lunedì 22 dicembre 2008

IL PDL E LA MIGNOTTOCRAZIA


La violenza, l’oppressione del potere, ovvero, la mafia bianca, poliedrica e strisciante, quella che dietro il perbenismo, il formalismo di facciata, il fariseismo, come direbbe il Cristo, ci invade e ci violenta la nostra vita quotidiana, di tutti noi, e che va in opposizione al confronto autentico, libero ed alto tra gli uomini.

Da qui sorge la spinta a creare regole rigorose e istituzioni capaci di ridurre l'insostenibile rischio di tale minaccia. In questo inizio di XXI secolo, è ancora necessario ripensare gli strumenti che la prevengano, la limitino, la contengano, come se la storia fosse trascorsa invano.

Se il potere si è sempre legittimato sui sudditi, il diritto è nato per trovare un'alternativa a queste forme di violenza, peggiore di quella fisica, o quanto meno per sottoporla a limitazioni attraverso norme ed enti democratici.

Oggi, di fronte a quale genere di violenza siamo posti? Quali ne sono le origini? Che tipo di regole potrebbero limitarla? E quale sistema “ad opponendum” costruire? Mentre la furia totale di queste mafie proietta la sua ombra sinistra su tutto l'insieme delle relazioni interpersonali che rappresentano la politica, si rafforza l'urgenza e la concretezza dell'obiettivo di ridurne la frequenza, l'estensione e la durata in ogni sua forma. Questi gli interrogativi che dominano la nostra coscienza di fronte ad un panorama sempre più inquietante della tracimazione politica verso strutture pseudo popolari che in verità celano forme di tirannia neoplasiche, che partono dalla mortificazione della libertà di voto, per arrivare alla normalizzazione sociale, dove cresce e si sviluppa la mala pianta della immoralità, intesa come contravvenzione delle più semplici regole della partecipazione democratica al processo di governo di una comunità.

La mignottocrazia, come afferma Paolo Guzzanti, figlia dell’autocrazia monarchica.

Oggi assistiamo a questa nuova forma di governo che nemmeno i padri della politica, dai greci ai romani avevano previsto. Il Principe che governa sull’onda del consenso emozionale,e dalla sua posizione ritiene di non dover dar conto a nessuno. Ma la cosa aberrante è che questo modello non risiede solo a Roma, va via via allargandosi in tanti principini locali che adottano lo stesso sistema del principe Silvio, solo che quest’ultimi sono i figli della mignottocrazia, cioè puttane prive di valori, che pur di accaparrarsi una poltrona o sgabello che dir si voglia, sono pronti a prostituirsi, devono ubbidienza a loro volta al capo mandamento politico che sta sopra lui, e questi a loro volta a quello di sopra fino ad arrivare al cospetto del sole, il principe unico, Berlusconi.

E tutte queste mignotte che non contano un cazzo, sono in definitiva quelle che hanno distrutto il sistema. Perché essendo nominate devono obbedienza assoluta, sono obbligate al conferimento dei consensi verso il sovrastante, e per far questo deve imbarcare anche la melma che produce più consensi rispetto agli intellettuali.

Fin quando non succede nulla evvivadio, se dovesse però succedere un inghippo per cretinaggine di qualcuno ecco che si va alla caccia alle streghe. Una ricerca di responsabilità, dall'alto verso il basso.

Un esempio concreto di ciò che teorizziamo, c’è stato col caso Paternò / Frisenna. Qualche giorno fa, il Presidente della Provincia Castiglione, accusava i locali e nella fattispecie l’on. Salvo Torrisi nella poca avvedutezza delle scelte fatte, perché non si poteva non sapere. Dimenticando, però, che anche lui ha scelto nella sua giunta Ascenzio Maesano rinviato a giudizio, al quale la pubblica accusa ha chiesto tre anni e mezzo per corruzione e coercizione elettorale (voto di scambio), riferite ad elezioni passate e non ancora a quelle del 2008.

