giovedì 10 aprile 2008

ELEZIONI 2008: RAFFAELE LOMBARDO RISPONDE


Un Raffaele Lombardo in gran forma risponde ad una intervista su un quotidiano nazionale che noi riportiamo:

IL CARROCCIO
«Umberto malato? Anche se avesse solo un occhio e solo un orecchio potrebbe fare contemporaneamente il ministro degli Interni e quello degli Esteri»

I DIPENDENTI
«È necessario ridurre il personale della Regione. Ma non possiamo mandarli a casa da un giorno all'altro. Bisognerà studiare una razionalizzazione»

Il candidato governatore promette: il Ponte si farà, e diventeremo una delle regioni più sviluppate.

«I fucili di Bossi? Semplicemente una battuta su cui è stata montata una speculazione assurda». E i fucili siciliani contro Roma? «La nostra sola arma è lo statuto dell'Autonomia: non è un proiettile ma è micidiale. Prometto che l'useremo fino in fondo». E la Sicilia? «In dieci diventerà una delle regioni più ricche d'Europa». A prometterlo Raffaele Lombardo, leader di Mpa che, secondo ogni previsione, lunedì sera sarà Governatore della Sicilia al posto di Totò Cuffaro.

D. Onorevole va bene che Bossi è un alleato ma forse esagera.
R. «Andiamo. Conosco bene Umberto. Non userebbe nemmeno una pistola ad acqua».

D. Ma Berlusconi ha detto che è malato e forse non è adatto a fare il ministro.
R. «Umberto è bravissimo. Anche se avesse solo un occhio e solo un orecchio potrebbe fare contemporaneamente il ministro degli Interni e il ministro degli Esteri».

D. E le vostre armi?
R. «Lo Statuto dell'Autonomia».

D. Che cosa vuol dire?
R. «Vuol dire che la Sicilia farà da sola. Con merito e responsabilità. Senza chiedere assistenza e contributi. In dieci anni possiamo diventare una delle regioni più ricche d'Europa».

D. Programma ambizioso. Come farete con la pubblica amministrazione: diciottomila regionali e un esercito di dirigenti alcuni dei quali strapagati?
R. «Il problema esiste. Avremo bisogno di meno burocrazia e di più libertà. Faremo molta attenzione alle esigenze sociali. Innanzitutto quelle delle famiglie. Ma bisognerà favorire la libera iniziativa e il senso di responsabilità dei siciliani. Due giorni fa mi sono confrontato con Formigoni. Trovo che il modello di governo della Lombardia meriti attenzione»

D. Ma che farete di tutti i dipendenti della Regione?
R. «È necessario ridurre il personale. Ma non possiamo mandarli a casa da un giorno all'altro. Bisognerà studiare un sistema per razionalizzare la pubblica amministrazione in Sicilia. Nel frattempo svilupperemo gli strumenti della sussidarietà per trasferire funzioni fuori dal perimetro della pubblica amministrazione ».

D. Facile a dirsi.
R. «Lo sviluppo si fa con la crescita. Non certo assumendo precari». Che cosa ha chiesto a Berlusconi? «Attenzione ai problemi della famiglia e alle esigenze sociali della Sicilia».

D. E poi?
R. «L'adozione di una fiscalità di vantaggio per tutto il meridione. Sarà più facile attrarre investimenti».

D. Vecchia richiesta. Difficile che la Ue accetti.
R. «Non è detto. Esiste una direttiva del 2006 che li consente. Altrimenti dovrebbero essere vietati i fondi strutturali. Anche in questo caso si tratta di aiuti al sistema industriale che potrebbero alterare la concorrenza».

D. Con Berlusconi avete anche parlato del Ponte. Si farà?
R. Certo che si farà. Anche perchè allo Stato italiano non costerà nemmeno un centesimo».

D. Tredici miliardi di euro e lo Stato non tira fuori un soldo: come crederlo?
R. «Vedrete che sarà così. Il lavoro sarà pagato tutto con il sistema del project financing. Vuol dire che i pedaggi rimborseranno il costo dell'opera. Poi ci sarà il contributo dell'Europa. Non più di due miliardi».

D. Nient'altro?
R. «Nient'altro. Le dirò di più. O facciamo il Ponte oppure la Sicilia, fra un po', sarà priva di collegamenti terrestri con il resto del Paese».

D. Addirittura.
R. «Le Ferrovie non ce la fanno più a finanziare il costo dei traghetti. Potrebbero essere costrette a interrompere il servizio. Vuol dire che i treni si fermano a Villa San Giovanni. I viaggiatori prendono le valigie e usano i mezzi dei privati per passare dall'altra parte».

D. Non le sembra di essere catastrofico?
R. «Assolutamente no. Le Ferrovie non ce la fanno più. Ho il forte sospetto che l'opposizione al Ponte nasca anche da forti interessi che ci sono all'interno del centro-sinistra di Messina e della Calabria perchè non cambi nulla».

D. Accuse forti.
R. «Diciamo che qualche titolare di cariche pubbliche è in conflitto d'interessi vista la sua attività legata al servizio dei traghetti».

D. Insomma il passaggio dei delfini che sarebbe disturbato dalla costruzione del Ponte non c'entra nulla.
R. «Direi proprio di no. Anche perchè i Verdi che sono tanto preoccupati dai pesci dello Stretto perchè non si sono mai preoccupati per i danni che l'industria energetica e la petrolchimica hanno creato in Sicilia?».

D. Voi che farete?
R. «Dal punto di vista energetico punteremo sul sole e sul vento. Sia perchè costano poco sia perchè producono ricchezza diffusa»

D. E gli incenritori?
R. «Li costruiremo. Non voglio che la Sicilia faccia la fine di Napoli Non c'è bisogno di impianti giganteschi. Bastano insediamenti più piccoli. Magari da mettere vicino alle città per sfruttare la produzione di energia».

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