mercoledì 16 settembre 2009

Sicilia, Paternò: La Pantomima



paternò: Mozione di sfiducia per il sindaco Failla

( di Rosalba Di Perna)

Paternò (CT) - I consiglieri Mauro Mangano, Carmelo Palumbo e Salvatore Campisano hanno redatto una mozione di sfiducia contro il Sindaco Pippo Failla. Lo ha annunciato oggi il consigliere del PD, Mangano. Il documento evidenzia e mette in chiaro, oltre agli innumerevoli disservizi, il disagio in cui è approdata la città di Paternò negli ultimi due anni, come si legge nella mozione:

l'operato del Sindaco Giuseppe Failla, in questi due anni si è caratterizzato per gravi inadempienze ai più elementari dettami di correttezza e buona gestione politico-amministrativa, oltre che per gravi inadempienze programmatiche. Balza immediatamente agli occhi come l'attività politico amministrativa è pesantemente ingessata, che gli Uffici Comunali non riescono oramai a dare risposte ai bisogni elementari dei nostri concittadini, anche in ordine a richieste di ordinaria amministrazione.

- La revisione dell’organizzazione degli uffici e del personale, avviata da mesi, non è stata portata a termine, lasciando intatta una struttura organizzativa farraginosa ed antieconomia.

- Gli atti fondamentali della vita amministrativa dell’ente (bilanci di previsione) non sono mai stati prodotti, nel corso della legislatura, nei tempi prescritti dalla legge, ma sempre successivamente alle ripetute richieste della regione e spesso dopo la messa in mora formale e l’invio di commissari ad acta.

-La maggior parte delle opere pubbliche realizzate non vengono utilizzate per incapacità gestionale (ex Ospedale SS. Salvatore, Macello, Fonte Maimonide) o per grave incuria nello svolgimento stesso dei lavori (Biblioteca Comunale)

- La revisione del P.R.G. viene compiuta senza una chiara impostazione programmatica, in clamoroso ritardo rispetto ad una scadenza ampiamente prevedibile, generando la decadenza dei vincoli e un sostanziale blocco di molte attività legate alla programmazione urbanistica, sia privata che pubblica.

-Sono state costantemente disattese le previsioni dello statuto riguardo le iniziative culturali caratterizzanti l’identità della nostra città, come Arte Natale, Rocca Normanna e Fiera di Settembre, che non sono state mai realizzate nel corso della legislatura.

-La mancanza di programmazione in campo economico ha portato il comune di Paternò ad essere fuori da tutte le più importanti linee di progettazione legate ai fondi europei, in ultimo subendo perfino l’esclusione dal progetto Leader, cui nelle annualità precedenti era stato partecipe in modo attivo” .

Il documento fa anche esplicito riferimento al coinvolgimento dell’ ex assessore Frisenna nell’inchiesta sull’organizzazione mafiosa di Paternò, l’ormai celeberrima vicenda che ha gettato ombre sulla giunta e su altri esponenti paternesi e che certamente non può trovare solidarietà. Resta da chiedersi, ora, se anche i “pupi” di maggioranza e senza coscienza aderiranno.

Forse, però, preferiscono, come sempre, rimanere legati ai fili del grande manovratore, sa lui cosa fare.

Rosalba Di Perna


7 commenti:

  1. U PUPARU
    Nun si canusci cu è lu puparu,

    travagghia in solitariu,

    ‘mpasta, mudella, vesti li so pupi,

    pi poi, darrè, darici la vuci,

    falli moviri, comu fannu li cristiani veri:

    ‘nganna, pirchì tutta è ‘na farsa.


    Ci su autri pupara chi cumannanu:

    anch’iddi stannu ammucciati

    e li retini di lu cavaddu ‘manu tennu:

    prestanu la vuci a li so picciotti,

    senza farisi sentiri e vidiri,

    lu ‘pizzu’ imponinu e li propri voluntà.


    Unu sulu è però lu granni puparu,

    Iddu darrè li quinti sta,

    ogni cosa canusci di la scena,

    fa parlari, moviri li so attura,

    pi l’innata libertà,

    ma a la fini è sulu Iddu chi li cosi fa.

