Qualche mese fa un neo deputato, nel fare un discorso da bar, ad alcuni che gli sottolineavano che lo “stipendio” era sproporzionato, rispondeva che in fondo in Italia e addirittura nel Mondo vi erano manager che percepivano somme molto più elevate, e che in fondo l’indennità parlamentare era bassa rispetto al posto occupato.
Noi, prima di iniziare ad affrontare di nuovo questo argomento vorremmo fare chiarezza sulle cifre ufficiali percepite dai nostri parlamentari di Camera e Senato, poi dei costi generali della politica e del disagio dei cittadini. E vorrei ulteriormente chiarire, che questa non è propaganda politica in favore o contro nessuno. Sono, però, perfettamente d'accordo con l'idea che gli stipendi dei politici italiani siano spropositati e che il numero di deputati e senatori (945 più quelli a vita) sia assurdamente consistente, a maggior ragione se rapportato a quello di altri stati. Ma credo che le iniquità e le assurdità non si debbano combattere usando dati falsi: bastano, e avanzano, già quelli reali. Oltretutto, cominciare qualsiasi iniziativa su una bugia significa offrire il fianco all'avversario, dandogli facile appiglio per screditare l’assunto.
Da fonti ufficiali di Camera e Senato: i nostri parlamentari percepiscono 15.237 euro mensili netti (qualcosa in più per i senatori) voci suddivise tra indennità, diaria, spese inerenti il rapporto con gli elettori, più 3.995 euro trimestrali per rimborso spese di trasferimento (taxi etc.), 3.100 euro annui per viaggi all’estero, 3.098 euro annui per spese telefoniche, per i senatori queste ultimi rimborsi si moltiplicano per tre ed oltre. TESSERA DEL CINEMA gratis, TESSERA TEATRO gratis, PISCINE E PALESTRE gratis, TESSERA AUTOBUS - METROPOLITANA gratis, CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE gratis, FS gratis, RISTORANTE a 2 euro, BIGLIETTI AEREO gratis. SPESE POSTALI gratis. Gratis per loro naturalmente, ma le spese sono a carico del contribuente. Tutto costa. Questa la situazione reale, di coloro che “strictu sensu” non rappresentano nemmeno il popolo, essendo stati nominati dalle segreterie di partito.
Ma quanto producono questi sedicenti manager per la collettività? Nulla ad interpretare il pensiero del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, anzi per “lui” sono del tutto inutili, forse anche fastidiosi. Non dovrebbero parlare per non far perdere tempo al Governo per la missione che deve compiere, addirittura non dovrebbero neppure votare: «Proporrò - dice - una legge popolare per dimezzare il numero di parlamentari», ed ancora, secondo Berlusconi, per snellire le procedure e adeguare i tempi del Parlamento all’attività di governo si dovrebbe «riconoscere il voto di un partito nel voto del capogruppo». Altro che manager questi parlamentari, una palla al piede secondo il Capo. D'altronde lo aveva detto prima delle elezioni che sarebbero bastate solamente trenta persone per lavorare in Parlamento, ora neppure di queste c’è bisogno. Quindi a parte l’indignazione del sentimento popolare per gli stipendi abnormi dei parlamentari, anche il “Principale” che senza dubbio ha dimostrato in questi anni di saperlo ben interpretare, sottolinea a più riprese, quello che è diventato un imbarazzante problema, e vuole concretizzare questi sentimenti con leggi che gli stessi onorevoli peones dovranno votare. Li considera, probabilmente anche “lui” tanti magnaccia. Non si cercano i voti, non spendono soldi per la campagna elettorale, non hanno legittimazione popolare, pensa a tutto “lui”, per cui ne può fare anche a meno, e non solo “lui”. Certo sarà dura per chi, abituato alla vacanze romane, deve tornare a tirare la carretta, ritornare fra i comuni mortali a lottare nel quotidiano, pur percependo la lauta indennità di fine mandato e l’assegno vitalizio per il “non lavoro” svolto.
Molto, troppi soldi, a giudicare dal contenuto dei messaggi che circolano da tempo non solo nella rete. Ciò che conta è che, comunque, il messaggio è una fotografia di una realtà: quella della disparità dei trattamenti. Una volta, un pensionato "sociale", che aveva letto un articolo in cui si parlava dei milioni che i personaggi pubblici spendono per la cura del proprio corpo, disse che era "una vergogna", che i giornali disquisissero su questioni simili, quando c'è gente che muore di fame. "Come si fa - scrisse - a preoccuparsi se un tale deputato o tale ministro spende 500 euro al giorno al centro di bellezza, quando io, e tanti come me, non le prendono neanche in un mese, 500 euro?". Già, come si fa.
A condire il tutto ci si mette pure l’on.le Emerenzio Barbieri, che in un suo sconcertante intervento alla Camera si lamenta della disparità di trattamento tra senatori e deputati. Ogni commento è vano. Riportiamo qui sopra il video in questione sicuro che vi indignerete anche voi ad accertare chi sono i nostri rappresentanti e di cosa si preoccupano,vi lasciamo alla visione.
mercoledì 11 marzo 2009
POLITICA: INDIGNATEVI PURE
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....nchia cinni voli facci e ogni vota u bellu è ca ci mannamu nuatri e iddi ncambiu di scalari i tassi e fari i liggi, s'aumentunu u stipendiu, ma a cosa chiù bella e ca s'ammidiunu unu cu nautru!
RispondiEliminaperchè scandalizzarsi almeno loro lo fanno seguendo la legge, a livello locale poi c'è' "alla katalla" dagli appalti ad personam ai sussidi per gli amici, ai gettoni di presenza mordi e fuggi, alle tangenti anche per gli incarichi professionali, alle fatture che si pagano ai fornitori degli enti pubblici senza controllarle minimamente, adomex queste sono vere e proprie diseconomie per l'Azienda Italia come quelle segnalate nel tuo post, ma con un'aggravante sono illegali e dalle nostre parti alimentano la criminalità.
RispondiEliminaStipendi e pensioni dei Parlamentari:
RispondiEliminaStipendio 15.237.02 euro netti al mese
Pensione pari ad un minimo
di 2.797 euro netti al mese ed un massimo di 8.952.712 euro
Ecco il vero stipendio, Tfr, e Pensione dei deputati: Totale netto mensile dei deputati = 15.237.02 euro netti al mese (5.419,46 euro al netto + 4.003,11 euro al netto + 4.190 euro al netto + 1.107,9 euro minimo al netto + 258,33 euro al netto + 258,22 euro al netto ); cui si aggiungera' l'Assegno di fine mandato, non quindi al compimento dei 65 anni, ma subito in unica soluzione , l'equivalente del Tfr, pari a 44.763,56 euro al netto, l' Assegno vitalizio ovvero la pensione pari ad un minimo mensile di 2.797 euro al netto ed un massimo mensile di 8.952.712 euro al netto e, da subito, l' Assistenza sanitaria ):
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uno schiaffo alla povertà e ai disoccupati.
VERGOGNA!!!!!!