domenica 18 aprile 2010

Sicilia, Raffaele Lombardo e Paternò Caput Mundi


Noi non ci siamo meravigliati. Da più di un anno i media scrivono le stesse cose che il Presidente Lombardo ha detto martedì scorso al Parlamento Siciliano. Certo la platea è stata diversa, tutta Europa ha ascoltato. Certo l’autorevolezza del Presidente della Regione fa assumere alle notizie un peso specifico diverso. Ma i temi sempre gli stessi, Paternò, e questo non può smentirlo nessuno, da tempo definita da noi crocevia della politica provinciale ed oltre, CAPUT MUNDI .
Abbiamo scritto fiumi di parole su questa ridente ( sic ! ) cittadina alle falde dell’Etna, abbiamo stigmatizzato l’azione politico-amministrativa a volte facendo le pulci agli atti amministrativi e criticato aspramente l’azione dell’amministrazione comunale. Non è successo nulla. Ci guardano con superiore supponenza. E a parte qualche macchina data alle fiamme, qualche minaccia di morte, qualche anonimo volantino di insulti ( ma l’anonimo è stato beccato per stupidaggine ), il nulla. Nessun risultato da parte degli inquirenti e soprattutto nessuna reazione dei cittadini, nessuna  replica dell’opposizione ( qualora ce ne fosse alcuna ), solo l’assoluto asservimento intellettuale … di tutti, per timore o per amore, o forse per interesse.
Adesso questa sedicente classe dirigente paternese, dopo l’esposizione dei fatti da parte di Lombardo, reagisce, come se queste cose non le sapesse meglio di lui, e reagisce cercando di trascinare l’opinione pubblica sullo sdegno in una difesa della città, non hanno altri argomenti.
“Paternò non è Corleone”  – dicono – “non si può criminalizzare una comunità”. Ma nessuno potrebbe lontanamente paragonare Paternò a Corleone, lo spessore era o è diverso, nella cittadina etnea vi sono solamente aborti. Aborti di criminalità organizzata (nel senso che ci tentano ma non ci riescono nemmeno), aborti politici, aborti imprenditoriali ed aborti sociali.
E poi di certo Lombardo non credo abbia voluto criminalizzare genericamente la città di Paternò.
Una città sventurata, caro Presidente, ove altri e non Lombardo vengono a mietere consensi consistenti, costituiscono lobby di potere, la usano per fini diversi e personali senza nessun vantaggio per la stessa comunità, dove i cittadini si abbrutiscono sempre più.
Ma di ciò il POPOLO non si indigna !!!
Consenso drogato per perpetuare il potere personale di questa classe dirigente (quello citato da Lombardo è solo la punta dell’iceberg), gestione disinvolta e particolare del territorio, esercizio della malamministrazione del settore dei servizi sociali.
Siamo noiosi e ripetitivi, lo sappiamo bene, ma qui, qualunque cosa succeda (ma non succede mai nulla) la musica è sempre la stessa.
Dei terreni del Termovalorizzatore se ne stanno occupando gli inquirenti, della gestione dell’urbanistica ce ne occuperemo più avanti, ma come spesso ci capita vorremmo riparlare oggi della annosa “questio” Servizi Sociali.
Si, ancora una volta, ma che volete, ce ne danno motivo.
I Fatti: qualche settimana fa abbiamo appreso dalla stampa una denuncia pubblica di un sindacalista (sempre lo stesso per la verità ) che diffidava l’amministrazione a voler iniziare senza ulteriori indugi il servizio di assistenza domiciliare agli anziani, giacchè per contratto lo stesso avrebbe dovuto iniziare entro dieci giorni, ma ahimé erano passati già un paio di mesi e non si capiva come mai la società che si era aggiudicata la gara, per sorteggio, non si era ancora presentata provocando l’interruzione del servizio. E l’amministrazione anziché revocare l’aggiudicazione e scorrere la graduatoria, così come avrebbe dovuto fare ha aspettato sine die la Cooperativa Azione Sociale di Caccamo.
A quel che registriamo, che emerge, che ci riferiscono  soprattutto, un motivo serio ci sarà.
La Cooperativa  AZIONE SOCIALE Soc. Coop. Sociale a.r.l. ONLUS, il cui presidente  risulta essere Luigi Baratta, è una società qualificata, almeno da ciò che affiora dal sito della cooperativa stessa, quindi sarà stato questo il motivo di tanta attesa?
Ci dicono però le malelingue che nelle more dell’assunzione dell’incarico e a seguito delle pressioni sindacali e della stampa una serie spasmodica di telefonate partivano dall’utenza telefonica dell’assessore ( così ci dicono) verso il numero del segretario particolare di un importante uomo politico catanese, del PdL ( ci dicono ), ma la verifica di tutto ciò è di una semplicità indiscutibile, basterebbe che gli inquirenti controllassero le utenze in questione, anche solo i tabulati, ed ecco che ciò che ci sussurrano (ma noi non sappiamo se credere a questa grossa dabbenaggine) assumerebbe certezza e concretezza.
Delle domande ci sorgono tout court:
1.      - Perché l’amministratore in questione, anziché revocare la gara per inadempienza sui tempi, telefona per      sollecitare la cooperativa a prendere servizio?
2.       - Perché non telefona al Presidente della stessa ma si rivolge al segretario del politico importante, ne era il dante causa ???
3.       -Cosa centrerebbe quest’ultimo e cosa ha a che fare con una cooperativa di Caccamo?
Tante voci si rincorrono, forse la cooperativa non aveva ancora la centrale operativa prevista per bando e per la quale era stato dato un punteggio?
E la sede sociale attesa dove e come è stata individuata? Chi è la responsabile locale nominata per lo svolgimento del servizio e come è stata scelta?
Sarebbe a questo punto interessante una replica dell’assessore Cancelliere, che smentisca tali notizie di corridoio. Restiamo quindi in attesa di questo e dei riscontri oggettivi da parte degli inquirenti su tutti i pettegolezzi che ci hanno raccontato, sulle telefonate impertinenti e non pertinenti, se non altro, per fugare il sentore della poca trasparenza dell’azione amministrativa del Comune di Paternò. Ovvero questi hanno la patante di onorabilità permanente, come ha dichiarato qualcuno, e non possono essere “mascariati  “ in alcun modo?
Guardatevi la propria gobba (ce l’hanno..... ce l'hanno) prima di guardare quella degli altri.
Noi di notizie ne abbiamo un archivio intero e non vorremmo pubblicarle tutte, anche perché non basterebbero secoli ad una al giorno e ci toglierebbe tutto il tempo per il nostro lavoro … anche se toglie il malaffare di torno.
Ah!!! Dimenticavamo la ghigliottina .... a noi tanto cara