Oppure la regola è legare l’asino si dove vuole, credendosi il padrone. Castiglione non è immune dalle regole, né da quelle della morale e nemmeno da quelle della buona creanza. Se vuol essere come l’immacolata concezione, deve attrezzarsi meglio, di conseguenza: né lui né i suoi collaboratori devono essere sfiorati nemmeno dal sospetto. Deve necessariamente rivedere la rotta e non solo rispetto gli assessori, se le sue dichiarazioni di intenti che recita sempre alla TV sono sincere, e noi crediamo che lo siano, deve essere consequenziale anche con i funzionari e collaboratori ad ogni livello, ma già qualche “derapage” si è avuto in solo sei mesi di amministrazione, compresi quelli dello spreco. Ne farsi fotografare in compagnia di chi capita, come nella foto pubblicata su questo blog martedì 16 dicembre u.s. insieme a tutta la "nuova" Forza Italia (l'equilibrio creato dopome). Era il dicembre 2006. Ricorda nemmeno dal sospetto !!!

Riguardo questi temi abbiamo incontrato, a Paternò, il capogruppo consiliare di Forza Italia, Daniele Venora, per meglio comprendere il percorso che il PDL intende intraprendere per riacquistare credibilità e fare partire l’azione amministrativa che langue.

“Azzeramento della giunta, lo abbiamo dichiarato alla stampa. L’azzeramento vuole essere un riassetto morale, ma anche funzionale, dove i partiti devono essere lasciati fuori dall’amministrazione, ed a comporre la giunta deve essere il sindaco non guardando a nessun equilibrio politico, mettendo dentro personalità di sicuro valore e bipartizan, che possano dare la spinta necessaria ad una amministrazione che si trascina ormai da tempo. Noi facciamo autocritica rispetto alle scelta fatte nel passato ma che erano frutto di negoziazione rispetto agli equilibri anche esterni alla nostra comunità: Certamente non eravamo lasciati soli nelle scelte, alcune imposizioni ci venivano fatte. Ora andiamo avanti da soli, visto che le responsabilità i maggiorenti ce li addossano a noi. Ricordo solamente che all'atto della formazione della giunta nel maggio 2007, venne l'on. Limoli con la lista degli assessori e con le deleghe da chiedere che consegnò al Sindaco. E noi tutti ztti. Adesso che è arrivata la tempesta tutti scompaiono, come se Paternò non esistesse".

Una scelta tardiva quella dell'azzeramento della giunta, ma che almeno si faccia presto e sul serio.

Molti attendono che sia la magistratura ad affermare la questione morale, invece noi pensiamo che la politica debba precederla, compiendo scelte concrete e dal forte valore simbolico, ma nel contempo consistenti nella sostanza, nel segno del rigore e della morale. Il Presidente Napolitano ha fatto bene ad esortare la politica a reagire al suo impoverimento morale e culturale, sollevando la questione morale, questione che sosteniamo come prioritaria nelle scelte e nei comportamenti della politica, che si impone con particolare forza in un momento di grave crisi economica e sociale, che colpisce soprattutto i deboli e gli indifesi.

Noi siamo scettici e non crediamo che ciò possa accadere radicalmente, vi saranno sempre le mezze misure che poi accontentano tutti, i compromessi. Ma forse non accontenteranno la città.

16 commenti:

  1. ma azzeramento della giunta significa anche che Failla va a casa o lui resta?

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  2. ma chi sarà quella o qelle "personalità di sicuro valore" che farà/faranno da assessore/i a pippo failla? vero è che "personalità di sicuro valore" nella lingua italiana si presta a diverse interpretazioni.

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  3. CARO ADOMEX, MI SEMBRI UN SOLONE CHE PREDICA BENE E POI RAZZOLA MALE. TU NON HAI MAI FATTO PARTI SIMILI? NON SEI MAI STATO SERVO DI QUALCHE POTENTE? NON HAI MESSO IN LISTA PERSONE DISCUTIBILI, VISTO CHE DI LISTENE HAI FATTO TANTE, PRIMA CON LA DC E POI CON FORZA ITALIA. VORREMMO SENTIRE LE PASSATE ESPERIENZE, SE NN HAI LA CODA DI PAGLIA E PUOI DIRE CIò CHE SAI !!!

