lunedì 8 giugno 2009

Europee Sicilia - Paternò: Se Cartagine piange, Roma non ride.

Paternò: Crolla il PdL (-17%) con tradimento a Berlusconi. 

Il MpA, 23%, raggiunge il massimo risultato cittadino di tutti i tempi ... per Lombardo

Fare analisi sui risultati generali ci appare inutile, da ieri sera fiumi di parole e commenti si sono rincorsi per più di dodici ore, ma vorremmo partire da quello che ci sembra il fallimento di una strategia del Cavaliere per addentrarci poi nei risultati siciliani e Paternesi .

Il PdL nel proprio mirino aveva l’obiettivo dell’autosufficenza, andare oltre il 40% e complessivamente assieme agli alleati ( che però sono andati troppo bene, vedi Lega) superare il 51%. Così invece non è stato. Un misero 34% per il PdL, e lo stupefacente risultato della Lega, non rende al Cavaliere quella disinvolta e sicura azione politica tale da imporre il proprio volere. Ora si tratta.

Detto questo, e prima di passare al commento paternese, dobbiamo doverosamente analizzare il risultato della coalizione de L’Autonomia. Un fallimento nazionale ed un successo tutto siciliano. Mi spiego meglio. Raffaele Lombardo ha portato in dote alla coalizione un risultato che va oltre l’obiettivo che si era prefisso, la soglia del 15% siciliano, non ha funzionato l’alleanza in se, che nulla ha portato in termini di consensi, tanto da fare scattare la possibilità della conquista dei seggi europei. Ma poco conta , il dato politico importante è l’appeal che il Governatore Lombardo esercita nei confronti dei siciliani, e che ne ha sottolineato il successo nell’isola. Il MpA ha consolidato la propria posizione, risultando il terzo partito in Sicilia e superando perfino l’UDC di Cuffaro, mentre i siciliani non hanno dato quella maggioranza assoluta al PdL (Castiglione pronosticava un 51%) che sarebbe servita per travolgere il Presidente della Regione, relegando il partito di Berlusconi (F.I. + A.N.) ad un miserrimo 36%, una vera debacle.

Ma passiamo adesso all’analisi meramente locale di quello che consideriamo l’ombelico del mondo (o faremmo meglio a dire consideravamo, stante i risultati): Paternò.

Scioriniamo i dati: il riferimento più recente e diretto è quello con le politiche del 2008 (prima il MPA non c’era) e non parliamo di cifre di voti, potrebbero obiettarci il dato dell’astensionismo veramente alto, ma di percentuali acquisite qualunque sia stato il numero dei votanti.

Alle politiche del 2008 successone del PDL con il 60% dei voti, un risultato davvero notevole, mentre il MPA si attestava al 12,5%.

Il PDL in un anno ha guadagnato un Ministro (La Russa) che detiene la signoria della città, ed un deputato nazionale (Torrisi), padrone assoluto dell’ex F.I., ma ha perso il 17% dei voti, pur attuando una campagna acquisti a danno del MPA inusitata, acquistando ben tre consiglieri comunali eletti nelle liste di Lombardo, ed avendo la metà del consiglio comunale, oltre a detenere il potere reale ed i Call Center, che impiegano migliaia di addetti. Un’ultima chicca che si nota e che il voto organizzato non prevedeva la preferenza per Berlusconi ( la terna era La Via, Strano, Iacolino) il quale però ha tirato da solo più di 2.200. Un altro tradimento della classe dirigente di Catania nei confronti del Cavaliere. Che non riesce a fare eleggere il pupillo di La Russa, cioè Nino Strano, relegato al quarto posto.

Un’ottima perfomance. Complimenti. Continuate così che vi squagliate.

Il Movimento Autonomista di contro (23%), pur spogliato come detto, avversato e relegato ai margini della coalizione, guadagna oltre 10 punti in percentuale. Raggiungendo un risultato che rappresenta in assoluto la migliore performance di tutti i tempi del partito di Lombardo a Paternò, andando ben oltre la media siciliana.

Il MPA piange il mancato raggiungimento del 4% nazionale ... ma il PdL di certo non ride, E ADESSO IL PARTITO DEL SUD.

Ogni commento ulteriore è inutile, parlano i numeri.

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