né a certe ‘menti raffinate’ né, tanto meno, sono politicamente tanto potente. Dunque, ritengo altamente lesivo verso la mia persona e la mia immagine – sia politica che morale – tali dichiarazioni”. “Pertanto – si legge nella missiva – contro le diffamazioni del presidente Lombardo non ho altra scelta che rivolgermi alla magistratura”.


“I riferimenti all’onorevole Salvo Torrisi citate nel suo intervento in aula dal presidente Raffaele Lombardo, erano riferite a contenuti testuali di intercettazioni con l’esponente di Forza Italia Carmelo Frisenna, peraltro abbastanza note anche perché pubblicate da un periodico locale a Catania”. Lo afferma l’avvocato Carmelo Galati, in qualità di legale del presidente della Regione Siciliana. “Nella fattispecie, come si può evincere chiaramente dal resoconto stenografico – osserva il legale – il presidente Lombardo si è limitato a ricordarne l’esistenza senza fare alcun riferimento, né diretto né indiretto, a presunte collusioni con ambienti mafiosi dell’onorevole Torrisi”.

domenica 18 aprile 2010

Sicilia, Raffaele Lombardo e Paternò Caput Mundi


Noi non ci siamo meravigliati. Da più di un anno i media scrivono le stesse cose che il Presidente Lombardo ha detto martedì scorso al Parlamento Siciliano. Certo la platea è stata diversa, tutta Europa ha ascoltato. Certo l’autorevolezza del Presidente della Regione fa assumere alle notizie un peso specifico diverso. Ma i temi sempre gli stessi, Paternò, e questo non può smentirlo nessuno, da tempo definita da noi crocevia della politica provinciale ed oltre, CAPUT MUNDI .
Abbiamo scritto fiumi di parole su questa ridente ( sic ! ) cittadina alle falde dell’Etna, abbiamo stigmatizzato l’azione politico-amministrativa a volte facendo le pulci agli atti amministrativi e criticato aspramente l’azione dell’amministrazione comunale. Non è successo nulla. Ci guardano con superiore supponenza. E a parte qualche macchina data alle fiamme, qualche minaccia di morte, qualche anonimo volantino di insulti ( ma l’anonimo è stato beccato per stupidaggine ), il nulla. Nessun risultato da parte degli inquirenti e soprattutto nessuna reazione dei cittadini, nessuna  replica dell’opposizione ( qualora ce ne fosse alcuna ), solo l’assoluto asservimento intellettuale … di tutti, per timore o per amore, o forse per interesse.
Adesso questa sedicente classe dirigente paternese, dopo l’esposizione dei fatti da parte di Lombardo, reagisce, come se queste cose non le sapesse meglio di lui, e reagisce cercando di trascinare l’opinione pubblica sullo sdegno in una difesa della città, non hanno altri argomenti.
“Paternò non è Corleone”  – dicono – “non si può criminalizzare una comunità”. Ma nessuno potrebbe lontanamente paragonare Paternò a Corleone, lo spessore era o è diverso, nella cittadina etnea vi sono solamente aborti. Aborti di criminalità organizzata (nel senso che ci tentano ma non ci riescono nemmeno), aborti politici, aborti imprenditoriali ed aborti sociali.
E poi di certo Lombardo non credo abbia voluto criminalizzare genericamente la città di Paternò.
Una città sventurata, caro Presidente, ove altri e non Lombardo vengono a mietere consensi consistenti, costituiscono lobby di potere, la usano per fini diversi e personali senza nessun vantaggio per la stessa comunità, dove i cittadini si abbrutiscono sempre più.
Ma di ciò il POPOLO non si indigna !!!
Consenso drogato per perpetuare il potere personale di questa classe dirigente (quello citato da Lombardo è solo la punta dell’iceberg), gestione disinvolta e particolare del territorio, esercizio della malamministrazione del settore dei servizi sociali.
Siamo noiosi e ripetitivi, lo sappiamo bene, ma qui, qualunque cosa succeda (ma non succede mai nulla) la musica è sempre la stessa.
Dei terreni del Termovalorizzatore se ne stanno occupando gli inquirenti, della gestione dell’urbanistica ce ne occuperemo più avanti, ma come spesso ci capita vorremmo riparlare oggi della annosa “questio” Servizi Sociali.
Si, ancora una volta, ma che volete, ce ne danno motivo.