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  4. Accetto la sfida, e farò un flash-back tra DC e FI, le mie esperienze da segretario di partito.

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  5. Caro blog, leggo per la prima volta, le tue prese di posizioni su quanto accade in quel di Paternò.
    Non entro nel merito delle dinamiche interne al centrodestra,al contrario ritengo che la crisi ormai quotidiana che colpisce Paternò, nella sua costante perdita di credibilità economica , di sviluppo, di mancanza di lavoro, di illegalità, di totale assenza di un rilancio culturale, debba essere strumento da volano per far rinascere la sinistra paternese.
    Purttroppo il malessere che vive la città non deve vedere colpevole solo la destra, ma anche la sinistra, che negli ha dilaniato un patrimonio di valori, idee , emozioni, di politica.
    Una nuova sinistra deve trainare la nascita di un rinnovato centrosinistra capace di governare e cambiare la città di Paternò.
    Non sò sè il 2012 può essere una data lontana, ma certamente il 2009 deve vedere coinvolti tutti i militanti della sinistra presenti nel fare opposizione, opposizione, opposizione,lasciando perdere nel frattempo possibili ed infausti tentativi di accozzaglie, o stampelle di salute pubblica.
    L'unica salute pubblica che conosciamo deve essere la difesa dell'ambiente restando sempre vigili sul termovalorizzatore , chiedendo al sindaco di rispettare e ripulire tutti gli spazi a verde della città.
    dott. domenico signorelli

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  6. Ma il sindaco la pensa così ? Vuole azzerare la giunta ??
    Cosa dirà a quelli che, dopo essere stati eletti, hanno consegnato le dimissioni da consigliere per fare l'assessore ??
    Secondo me non azzera niente. Non ha le palle per farlo.
    Queste vicende si risolveranno in un niente, una deflagrazione a vuoto.

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  7. vabbè, se l'opposizione deve stare attenta a quello che dice uno come signorelli,è finita.
    penso che il gruppo di rifondazione che sta crescendo in città abbia invece le caratteristiche di affidabilità di cui la sinistra ha bisogno.
    si muovono bene i ragazzi.
    sono passati i tempi di liotta.
    ora bisogna riconoscere che questa nuova generazione di sinistra sa muoversi
    un internauta attento.

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  8. rispondo ad anonimo di rifondazione almeno signorelli si firma con nome e cognome e le sue battaglie le fa a viso aperto, rifondazione attacca solo a colpo sicuro come le iene....bella sinistra quella che vuol andare sul sicuro senza metterci la faccia...complimenti ai nuovi ha ragione il sindaco quandfo vi attacca sull'ATO e sull'ubanistica infatti in cambio di difendere il territorio qualcuno dei vostri "padri" faceva affari con la "spazzatura". adesso smentitemi, certa sinistra non è credibile ormai appartengono al passato remoto e la gente lo ha capito, non siete più radicati nel territorio perchè siete diventati una casta. bravo signorelli avrà sbagliato pure lui, almeno lui col popolo ancora discute.

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  9. adomex ma chi ninni futti di sti storii di sti cumunisti pensamu a pippuzzu u sinnicu ca a pensa na modu ( voli ristari na medda) e turi l'onorevoli ca voli fari i cosi comu diu cumanna

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  10. IERI SERA LA RUSSA NON AVEVA PIU' PELI NEL C..., IN TANTI SONO ACCORSI IN PRIMIS IL SINDACO E ROMANO, AVRANNO AVUTO LA DOSE MAGGIORE?

