Catania, Processo Iblis, stamattina la prima udienza a Palazzo di Giustizia... con assenza inquietante qt sicilia.it |
Scritto da ORIANA SIPALA |
Venerdì 13 Gennaio 2012 21:45 |
Si è tenuta stamattina, nell’aula Serafino Famà del Palazzo di Giustizia, la prima udienza del processo relativo all’inchiesta Iblis, con la quale si vuol far luce sugli ambigui legami intercorrenti tra politica, mafia e imprenditoria. Dei 24 imputati chiamati oggi all’appello, non tutti erano presenti. Tra gli assenti (Giuseppe Brancato, Rosario Cocuzza, Carmelo Mogavero, Giuseppe Rincone, Vincenzo Salvatore Santapaola, Giuseppe Tomasello), figura l’ex deputato regionale ed ex sindaco del Comune di Palagonia Fausto Maria Fagone. Altri imputati erano in video-collegamento, come Rosario Di Dio e Tommaso Somma. Però oggi per questioni logistiche di spazio, l’udienza è stata rimandata al 26 gennaio nella seconda aula bunker del carcere di Bicocca, certamente più capiente. Da segnalare gli interventi delle parti civili. Vincenzo Scuderi si è pronunciato a difesa dell’associazione Asaec (Associazione antiestorsione di Catania Libero Grassi), facendo leva sull’importanza della tutela della libera imprenditorialità. Altre associazioni hanno chiesto di costituirsi come parte civile, tra cui l’Asaes di Scordia, l’associazione Rocco Chinnici, Addiopizzo Catania e Confcommercio Sicilia, per la quale contrastare le illecite attività dell’associazione mafiosa, significa promuovere uno sviluppo etico delle attività commerciali. Da segnalare la numerosa e positiva affluenza dei cittadini catanesi, segno di un desiderio di attiva partecipazione e di interesse a difendere un territorio che si vuole scevro di criminalità e oscuri meccanismi. Si notava l'assenza della Confesercenti, la quale non sembra, data la mancata costituzione parte civile, per nulla interessata ad intervenire come Confcommercio. Come avrebbe potuto costituirsi parte civile l'associazione Confesercenti che non prende le distanze da un proprio dirigente che pianifica la politica col boss di Palagonia, imputato in questo processo e già arrestato per mafia nel 1997 e poi condannato. Abbiamo ampiamente commentato in questi mesi "dei rapporti intrattenuti da Politino con il boss Rosario Di Dio e della sua supposta collaborazione mafiosa" al fine di pianificare carriere politiche e campagne elettorali (se non altro). Oggi ogni ulteriore commento è ultroneo, parlano i fatti. |
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