I Fatti: qualche settimana fa abbiamo appreso dalla stampa una denuncia pubblica di un sindacalista (sempre lo stesso per la verità ) che diffidava l’amministrazione a voler iniziare senza ulteriori indugi il servizio di assistenza domiciliare agli anziani, giacchè per contratto lo stesso avrebbe dovuto iniziare entro dieci giorni, ma ahimé erano passati già un paio di mesi e non si capiva come mai la società che si era aggiudicata la gara, per sorteggio, non si era ancora presentata provocando l’interruzione del servizio. E l’amministrazione anziché revocare l’aggiudicazione e scorrere la graduatoria, così come avrebbe dovuto fare ha aspettato sine die la Cooperativa Azione Sociale di Caccamo.
A quel che registriamo, che emerge, che ci riferiscono  soprattutto, un motivo serio ci sarà.
La Cooperativa  AZIONE SOCIALE Soc. Coop. Sociale a.r.l. ONLUS, il cui presidente  risulta essere Luigi Baratta, è una società qualificata, almeno da ciò che affiora dal sito della cooperativa stessa, quindi sarà stato questo il motivo di tanta attesa?
Ci dicono però le malelingue che nelle more dell’assunzione dell’incarico e a seguito delle pressioni sindacali e della stampa una serie spasmodica di telefonate partivano dall’utenza telefonica dell’assessore ( così ci dicono) verso il numero del segretario particolare di un importante uomo politico catanese, del PdL ( ci dicono ), ma la verifica di tutto ciò è di una semplicità indiscutibile, basterebbe che gli inquirenti controllassero le utenze in questione, anche solo i tabulati, ed ecco che ciò che ci sussurrano (ma noi non sappiamo se credere a questa grossa dabbenaggine) assumerebbe certezza e concretezza.
Delle domande ci sorgono tout court:
1.      - Perché l’amministratore in questione, anziché revocare la gara per inadempienza sui tempi, telefona per      sollecitare la cooperativa a prendere servizio?
2.       - Perché non telefona al Presidente della stessa ma si rivolge al segretario del politico importante, ne era il dante causa ???
3.       -Cosa centrerebbe quest’ultimo e cosa ha a che fare con una cooperativa di Caccamo?
Tante voci si rincorrono, forse la cooperativa non aveva ancora la centrale operativa prevista per bando e per la quale era stato dato un punteggio?
E la sede sociale attesa dove e come è stata individuata? Chi è la responsabile locale nominata per lo svolgimento del servizio e come è stata scelta?
Sarebbe a questo punto interessante una replica dell’assessore Cancelliere, che smentisca tali notizie di corridoio. Restiamo quindi in attesa di questo e dei riscontri oggettivi da parte degli inquirenti su tutti i pettegolezzi che ci hanno raccontato, sulle telefonate impertinenti e non pertinenti, se non altro, per fugare il sentore della poca trasparenza dell’azione amministrativa del Comune di Paternò. Ovvero questi hanno la patante di onorabilità permanente, come ha dichiarato qualcuno, e non possono essere “mascariati  “ in alcun modo?
Guardatevi la propria gobba (ce l’hanno..... ce l'hanno) prima di guardare quella degli altri.
Noi di notizie ne abbiamo un archivio intero e non vorremmo pubblicarle tutte, anche perché non basterebbero secoli ad una al giorno e ci toglierebbe tutto il tempo per il nostro lavoro … anche se toglie il malaffare di torno.
Ah!!! Dimenticavamo la ghigliottina .... a noi tanto cara

sabato 10 aprile 2010

Sicilia, Lombardo e l'inchiesta. Chi gioca al tavolo della politica?


Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, stamani è stato sentito dai  magistrati della procura di Catania. Durante l'incontro il presidente Lombardo, che non si e' avvalso dell'assistenza di legali, ha chiarito la sua 'assoluta estraneita' alle propalazioni contenute negli articoli di stampa oggetto della fuga di notizie'


"Ho trovato magistrati attenti e disponibili - ha spiegato Lombardo - a cui ho riferito tutte le circostanze utili alle verifiche in corso. Ho fornito altresi' elementi precisi e circostanziati a cominciare dalle farneticanti accuse del sig. Avola, che non ho mai conosciuto, affermazioni che mi vedono parte offesa per il reato di calunnia che contestero' a qualsivoglia altro soggetto mi dovesse chiamare in causa impropriamente".

