domenica 18 maggio 2008
AMMINISTRATIVE IN SICILIA. LOMBARDO SCUOTE IL CENTRODESTRA
A due giorni dalla scadenza per presentare le candidature per le amministrative in Sicilia si profila una divisione nel centrodestra siciliano e pochi i margini di tempo per ricucire la stuazione prima delle 14 di mercoledì.
La notizia è trapelata nella tarda serata di ieri mettendo in fibrillazione il centrodestra siciliano alla vigilia, quasi, della scadenza dei termini per la presentazione delle liste per le amministrative nell'isola.
Il Movimento per l'autonomia minaccia di rompere l'alleanza con il Pdl e di correre assieme all'Udc con il quale presenterebbe candidati comuni.
Da ambienti vicini ai vertici del Mpa si fa sapere che la decisione scaturisce da contrasti interni al Pdl. Nel Pdl infatti cè chi vorrebbe rimettere in discussione a Roma gli accordi già presi a livello locale.
"Ci chiedono rinvii uno dietro l'altro, quando ormai non c'e' piu' tempo - ha dichiarato Raffaele Lombardo - e questo porterà a una frammentazione delle candidature. Ci sono incertezze, forse deficit di rappresentatività. Io ero presente al vertice e questo atteggiamento non l'ho trovato nel Mpa che era pronto a sottoscrivere gli impegni presi. A questo punto credo che ogni partito avrà il diritto di presentare i suoi candidati per non scomparire"
.
I nodi principali, che poi a cascata hanno determinato la mancata quadratura del cerchio, sono le candidature alle Province di Catania, Messina e Siracusa dove il Mpa ha le sue posizioni elettorali più significative.
Fin da questa mattina le diplomazie di Mpa e Udc da una parte e Pdl dall'altra sono al lavoro per ricucire una situazione che sembra quasi compromessa, visti i tempi estremamente limitati. Tuttavia, l'imminente formazione del governo regionale potrebbe rappresentare un ulteriore stimolo per ridare coesione allo schieramento di centrodestra, tenuto conto che il Pdl rappresenta all'Ars il gruppo più numeroso a sostegno della giunta Lombardo.
Ma la Sicilia è sempre stata laboratorio politico, come conferma la posizione dell'Udc nell'isola, e quindi si potrebbe profilare uno scenario nel quale il primo turno delle elezioni viene utilizzato come una sorta di primarie per decidere quale candidato sostenere nei ballottaggi.
Vedremo dunque come si evolverà la situazione anhe in prospettiva agrigentina, dove l'accordo di tutto lo schieramento era stato ampiamente raggiunto sul nome dell'avvocato Nino Gaziano.
Ma, come detto, non ci sarebbe da stupirsi se il centrodestra dovesse riuscire in extremis a trovare un'intesa su scala regionale. A quel punto ogni pezzo del puzzle tornerebbe al proprio posto.
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