7 commenti:

  1. Certo è che se fossero vere queste altri voci sui servizi sociali di Paternò, saremmo sicuramente di fronte a nuove malefatte di una gravità inaudita, ma certamente non ci sorprenderebbero, visto che stiamo parlando ancora una volta di “servizi sociali”.
    Per quanto riguarda le dichiarazione del Presidente Lombardo su Paternò e sulla costruzione, tra l’altro fallita, del termovalorizzatore, posso tranquillamente dire che io sono un paternese che non si è assolutamente indignato, anzi Raffaele ha dato la picconata giusta al muro e spianato la strada agli inquirenti. No, non mi sono vergognato. Mi vergogno invece dei miei amministratori e ancor di più di quei paternesi che fanno finta di non vedere. Per non parlare dei mercanti del Tempio, che non perdono occasione per svendere anche la propria dignità pur di assicurarsi un posto nella corsa alla prossima sindaca tura. Mi vergogno di quegli amministratori che dichiarano con raccapricciante tranquillità che combattere il fenomeno dell’abusivismo degli ambulanti è impopolare e quindi si rischierebbe di perdere consensi elettorali . Mi vergogno di quegli amministratori che pur di mantenere la propria poltrona di assessore e quindi dell’indennità, fanno finta di non aver capito la linea politica del proprio partito, anzi del proprio movimento. No caro Raffaele, non ti preoccupare di chi dice che hai denigrato i paternesi, non è vero. Io sono un paternese e non mi sono sentito offeso dalle tue dichiarazioni.

