lunedì 3 novembre 2008

Arriva Zorro

Il vero nome di Zorro (volpe in spagnolo) è Don Diego de la Vega, un nobile che combatte in nome della povera gente contro la tirannia di chi governa, ma che si rivela troppo astuto per le inette autorità che cercano di opprimere il popolo. E che da oggi ci ha concesso il privilegio di collaborare al nostro blog.


ULTIMORA:
Apprendiamo in questo momento che il difensore dell'imputato Leone, avv. Giuseppe Fallica, ha rinunciato alla difesa, dandone comunicazione ufficiale. Siamo felicissimi per lui.

Sarà stato l'arrivo di Zorro?

6 commenti:

  1. A questo punto sarebbe interessante sapere le motivazioni.
    Probabilmente avra preso moltissimi "scuzzittuna" o ha capito solo ora la grandissima "minchiata che ha commesso".
    Povero Giuseppe Fallica, ma allora è vero che sei solo un "ciondolo" per il compare tuo.
    Questa è la fine del più grande"difensore civico" che mai il comune di Paternò abbia mai avuto.

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  2. Caro Daniele, a questo punto devi rinunciare alla sua rielezione,tu non hai colpa.

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  3. mi trova contrariato nella scelta dell'eroe mascherato più famoso al mondo per rappresentare quanto riportato nel breve articolo, in quanto Zorro era al fianco dei deboli contro i potenti ed i sopraffattori, ma da quanto apprendo leggendo i commenti all'altro suo articolo su fatti paternesi e conoscendo, inoltre, l'individuo in questione, pare che sia da sempre al servizio del potente contro i deboli che in verità dovrebbe proteggere, visto che è per questo che viene, da qualche anno, pagato con i soldi pubblici.

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  4. Ma Zorro non è il difensore civico.
    Arriva Zorro e il difensore civico che invece di difendere il popolo difendeva l'aguzzino del popolo, rientra nell'alveo.
    A parte le "ses amitiés dangereuses" che gli ho sempre contastato l'avv. Giuseppe Fallica è un simpaticone. Quindi Zorro è un altro !!!

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  5. Anonimo risponde ad anonimo

    Mi trovi completamente d'accordo col tuo pensiero, anche perchè c'è in gioco il futuro dei nostri figli,però, probabilmente, tu mi insegni che il contadino se vuole cambiare coltivazione,perchè quella passata è stata poco redditizia,deve"bonificare" il terreno,estirpando soprattutto le "piante malefiche" e "bruciarle" (per scongiurare che possano attecchire i semi della stessa pianta),poi deve "buttare" all'aria la terra e quindi concimarla bene per poi effettuare la nuova semina.
    In sitesi se non si "estirpano" soprattutto le "piante dannose" anche se il terreno è fertile non si avrà mai un buon raccolto.

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  6. ieri sera ho appreso da una televisione locale che il PD sta organizzando un dibattito sul declino della città di Paternò, io penso che ciò non dovrebbe essere organizzato solo per mera propaganda politica, ma vada addirittura istituzionalizzato e promosso da CHI da tempo ha perso il contatto con la realtà, coinvolgendo tutte le forze sane della città non tenendo conto del colore politico, per forze sane intendo coloro che quotidianamente operano e si impegnano per mandare avanti la città con il loro lavoro, ma che vengono ostacolati dai "balletti" dei mestieranti della politica, i quali a differenza di come avveniva una volta, quando, nel momento in cui si decideva di intraprendere un mestiere si andava " o mastru " oggi invece la attuale classe diregente Paternese non solo non è mai andata "o mastru" ma ha avuto l'arroganza di buttare via quanto di buono aveva fatto una classe dirigente almeno competente, infatti, si assiste ad un consiglio comunale che salvo qualche apprezzabile monologo, non offre grossi spunti di progettualità futura e nemmeno dalla giunta si apprezzano atti normativi in tal senso e non credo che il tutto possa essere attribuibile alla carenza di fondi, visto che il buon politico è quello che riesce ad uscire dalle congiunture sfavorevoli con quei lampi di genio che tanto hanno reso famosa la nostra terra anche in periodi più bui, vedi il dopoguerra. Quindi a CHI vuole veramente bene Paternò io consiglio di lasciar perdere i Leone, i Fallica e quant'altri crede di fare politica, ma di iniziare un colloquio serio con la VERA città, con i professionisti che non vanno a "caccia di consulenze di stato", con i commercianti ormai abbandonati al loro triste destino, con i costruttori seri e non con i palazzinari dell'ultima, ma soprattutto con i braccianti ed i piccoli produttori agricoli affinche si parli a loro seriamente di futuro e di riconversione della nostra economia non più solamente agricola ( in senso tradizionale) ma basata su progetti che possano seriamente proiettare Paternò verso il futuro.

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