Scritto da FABRIZIO GIANNINO |
Era un percorso preannunciato da tempo già con l’avvento del Messia Torrisi che evangelizzava il popolo alla causa (la sua) e che ancora oggi predica ecumenismo illuminato, cose da pazzi. Ma l’obiettivo era ed è la candidatura a sindaco DI UN PROPRIO UOMO,in questo caso dell’avv. Vittorio Lo Presti, professionista che stimiamo, persona perbene, del quale non condividiamo né questa scelta politica né la candidatura nata, se dobbiamo dire la verità, all’interno di una logica politica di parte. Quella parte politica che da 10 anni governa, ma non amministra, la Città e che per essere adesso credibile nei confronti del popolo non lesina attacchi feroci al sindaco Failla, al suo mentore La Russa e ai compagni di viaggio con i quali hanno condiviso un percorso fatto di vantaggi politici personali. Il movimento civico “La Città” ideato e promosso da Salvo Torrisi e portato avanti da “untori” consapevoli, travestiti nel progetto Cavallo di Troia, ma da anche da inconsapevoli aspiranti politici che credono in estrema buona fede che il progetto sia autentico per il bene della città e per un cambiamento, ha avuto da sempre questa mission, la candidatura di un fedelissimo di Torrisi. Ma quale cambiamento ci potrebbe essere se gli autori e gli attori sono i medesimi che ancora adesso sono in sella al posto di comando in questo equilibrio che governa la città ed il suo sfascio? Quale cambiamento stanno mettendo in pratica, quello del mercato delle vacche? O degli assessori! Occorrerebbe, a tale scopo, una riforma della legge elettorale che attualmente ne prevede solo sei per portarli a sessanta, venendo così incontro alle promesse che quotidianamente fanno per rendere appetibile la loro partecipazione. Altra soluzione è quella, che per amor di conseguimento del consenso degli ignari soggetti, gli assessori si alternassero almeno mensilmente per tutti i cinque anni. Di assessori in pectore ne ho incontrato almeno venti in due giorni. Predicano il nuovo ma i metodi di acquisizione del consenso sono sempre quelli democristiani deleteri e antistorici. Occorre appena ricordare che questi che adesso hanno scoperto adesione “ideologica” verso i movimenti civici, sono gli stessi che ancora oggi ricoprono cariche amministrative e politiche di rilievo col PdL. Vittorio Lo Presti è ancora Presidente dell’AMA, l’acquedotto cittadino, che si appresta in questi giorni a nominare il nuovo Direttore (upgrade di consenso), organo esecutivo essenziale per l’amministrazione della stessa,questo lo apprendiamo dal giornale locale. Come apprendiamo da Net Magazine che questa candidatura sia “una scelta condivisibile che arriva da un professionista che annovera nel suo curriculum vitae anni di esperienza amministrativa sia nel centro destra sia in formazioni di centro sinistra, allora, guidate dal sindaco Graziella Ligresti”. Un forzato all’ecumenismo quindi, stando alle affermazioni dell’articolista, come Torrisi e Venora. Di qua, di la, di sopra, di sotto, dappertutto. E comunque definirla una candidatura nuova come asserisce qualcuno de “La Città” mi sembrerebbe una forzatura lessicale. Ed ancora Daniele Venora, assessore all’urbanistica del Comune di Paternò, che mentre siede in giunta nel contempo critica aspramente sia il sindaco sia l’amministrazione della quale continua a far parte, nuovo anche lui. In ultimo, dulcis in fundo, Salvo Torrisi. Inventa questa sedicente primavera paternese assieme alla società civile, un vernissage singolare, ma resta in carica come deputato di quel PdL che adesso critica senza pudore. Questo atteggiamento lo usa solo a Paternò, fuori sarebbe scomodo se non deleterio per lui stesso, perderebbe il posto, salvo cercare qualche altro partito per essere candidato, ma dovrebbe iniziare daccapo e con grande fatica. Ma di cosa stiamo parlando! Se le intenzioni fossero nobili e questi volessero autenticamente fare la rivoluzione non esiterebbero un solo attimo a rimettere le cariche, visto che adesso si trovano a mal partito (come dicono)nell’equilibrio politico nel quale sono stati e lo sono ancora. Ma poi cosa è la convergenza? L’unanimismo per non perdere? Vorrebbero di certo imbarcare tutti, ma proprio tutti, in questo progetto camuffato da società civile. Al pudore non c’è limite. Hanno perfino cercato una “convergenza” col Governatore Raffaele Lombardo. Si proprio quello al quale non hanno lesinato feroci attacchi (faremo rivedere i video e documenti in tal senso) definendolo il male estremo per la Sicilia e adesso nel nome dell’interesse partitico lo cercano. Lombardo è stato sollecitato verso la candidatura Lo Presti, da Salvo Torrisi, a Roma, “è un democristiano come noi”, per blandirlo, ma Lombardo non è stupido. Lo stesso Lo Presti ha chiesto “udienza” a Lombardo nei giorni scorsi. La porta è rimasta chiusa. Si potrebbe aprirebbe solamente di fronte ad una novità credibile e autentica, proposta da soggetti politicamente nuovi e seri. La politica non si fa con i sentimenti... figuriamoci con i risentimenti, ma deve camminare con le gambe degli uomini che la propongono. Siano pur esse persone perbene, ma antitetici e divergenti, anche per testimonianza di vita, con i pensieri che propugnano ed ai quali, nel privato, nemmeno loro credono e di conseguenza non credibili. Se la “società civile” vuole il “NUOVO” che sia seriamente NUOVO, cari PIDIELLINI pseudo-pentiti. |
domenica 29 gennaio 2012
Paternò: Il movimento civico " LA CITTA' " è un bluff?
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