On. Vito Scalia | | ||
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NON TUTTE LE CIAMBELLE RIESCONO COL BUCO! | |||
La ciambella avvelenata ce l'aveva confezionata quel simpaticone (si fa per dire!) di Di Liberto che, venuto in Sicilia e non ancora pago di avere fregato a Marinello il posto di deputato, aveva annunciato l'emendamento al decreto fiscale, con il quale si sarebbe provveduto allo "scioglimento" della Società dello Stretto. Si sarebbe così dovuto pagare 500 milioni di euro all'Impregilo, a titolo di penale, e si sarebbe pure fatto "un favore" a Francantonio Genovese, socio della Caronte, che gestisce le "carrette" private in quel braccio di mare. La notizia aveva soltanto allarmato i soliti. rompiscatole dell'MpA di Lombardo e allertato il.vituperato Presidente Cuffaro. Per il resto. tutti zitti! E mosca! Lo scioglimento della Società dello Stretto avrebbe significato il definitivo e "perenne" rifiuto del Ponte, la riduzione in cenere del progetto di massima e la severa. punizione di Prodi e dell'estrema sinistra nei confronti di una regione, i cui abitanti sono tanto "buzzurri ed ignoranti" da votare per il centrodestra. Con questi nobili sentimenti, la maggioranza di Governo si è apprestata a fare l'ennesimo regalo alla Sicilia!! Al Senato, però, le cose sono andate diversamente. Perché Di Pietro e i Senatori di Italia dei Valori, tutti tranne "l'acida" moglie di Dario Fo, hanno votato contro lo scioglimento, in uno con i Senatori di Rinnovamento liberale di Dini e, naturalmente, l'opposizione. E la ciambella è risultata cieca! Giustamente, il Senatore Giovanni Pistorio, dell'MpA, ha rivendicato la paternità di una battaglia, nel nome del buonsenso, della coerenza e dell'onestà politica. E Sicilia Domani, in questa occasione, esalta i valori dell'autonomia ed esprime la propria riconoscenza a Pistorio ed ai Senatori di Di Pietro e di Dini, che hanno sventato, con il loro gesto, un vile e proditorio attacco ad una Regione, la Sicilia, che rappresenta una insostituibile risorsa per tutto il Paese. |
martedì 30 ottobre 2007
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