sabato 21 maggio 2011

SCANDALO SERVIZI SOCIALI: CATANIA? MEGLIO PATERNO'

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Scritto da ADOMEX   
Venerdì 20 Maggio 2011 23:35
COMUNICATO STAMPA DI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
"Sabato 21 maggio 2011, alle ore 11, presso i locali dell’associazione Itaca, organizzata dalla federazione catanese di Sinistra Ecologia Libertà, si terrà una conferenza stampa sul tema:
Scandalo servizi sociali: dopo richiesta di imputazione coatta per il reato di abuso di ufficio all’attuale sindaco Stancanelli ed altri funzionari pubblici, Sinistra Ecologia Libertà chiede al governo regionale una commissione di accesso nei comuni di Catania, Misterbianco e Paternò.
Intervengono: Marcello Failla, resp. Comm. Territorio circolo cittadino Giolì Vindigni, coordinatore provinciale".

Ma quanta è strana la vita. Stavamo scrivendo la seconda puntata sul processo Servizi Sociali a Paternò, così come promesso, che vede imputato l’ex assessore Giovanni Leone, al quale il PM ha chiesto un anno e quattro mesi di reclusione, quando ci arriva il comunicato stampa di SEL che riportiamo sopra.
La molla che fa scattare adesso il prurito a tutti è il caso di Catania, dove a nostro avviso sono accaduti fatti molto meno gravi di quello che è accaduto per anni nel comune di Paternò.
Chi scrive se n’è occupato da tanto tempoi, ritenendo stranissimo come gli inquirenti abbiano avuto una inedia disarmante nei confronti di chi ha perpetrato reati documentati gravissimi in barba alla legge e che ancora nei confronti questi non sia stata elevata nessuna contestazione.
Vero è che nel corso del processo connesso, del quale abbiamo parlato la scorsa settimana, processo Leone per intenderci, il PM dott.ssa Lina Trovato ha fatto capire che vi sia altro procedimento relativo agli stessi soggetti per reati certamente più gravi, ma ancora questo ultimo non viene alla luce.
Adesso con questo comunicato, trascinato dal caso Catania, che sembrerebbe coinvolgere anche il comune di Misterbianco (che fa parte dello stesso distretto sociale) SEL si è accorto che esiterebbe anche un caso Paternò.
Noi scriviamo dal 2008, vox clamans in deserto, su un nostro blog, ciò che ha fatto la cricca nel comune più sfortunato d’Italia e se volete potete ancora leggere tutto ciò che abbiamo affermato, ecco i link:
Ma noi vogliamo dare qualche accenno di quello che emerge e che è certamente in atti, lo facciamo brevemente salvo poi riprendere la questione dopo la sentenza della prima trance del processo di Paternò che presumibilmente sarà lunedi p.v. dove noi ci saremo con le nostre telecamere.
  1. A fine 2004 viene nominato assessore Rosario Gennaro, per volontà dell’allora capogruppo di FI Giovanni Leone.
  2. Nella primavera del 2005 il binomio Leone-Gennaro  fanno costituire in gran segreto la cooperativa sociale S. Domenico Savio a parenti stretti (fratelli, cognati, cugini), amici fidati, e galoppini. Loro negano persino la conoscenza della cooperativa ma erano nello studio notarile all’atto della costituzione.
  3. Appena un paio di mesi dopo la cooperativa in epigrafe vince la prima gara in ATI assieme alla stessa cooperativa che precedentemente aveva l’appalto dei servizi.
  4. In seguito vince altre 5 gare, sempre in ATI (non aveva ancora acquisito i titoli per partecipare da sola, era stata appena costituita) con altre cinque cooperative diverse. Un vero miracolo.
Da anni noi abbiamo alcuni interrogativi che dovrebbero porsi le autorità competenti:
  1. Come erano a conoscenza le più grosse cooperative della provincia dell’esistenza della S. Domenico Savio giacché questa era stata costituita da pochissimo tempo e non aveva mai esercitato tale attività?
  2. Come mai proprio tutte le partecipanti hanno scelto proprio quella cooperativa senza titoli per fare l’associazione e partecipare alla gara?
  3. Come mai proprio quelle in associazione con la San Domenico Savio vincevano le gare?
Mai nessuno se le è poste o mai nessuno ha voluto rispondere?  Proviamo noi con molta fantasia ad farci queste domande e darci le risposte.
Potrebbe essere per esempio che la cooperativa “sconosciuta” fosse stata accreditata da chi gestiva politicamente l’assessorato(?). Può essere stata imposta (?) (concussione ?) o far parte di un accordo complessivo di spartizione tra tutte distribuendo le gare ad ogni cooperativa col comune denominatore la San Domenico Savio(?)(associazione a delinquere finalizzata alla turbativa degli incanti (?).
Queste le nostre elucubrazioni fantasiose, che potrebbero farci avere la querela, e poi saremmo costretti a difenderci spiegando le carte ai magistrati così finalmente sapremo cosa ne pensano gli inquirenti a proposito, visto che adesso tacciono.
Dopo la sentenza, dell’altro processo connesso, scriveremo la terza puntata, sentendo nel frattempo cosa diranno i dirigenti provinciali di SEL nella conferenza stampa …… se parleranno solo di Catania e del sindaco Stancanelli.

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