"Col presidente Berlusconi avremmo potuto parlare anche solo cinque minuti. Con lui ci si intende, va al sodo, capisce l'essenza dei problemi, non si dilunga in questioni di bottega. C'e' qualcun altro nel Pdl che rema contro. Io e il Pdl dialoghiamo e contemporaneamente dal club dei senatori arriva il comunicato che inviano in Sicilia quel ddl che non sta ne' in cielo ne' in terra e che, in violazione della Costituzione e dell'autonomia permette, solo in Sicilia, di mandare a casa il governatore
senza toccare l'assemblea. Un marchingegno nato per intimidirci, ma si sbagliano". Lo ha affermato in un'intervista al Giornale il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, convinto che "è al Senato che si annida il partito dello scontro".
Il ministro della Giustizia Angelino Alfano e il suo coordinatore, Giuseppe Castiglione "devono vedersela tra loro nel Pdl - sostiene Lombardo - Spero solo che il presidente non segua, come è accaduto per la questione Fas (Fondi per le aree sottoutilizzate), i cattivi consiglieri". Perchè i Fas, prosegue il governatore della Regione Sicilia, "ho detto al presidente che vanno sbloccati, che la nostra economia è in ginocchio, che siamo pronti ad accettare tutti i vincoli e che non andranno a spese correnti. Il premier mi ha assicurato il suo impegno, ma ha visto che non ci sono alla prossima riunione del Cipe, temo per il veto netto di chi in consiglio dei ministri dice no".
Sull'estromissione dell'Udc, che Berlusconi invece vuole sia in squadra Lombardo ha detto: "Io non ho niente contro l'Udc. Ho detto al presidente, e lo ribadisco, che i nove assessori già nominati non si toccano. Poi ci sono ancora tre posti disponibili, mi diano dei nomi accettabili. Se l'Udc smette di fare opposizione stando al governo non c'e' nessuna preclusione e neanche problema di numeri, intanto entrano in squadra e poi si vedrà".
La giunta, garantisce il governatore, sarà completata "entro qualche giorno. La Sicilia non può aspettare ancora". L'interlocutore resta il premier "e i coordinatori nazionali. Col presidente - conclude Lombardo - ci rivedremo domani (oggi per chi legge, ndr). La questione va chiusa subito".
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