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  2. ma il "puparo" ha capito che "essiri non si po chiu di nà vota" oppure si potrebbe dire che "il treno passa una volta sola" e se uno non sa saltare bene e con i tempi giusti rischia non solo di perdere il treno ma addirittura di farsi male o spiaccicarsi contro il treno. Ora a noi non risulta che il puparo sia un atleta e per questo...........

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  3. filogovernativo, ma non troppo17 settembre 2009 alle ore 08:05

    ma Mangano conosce bene il detto evangelico "chi non ha peccato scagli la prima pietra" e poi i paternesi sicuramente si ricorderanno di lui per lo spessore e la qualità dell'opposizione fatta a questo governo della città, bisognerebbe fare un manuale e far studiare i giovani aspiranti oppositori su tale testo. Si dimetta per primo, mangano, perchè se scioglimento dovesse esserci il colore non farà testo e non lo salverà nemmeno la sua ferrea opposizione. complimenti comunque per le "opere dei pupi" regalate in questi anni in cui dalla parte della maggioranza qualche "pupo-delfino" proponeva (dopo aver ricevuto i dettami ) e dal lato della pseudo-opposizione, chi oggi si erge a paldino dell'opposizione dopo sapienti giri di parole e minuetti, avallava e non faceva nulla per impedire il degrado della città. dispiace soltanto che dopo nonostante gli accorati inviti di vari pupi di maggioranza non abbaia accettato di fare il presidente del consiglio comunale. peccato davvero......alla prossima

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  4. QUINDI ASSERITE A QUANTO HO CAPITO CHE "QUESTO O QUELLO PER ME PARI SONO".......NON C'E' PROPRIO FUTURO

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  5. leggo oggi su un quotidiano locale che il sindaco vuol fare chiarezza, bene si dimetta! Non può prendere per cretini l'opinione pubblica asserendo che l'ignominia su Paternò si è abbattuta per colpa di un tizio che agiva per scopi personali ( anche perchè tizio in questo momento non può replicare)....e tutti i consensi che ha avuto, le successive tornate elettorali a chi hanno giovato? quanto siamo cretini, spero invece che siano avveduti il ministro, il prefetto, gli inquirenti e che alla stampa "delinquente" ( anche panorama e repubblica tra i fuorilegge quindi) non venga messo il bavaglio.

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  6. Proprio no mio caro popolano,non ci può essere futuro per una politica all'insegna della legalità a Paternò,perchè la sinistra non sa nemmeno che cosa sia l'opposizione,in tutti questi anni la città è andata allo sfacelo con in silenzio compiacente di tutti:cittadini, sinistra e complici per opportunismo,nonostante i fatti gravi che sono successi in ogni ambito,la gente che ha gridato no a questo sistema e a lottato è stata LASCIATA SOLA, "si calanu tutti a visera"come si usa dire dalle nostre parti,suscitando solo il disgusto della parte sana della città,che ancora c'è, esiste ma è inerme perchè inascoltata a destra e a sinistra.E adesso che a cose fatte,la sinistra vuole farci capire che sa insorgere,mi vergogno ad appartenere a questa sinistra,io appartengo alla sinistra che lotta insieme agli ultimi,a chi ha perso il lavoro,a chi ha perso le speranze e che non fa da stampella al potere,i giovani di sinistra sono scomparsi,tutto è perso.

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  7. Io credo che ormai ogni speranza di rinascita in questa città sia morta.
    A meno che:
    Ci sia da parte di "tutti" la volontà di mettere la voglia di "potere" da parte.
    Oggi questa città ha bisogno di una vera "Primavera Rinascimentale" fatta dai cittadini,da una classe dirigente onesta e capace, della rinascita dei partiti che con la loro vera funzione sociale porti nuovi modi di fare politica.Che sia senza secondi fini se non quello del bene comune. Sono convinto del fatto che se si vuole davvero bene a Paternò si possano costruire anche delle nuove coaizioni programmatiche che siano figlie non del colore politico prestabilito da un bipolarismo fallimentare ma da idee e proposte che abbiano la concretezza e la chiarezza come punti principali.
    Sarò presuntuoso ma l'unica via d'uscita per un rinascimento duro doloroso e non facile sia questa.

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