L’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, assieme i tecnici dell'assessorato hanno illustrato ai componenti della commissione servizi sociali e sanitari dell'Assemblea regionale siciliana il piano che prevede la rimodulazione della rete ospedaliera e il riordino della rete territoriale.
Il piano di Russo, che mai è stato accolto con entusiasmo (sia dal centrosinistra che dal centrodestra) negli ultimi giorni è stato nuovamente e fortemente criticato da alcuni esponenti del Popolo delle Libertà, dell'Udc e dell'opposizione. Le critiche maggiori al piano riguardano soprattutto la riduzione di 5.700 posti letto. "Ma i veri tagli saranno circa mille - ha spiegato l'assessore Russo nei giorni scorsi - non uno di più. Tutti gli altri letti in realtà non sono mai stati utilizzati per cui la loro eliminazione non cambierà nulla nel sistema di assistenza sanitaria".
La riforma dovrà essere approvata, come ha richiesto il ministero della Sanità, entro il 15 gennaio, in concomitanza con la programmata verifica dei conti. E' in arrivo intanto l'accreditamento della prima tranche di 211 milioni di euro relativa al mutuo trentennale di 2 miliardi e 800 milioni.
"Ho lavorato per rendere chiaro e trasparente il percorso da portare avanti - ha detto Russo al termine dell'incontro - Sugli obiettivi da raggiungere c'è convergenza, mentre è sul come che ancora ci sono divisioni. Credo comunque che si può trovare una sintesi. Per quel che ci riguarda la data importante a cui finalizzare la nostra attività è il 15 gennaio prossimo: il giorno della valutazione ministeriale".
Intanto in commissione sono stati depositati altri due ddl. Uno del Pdl, primo firmatario il capogruppo Innocenzo Leontini, e uno del Pd, primo firmatario Antonello Cracolici.
Leontini "restano ancora riserve e perplessità. C'è una forte divergenza fra la nostra posizione e quella dell'assessore regionale alla Sanità Massimo Russo. Credo comunque che ci sia margine per un dialogo costruttivo e produttivo. Da parte nostra, alla luce del dibattito rimangono dei dubbi. Abbiamo comunque grande rispetto per il presidente della Regione Lombardo che ha annunciato che farà nei prossimi giorni una verifica sul piano di rientro".
Alle perplessità di Leontini l'assessore Russo, ha replica con una mossa a sorpresa, ossia rivelando i contenuti di una lettera che il premier Silvio Berlusconi ha inviato al presidente della Regione Raffaele Lombardo per manifestare "il suo apprezzamento per quanto fatto finora per il risanamento dei conti della sanità siciliana".
A questo punto Russo ha deciso di rendere nota la lettera scritta da Berlusconi nella quale, rispondendo al governatore Lombardo, il premier afferma che i tecnici ministeriali, e non solo, che hanno esaminato le carte del piano di rientro siciliano "hanno evidenziato che
Oltre al ddl della discordia firmato da Leontini, poco fa si accennava ad un altro ddl contropposto a quello di Russo e firmato da Antonello Cracolici. "Il taglio dei posti letto previsto da Russo è inaccettabile noi chiediamo - ha detto Cracolici - che non superi il numero di 2500, come previsto dal piano di un anno fa firmato dall'assessore Roberto Lagalla con il ministro Livia Turco. Per quanto riguarda la riduzione del numero della Asl la nostra proposta è similare a quella della giunta però contrastata dal centrodestra". Di tutt'altro avviso il parlamentare regionale del Pd, Dino Fiorenza: "Il piano di rientro rivoluzionerà il sistema sanitario siciliano e deve essere attuato nella sua interezza e subito. Non è possibile - ha continuato - frammentarlo in diversi momenti perchè si correrebbe il rischio di svuotarlo della sua efficacia per favorire vecchie logiche spartitorie. Apprezzo comunque la disponibilità dell'assessore alla sanità Russo di un confronto più intenso con la commissione parlamentare".
Questo ciò che finora è successo in commissione sanità. Ma alla luce di tutto ciò rimane da capire ciò che accadrà agli ospedali pedemontani, Paternò, Biancavilla e Bronte.
Lo abbiamo chiesto al dirigente provinciale della U.I.L. sanità Consolato Laudani:
“Non siamo in difesa dell’ospedale di Paternò solamente per una questione di campanile. Sarebbe da stupidi credere che ancora possano esistere ospedali generalisti che non danno nulla in eccellenza sanitaria. Bisogna giustamente distribuire nel territorio tali specialità,senza però dimenticare che larghi settori di popolazione non debbano essere dimenticati. Ricordo solamente che l’assessorato alla sanità ha speso alcune decine di milioni di euro per la ristrutturazione degli immobili del presidio di Paternò, ricordando pure che in dotazione immobiliare, questo presidio è abbastanza attrezzato. Se vogliono un'altra cattedrale nel deserto dopo tanti investimenti fatti a spese del contribuente noi non ci stiamo.”
E rilancia una proposto di qualche anno fa ma ancora attuale: “Dobbiamo ricordare, anche, che qualche anno fa l’amministrazione dell’allora USL di Paternò aveva varato un piano di rimodulazione del presidio, piano che ritengo ancora attualissimo e realizzabilissimo. Trasformare l’ospedale come centro delle Emergenze.
Quindi niente proteste di campanile, ma finalmente una seria proposta operativa, che potrebbe essere valutata e studiata in sede locale ed in quella regionale per razionalizzare il territorio, le sua esigeze e valorizzare le eccellenze.
Ormai sono tre giorni che cerco di capire che cos'è la " questione di campanile ", "ospedali generalisti ", "settori di popolazione" e poi, se la Regione aveva approvato il piano di rimodulazione e quindi dirottato gli strumenti di diagnostica, evidentemente non ha voluto sprecare tali risorse vista l'eccellenza professionale e soprattutto dialettica degli amministratori a partire proprio dai dirigenti sindacali del presidio ospedaliero.
RispondiEliminaOvvero,probabilmente,l'assessorato ha pensato che i macchinari per la diagnostica,sarebbero potuti sparire pezzo dopo pezzo come se fosse "carne a fette".
certo alcune volte da talune male lingue il presidio ospedaliero di Paternò è stato considerato una "macelleria" ma a dire che i macchinari sparivano fetta dopo fetta come se fossero carne ce nè vuole, infatti occorrerebbe riprendere il discorso ribadito dal Sig. Laudani e trasformare, l'ospedale Paternese, (dove vi lavorano con dedizione medici, personale paramedico ed amministrativo di primissimo livello) da alcuni paragonato alla "macelleria" e portarlo ad essere una punta di eccellenza del pronto soccorso e della chirurgia d'urgenza.Un plauso, per l'idea, va sicuramente al Sig. Laudani che conosco personalmente, uomo lungimirante ,acuto ed attento ai problemi del territorio. altro che macelleria ce nè vorrebbero di questi soggetti in quantita industriale.
RispondiEliminasono sicuro che la riduzione del numero dei tagli alla sanità alla fine sarà da attribuire a uomini di buona volontà oltre che di spessore come il dirigente UIL Laudani, che già apprezzavo nei suoi interventi precisi e puntuali sulle diverse problematiche della città di Paternò, quando era consigliere comunale. "Trombando" il sig.Laudani la cittadinanza ha perso il faro del consiglio comunale ed infatti oggi non si capisce più nulla vi è assoluta commistione di interessi e basta. dieci ...cento... mille... Laudani ci vorrebbero.
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