"Ai magistrati - ha continuato Lombardo - ho fornito, altresi', elementi specifici che si pongono come una plausibile chiave di lettura della vicenda nella quale sono indebitamente coinvolto e di cui rendero' conto pubblicamente, perche' ciascuno possa farsi un proprio autonomo convincimento. Ho avuto modo di confutare nel merito gli addebiti contenuti in notizie di stampa, in quanto durante la mia azione politica e in tutta la mia vita ho sempre contrastato l'illegalita', e quella mafiosa in particolare e gli interessi ad essa sottesi, come peraltro dimostrano incontrovertibilmente le mie azioni di presidente della Regione Siciliana. Infine - ha concluso il presidente Lombardo - ho ribadito ai magistrati la mia piena e totale disponibilità, qualora ne ravvisino l'opportunita', a fornire ogni ulteriore elemento utile alla loro azione".
Il procuratore ha sottolineato che il presidente della Regione Siciliana "ha ribadito la sua assoluta estraenità a qualsiasi contaminazione riconducibile a rapporti con esponenti mafiosi". "Ha illustrato in particolare - ha concluso il procuratore D'Agata - le scelte e le iniziative antimafia che con rigore sono state assunte dal governo regionale fin dall'insediamento del governatore Lombardo".

E proprio sulle riforme del Governo Lombardo sapremo nei prossimi giorni i retroscena coperti, quelli che hanno portato il Governatore a dire basta alla realizzazione di mega-interessi oscuri a danno del popolo siciliano.
Sanità, Eolico, Formazione, sono tre questioni oggetto di riforma che  Lombardo ha sensatamente affrontato e sui quali si è frantumata la coalizione. Proprio così. Nei mesi scorsi avevamo affermato che le contestazioni sul Governo Lombardo non sono solo politiche, bensì attengono agli interessi che esso vanifica e portano ad uno scontro senza precedenti, di avversione personale nei confronti di colui il quale, per la prima volta nella storia siciliana, ha spazzato via i coacervi oscuri della macchina regionale, continuando imperterrito sulla strada delle riforme radicali malgrado tutto.

Non abbiamo dimenticato i Termovalorizzatori. Abbiamo solamente lasciato per ultima la questione più importante.

Da mesi oramai gli inquirenti scavano sulla faccenda, ed alcune indiscrezioni sostengono che siano arrivati a scoperchiare fatti che coinvolgerebbero non solo vertici del precedente establishment  regionale (politici e funzionari della passata amministrazione)ma soprattutto personaggi politici e non, amministratori locali di Catania e provincia, mettendo alla luce fatti nuovi quanto gravi ed intrecci che accomunano loschi figuri ad insospettabili notabili della politica.

Forse proprio per questo qualcuno di essi, approfittando delle posizioni di potere ricoperte, ha fatto in modo che venissero pubblicate, con tanto e tale clamore, le notizie, certamente enfatizzate, dei rapporti segretati apparse qualche settimana fa sul quotidiano “La Repubblica”?
  
Nessuno aveva interesse a farlo se non questi.
Distrarre la pubblica opinione e fuorviarla, bruciare le strategie degli inquirenti e spostare l’asse verso Lombardo che aveva fatto saltare l’affare spazzatura?

E’ un’ipotesi poco peregrina atteso che ci troviamo in una terra dove i giocatori seduti al tavolo della pubblica amministrazione non sono solamente i politici, dove la controinformazione è asservita a questi poteri forti che da sempre hanno dominato l’isola, che è arretrata sempre più, poteri che Lombardo cerca con ogni mezzo di lottare, pagando anche questi prezzi, nella speranza di non pagare quello più alto.

Queste sono certamente riflessioni poco innocenti. Noi di “pelo antico”, che sappiamo leggere oltre ciò che appare, cerchiamo di non fare solo scarna cronaca giornalistica, ma entriamo dentro la notizia, rendendo trasparente ciò che si vuole offuscare, LA VERITA', anche pagando costi.

A PENSAR MALE SI FA PECCATO MA MOLTO SPESSO CI SI INDOVINA (Giulio Andreotti).

sabato 3 aprile 2010


PROMETTIAMO CHE PER PASQUA SAREMO BUONI 
... NON LO PROMETTIAMO PER DOPO