domenica 4 marzo 2012

IL DOTT. STRANAMORE SU PATERNO’ CAPUT MUNDI



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Politica - Politica Notizie
Scritto da ADOMEX & STRANAMORE   
Domenica 04 Marzo 2012 12:37
Il Dott. Stranamore, è uno di quei personaggi che più hanno influenzato l'immaginario collettivo, in piena guerra fredda, probabilmente perché la sua idea era permeata da un cinismo corrisposto dal pubblico, quando il tema della guerra nucleare, appariva sempre più ineluttabile. Imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba”,questo era il suo motto. Lo abbiamo rispolverato (il personaggio esiste veramente, noi lo chiamiamo così) ed incontrato per discutere della naturale evoluzione della politica che in queste ore si sta consumando a Paternò “Caput Mundi”, come la definiamo da tempo e come si conferma per le assolute novità che spalma nel mondo della politica regionale.
“Lei sa benissimo – ci dice Stranamore- che la mia strategia è quella dell’interventismo, anche rasentando l'assurdità della distruzione mutua assicurata se, però, questa porta ad invertire la prassi deleteria e sicuramente mortale  di una stagnante inazione che risulterebbe e reputo personalmente ancora più nociva del non intervento”.
“Detto ciò – continua- vorrei scendere nel particolare che più a voi interessa, la partita a scacchi di alto livello che non tutti comprendono, ma non certamente perché i giocatori locali lo siano eccellenti, bensì per gli interventi esogeni messi in campo da chi sa giocare veramente. La classe politica locale ha certamente un livello culturale e politico di bassissimo livello, salvandone proprio un paio, perché ognuno di loro, parlo dei politicanti paternesi, non vede oltre la punta delle loro scarpe, si innamorano delle proprie idee quasi sempre bislacche, stravaganti che nulla hanno di serio né sul piano della strategia complessiva né su quella della bontà della preposizione qualitativa amministrativa, una pratica quotidiana intrisa di onanismo ed autoerotismo autoreferenziale”.
“ Assistiamo ad una proliferazione esorbitante di candidati sindaci – insiste- che fondano la propria immaginaria vittoria sulla base di colloqui personali e diretti con i presunti elettori. Questi, però, non tengono conto che una elezione uninominale, a differenza di quella proporzionale, fonda le proprie ragioni di vittoria su un appeal globale che il candidato deve possedere, sulla capacità di comunicazione, sul “phisique du role” ed anche un retroterra economico da utilizzare e da investire. Un candidato che come si suol dire deve bucare lo schermo. Fattori questi essenziali e non rinunciabili per sedere al tavolo di gioco”.
“Scendiamo ancor più nel particolare –rincara- e parliamo dei due pseudo candidati attorno ai quali ruota la partita. Il primo del MpA il secondo del PdL mascherato da società civile, infine poi smascherato, tanto che se il PdL fa altra scelta lui si ritirerebbe. Il primo risponde al nome di Nino Naso, il quale si accredita sol perché riunitosi con altri accoliti dello stesso partito, raccoglie un consenso vago e poco sincero in sua assenza, nel senso che in colloqui personali questi ultimi lo deridono. Quando però, iniziano a sorgere obiezioni sui dati oggettivi, dei quali abbiamo parlato prima e che deve assolutamente incarnare il candidato, e lui non le ha, si ribella come se fosse stato spodestato dal ruolo che nessuno mai gli ha riconosciuto. Come se la mancanza di queste qualità personali fosse colpa di qualcuno e non di madre natura tanto ma tanto avara. Non c’è il senso della misura. Non basta minacciare ribellioni o scissioni, non basta nemmeno rifugiarsi in colloqui di sostegno, di incoraggiamento e di conforto come quello avuto ieri. Si proprio così. Mentre la situazione è ancora fluida alle 18,15 di un sabato (ieri) primaverile, lo stesso Naso, temendo l’oggettività nella scelta del proprio leader, si rifugia in un incontro da bar (bar Magrì in Catania) con l’on.le Lino Leanza, che lo incoraggia, spalleggiato anche dalla presenza di Franco Zitelli da Piano Tavola, incomprensibile. Un Naso saltellante, poco conscio dei propri mezzi. Non ha capito tre cose fondamentali: 1) La mancanza delle qualità richieste che abbiamo tracciato prima; 2) Il non rappresentare una eccellenza settoriale, in soldoni, dove eccellerebbe, anche su aspetti negativi ma pur sempre d’eccellenza, Nino Naso? Sta nella terra di mezzo, direbbe Tolkien, un hobbit , non aggiungiamo altro; 3)  Non occorrono le convergenze delle solite conventicole per assumere questo ruolo, ma che si dedicasse ad altra scelta”.
Un fiume in piena il dott. Stranamore che continua a sentenziare: “Non parlo delle altre mille candidature quali quelle di Cuscunà, Auteri, Palumbo, Reitano che starebbero bene nel film Qualunquemente. Vorrei affrontare a volo raso però quell’altra, ormai superata, come afferma l’inventore della stessa Torrisi, di Vittorio Lo Presti, che nelle giornata di ieri ha fatto ,in ogni modo,  affiggere i manifesti di candidato sindaco, salvo poi essere sponsorizzato dallo stesso Torrisi come vice sindaco di Asero. La commedia delle beffe, potenza del camaleontismo. Ma siccome questa storia è ancora in fieri ne vorrei parlare in termini di analisi ultime e non adesso, dando sin da ora la disponibilità di interessarmi della storia quotidiana e del destino di quella che voi definite “Caput Mundi”.
Così si congeda il dott. Stranamore. Ai Lettori attenti le riflessioni ed i commenti.

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