domenica 18 gennaio 2009

La Contemporaneità di Fedro


Quanti ricordi susciterà in voi il buon Fedro ed il pensiero correrà subito agli anni in cui pazienti e bravi insegnanti spiegavano con passione le fabulae di Fedro. Certamente utilizzavano la semplicità stilistica (in verità solo apparente) delle favole fedriane e attraverso quelle stesse parole italianizzavano, se così possiamo dire, i fatti e gli esempi di vita riportati da Fedro, servendosi del mondo animale e non solo, come già aveva insegnato il frigio Esopo: leggevano le favole e tentavano di spiegare il significato della morale finale senza farle apparire come sentenze del loro tempo e dei costumi di un'epoca remota ma ridando loro nuova vita quasi fossero lì a dimostrare, ancora una volta, che la sostanza umana non era cambiata, poteva dirsi immutata e il gusto, la sensibilità, i giudizi e i pregiudizi di venti secoli fa ben potevano essere messi a confronto con il presente.

Come, traslando il significato in politica, i compromessi ai quali si accosta qualcuno pur di acquisire posizioni e prestigio sociale, inquadrato però in un sistema feudale a scala piramidale, rinunciando al bene più prezioso, la libertà. La parola a Fedro: 

Un lupo magro e sfinito incontra un cane ben pasciuto, con il pelo folto e lucido. Si fermano, si salutano e il lupo domanda:

- Come mai tu sei così grasso? Io sono molto più forte di te, eppure, guardami: sto morendo di fame e non mi reggo sulle zampe.
- Anche tu, amico mio, puoi ingrassare, se vieni con il mio padrone. C'è solo da far la guardia di notte perché non entrino in casa i ladri.
- Bene, ci sto. Sono stanco di prendere acqua e neve e di affannarmi in cerca di cibo.

Mentre camminano, il lupo si accorge che il cane ha un segno intorno al collo.

- Che cos'è questo, amico? - gli domanda.
- Sai, di solito mi legano.
- E, dimmi: se vuoi puoi andartene?
- Eh, no - risponde il cane.
- Allora, cane, goditi tu i bei pasti. Io preferisco morire di fame piuttosto che rinunciare alla mia libertà.

Fedro

5 commenti:

  1. Bello, esatto, oggi qui tutti a pietire, e poi si sentono importanti, ma per fare ciò occorre vendere la propria dignità e libertà al padrone e poi li chiamano ... onorevoli

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  2. non c'è dubbio che tu sia un uomo libero infatti la tua geniale "follia" ti rende tale sino al punto che l'articolo in questione cerca di dare un'appartenenza a qualcuno che come te non ha padroni, anche, se di potenti ne hai conosciuto tanti, ma nel momento in cui volevano ingabbiare il tuo pensiero hai cambiato aria ma lo hai sempre fatto onorevolmente anche se in maniera traumatica (per te), bravo adomex perchè non sei stato "l'altoparlante di nessuno" e spero che non lo sarai mai. quanti di quelli citati nell'articolo di magma hanno avuto il coraggio di replicare come hai fatto tu? altri invece non hanno fatto altro che proferire fiumi di parole senza mai far capire alla gente da che parte stanno, parlo di fatti non chiacchiere, inoltre siamo sicuri che altri uomini di Torrisi o fatti eleggere dallo stesso ad importantissime cariche cittadine, non sono coinvolti o hanno avuto dubbie amicizie? Caro Adomex quando parli di estraneità ai fatti parla solo per te poichè oggi a Paternò si rischia di essere smentiti il giorno successivo se non subito.


    enea silvio piccolomini

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  3. adomex a proposito di libertà secondo te Failla è un uomo libero da condizionamenti, oppure prima di decidere deve fare almeno due se non tre telefonate (una urbana e due interurbane)?

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  4. Fino a una urbana e una interurbana ci arrivo....... l'altra non so a chi la farebbe

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  5. Non mi pento dei momenti in cui ho sofferto;
    porto su di me le cicatrici come fossero medaglie ,so che la libertà ha un prezzo alto quanto quello della schiavitu'.
    L'unica differenza è che si paga con piacere,e con un sorriso.....
    anche quando quel sorriso è bagnato dalle lacrime.
    PAULO COELHO-LO ZAHIR

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