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  2. Perchè non facciamo un sondaggio sul blog e così scropriremo quanti paternesi sono indignati e quanti no.

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  3. ma come spiegare ai Paternesi che alle loro spalle qualcuno aggirando delle norme ha costituito un sistema economico affaristico- politico spacciandolo per "Termovalorizzatore" ed inculcando ai più che l'ecomostro avrebbe risolto i problemi "ecologici" ed anche economici di Paternò, invece apprendiamo oggi che esistono già i primi indagati da parte della procura di Palermo, apprendiamo inoltre dal tuo blog che i servizi sociali sono un colabrodo, lo sono stato in passato e da quello che ho capito sia nel primo che nel secondo caso i politici Paternesi si sono limitati ad osservare e non hanno preso le parti della propria città, non vorrei che il prezzo da pagare per avere alcuni personaggi "nominati a cariche politiche più o meno importanti" sia stato il silenzio assordante che c'è stato in questi ultimi anni?

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  4. caro adomex ma è vero che alla villa di Paternò non si può più entrare perchè si rischia di fare brutti incontri? perchè non fai un forum sul degrado di Paternò?

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  5. Il mafioso non sa di essere mafioso nella nozione che “esternamente” si ha della mafia; è un buon cittadino di uno stato che “esternamente” viene denominato mafia e considerato eslege. Così Calvi si considerava un buon cittadino del sistema di corruzione che conosceva, accettava e incrementava. (A futura memoria,L.Sciascia)dedicato a chi ha onorabilità permanente.

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  6. Anche io da paternese per sventura non mi sono indignato dalle parole profferite da Lombardo. Se qualcuno si è sentito chiamato in causa i problemi sono suoi e non della comunità. Paternò è a caduta libera ed i suoi figli migliori da tempo hanno preso la distanza da tutto e da tutti astenendosi dal partecipare alla vita sociale del paese. Del resto lo specchio della realtà socio culturale di Paternò ci è stata data dal suocero dell'ex assessore Frisenna che nella intervista resa a magma ha affermato che a Paternò la mafia non esiste e che, conseguentemente, tutte le sentenze irrevocabili che hanno accertato negli ultimi 25 anni l'esistenza di associazioni mafiose operanti nel territorio di Paternò sono il frutto di sogni spasmodici dei giudicanti che le hanno pronunziate. Non ci resta che piangere per le generazioni future.

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  7. Il figlio di Geronimo23 aprile 2010 alle ore 16:44

    Non moltissimo tempo fa, qui, in Sicilia, uno straniero toccò il sedere a una ragazza, e il popolo si organizzò nei “VESPRI” e successe il finimondo. Oggi a Paternò altri stranieri, visto che risiedono altrove, prendono per i fondelli un’intera comunità e nessuno muove un dito. A rigor di logica mi viene da pensare che i culi dei paternesi si sono inflazionati a tal punto che non vale neanche la pena parlarne. Bando alle ciance, passiamo alle cose serie. Dalle colonne del giornale “LA SICILIA” di oggi, leggo che il nostro sindaco si indigna per se e, soprattutto, per i paternesi e afferma che il Governatore Lombardo, non è informato sui veri fatti e sugli atti che l’amministrazione di Paternò ha compiuto in quest’ultimo decennio, coinvolgendo più o meno anche l’amministrazione Ligresti. Ora, siccome io credo di più al mio sindaco che al governatore, vorrei essere messo al corrente di come si sono veramente svolti i fatti e quali sono gli atti compiuti da questa amministrazione oggetto di tanta indignazione. Spero, anzi sono sicuro, che Failla avrà modo di farci sapere, atti alla mano, la verità, in modo tale che la prossima volta anche noi cittadini di buon senso possiamo replicare a chi dice male di Paternò.
    E tu caro Governatore documentati bene, molto bene, prima di esternare i tuoi pensieri e coinvolgere i nostri governanti, fulgidi esempi di trasparenza e correttezza politica e soprattutto morale.

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