Nella telefonata che cortesemente mi hai fatto, mi dicevi che era opportuna la mia presenza per il contradditorio col giornalista Benanti, autore dell’articolo riguardante la faccenda, in quanto persona chiamata in causa dallo stesso.
Guardando i manifesti che pubblicizzano tale manifestazione mi sono però subito reso conto che l’incontro, presumibilmente, aveva altro scopo che quello di un confronto leale e con pari dignità sulle affermazioni contenute nell’articolo citato.
Infatti non riesco a spiegarmi come tra gli interventi programmati vi sono personaggi che nulla c’entrano con la vicenda trattata, non comprendo a quale fine siano stati messi in rilievo come interventi programmati, tranne che, abbiano il compito di esaltare le tesi solo di una parte politica, quella organizzatrice e assimilabili.
Cosa, nondimeno, ancor più inelegante, è che il mio presunto contraddittore, cioè Benanti, abbia un rilievo assolutamente più pregnante rispetto agli altri interlocutori che con lo stesso dovrebbero realizzare il contraddittorio.
Tutto questo rende inaccettabile l’invito a partecipare, anche perché in data odierna ho depositato querela per diffamazione nei confronti dello stesso giornalista, così come preannunciato nell’intervento fatto sul mio sito qualche giorno fa, per cui mi sembra inopportuno riguardo della scelta fatta, che venga li a ribadire ciò che ho ampiamente contestato pubblicamente e per iscritto, contestualmente ad altri argomenti che fanno parte della querela presentata.
Ho scelto la via giudiziaria per la tutela della mia immagine e non quella dei dibattiti politicizzati.
I legali che mi assistono mi hanno consigliato questa via.
Tanto dovevo, cordiali saluti
Adolfo Messina
per i politici paternesi siete come: "mastru simuni ca ogni vriogna ci pari n'anuri"
RispondiEliminavastasu
adomex quanto riferisci nella tua lettera è legittimo ma a me preme sottolineale l'errore grossolano che fa certa sinistra cioè quello di non lasciar parlare i nostri politucoli locali, l'arma letale a mio avviso sono loro stessi metti loro un microfono tra le mani e nel loro fiume di parole vedi la loro incapacità, la loro arroganza e dicono, dicono ma alla fine perdono il filo del discorso perchè nulla di ciò che hanno detto corrisponde alla verità e nulla di quanto detto sarà mai fatto, il popolo che non è libero ma è saggio queste cose le coglie e...........prima o poi si libererà.
RispondiEliminaenea silvio piccolomini