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  11. Io rispetto la tendenza alla fantapolitica di questa sinistra personalista e che non rappresenta nessuno (100 voti a paternò alle provinciali). cazzi loro, nsignorelli cerca di farsi pubblicità su questo sito. io non ppenso che discutere col popolo significhi interloquire con quei 4 "addetti ai lavori" che si sfogano qui.
    Lungi da me difendere a spada tratta rifondazione: ma mi sembra che sono stati sempre presenti nelle battaglie contro l'inceneritore e attori di iniziative nei quartieri popolari (vedi la distribuzione di pane di domanica in via g. verga)
    sono ragazzi che ho visto sfilare in piazza e assumersi la responsabilità di un partito in un momento in cui tutti i "grandi" della politica si sono allontanati.
    chi si firma qui dovrebbe mettere anche la faccia in interviste in cui denuncia la presenza della mafia in città, invece di ridursi a chiedere che nelle scuole venga distribuito cibo biologico. èimportante la preservazione del territorio e dell'ambiene: ma non potrà mai essere realmente sostenibile qualsiasi politica di tutela dei diritti se non venga prima debellato il male principe della nostra disgraziata sicilia.

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  12. questo centrodestra pensa solo a farsi le scarpe a vicenda...prima avete votato failla in cambio di promesse e posti e ora ve lo state giocando: vergogna!

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  13. Caro anonimo di rifondazione comunista sei talmenta limpido che non solo discuti col popolo e distribuisci pane in via g. verga, come il buon Achille Lauro faceva con la pasta a Napoli, ma non ti firmi neppure, proprio a sostegno delle tue tesi, così chi volesse risponderti non saprebbe a chi rivolgersi. In ogni caso volevo dirti che qui nn si sfogano solo gli addetti ai lavori, ma vi sono corca 3000 lettori al giorno che ci seguono, e quando vogliono dire qualcosa, ma non vogliono farlo pubblicamente, scrivono mail al'indirizzo del blog. Ne ho centinaia che danno fiato alla maggioranza silenziosa. Chi ha le palle mette la faccia davanti ad ogni propria idea.
    Mi pare che l'opposizione seria qui nn la fa nessuno invece.

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  14. QUESTA CITTA' CONSIDERA LE DONNE E GLI UOMINI TALVOLTA UN GRUPPO DI VOTI, UN'ALTRA 100 VOTI.
    LA DIFFERENZA NON STA NEI NUMERI, MA COME SI CHIEDONO I VOTI, IO COME ALTRI SONO FIERO DI RAPPRESENTARE 217 PATERNESI PIU' 92 TRA MOTTESI, BELPASSESI, RAGALNESI, ADRANITI, CERTO POCHI, L'IMPORTANTE E NON AVERE DEBITI MORALI FATTI DA PROMESSE.
    L'IDEA DI UNA SINISTRA UNITA CHE PARLA IN MANIERA DIVERSA CHE AGISCE NEL QUOTIDIANO INTESTANDOSI LA QUESTIONE BRACCIANTILE LA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO, LO SVILUPPO ECOSOSTENIBILE, LA DIFESA DEI DIRITTI DEVE ESSERE LA SFIDA DEL DOMANI.
    NON BASTA GRIDARE O SCRIVERE PERSONALMENTE NON SONO IN CERCA DI VISIBILITA' NE TANTOMENO DI CANDIDATURE MI SONO GIA' MESSO IN DISCUSSIONE IN UN PERIODO DOVE ESSERE DI SINISTRA VUOL DIRE AVERE CORRAGGIO, SENZA ILLUSIONI MA COL SOLO TENTATIVO DI DARE UNA MINIMA PRESENZA DI SINISTRA IN QUESTA CITTA'.
    INFINE INVITO TUTTI COLORO CHE HANNO ANCORA VOGLIA DI ESSERE PORTATORI SANI DI IDEE DI NO FERMARSI, DI ESSERE LE SENTINELLE DI UNA RINASCITA, CIVILE , DEMOCRATICA E CULTURALE DELLA NOSTRA CITTA'.
    FIERO DEI 217 PATERNESI DOTT. DOMENICO SIGNORELLI 3494522983

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  15. DOMENICO SIGNORELLI DEVO DIRTI CHE SEI UN UOMO

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  16. ANCHE SE NON DICO COME TU HAI DETTO "NON ENTRO NEL MERITO DELLE DINAMICHE DEL CENTROSINISTRA", IO ENTRO DAPPERTUTTO

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