venerdì 23 maggio 2008
Regione Sicilia: con il piede giusto
L'ultimissima impressione è che il presidente della Regione Sicilia sia riuscito nel suo intento di nominare un Assessore di sua fiducia nella persona di Massimo Russo, magistrato, con un curriculum di tutto rispetto, confortato da un alto senso dello Stato
Questa almeno la notizia che circola sia presso il tribunale di Palermo che presso l'assessorato indicato. Si sono accavallate molte voci, l'ultima delle quali avrebbe voluto lo stesso Russo relegato all'assessorato all'ambiente: un modo come salvare capre e cavoli, contentare il Presidente Lombardo, ma mettere il giudice Russo nella condizione di non nuocere in un assessorato di modestissimo conto.
Questa mattina si è fatta più concreta la voce che, invece, confermerebbe la primitiva volontà di Lombardo, sia per quanto riguarda il nominativo che per quanto riguarda l'assessorato, che rimarrebbe quello alla Sanità.
Purtroppo la sanità in Sicilia somiglia troppo ad una discarica a cielo aperto, con l'aggravante che non è mai stata fatta una raccolta differenziata; c'è di tutto, dalle consolidate baronie agli interessi della mafia, rappresentata dai colletti bianchi di nuova generazione.
L'informazione, se corretta, alimenta legittime speranze di cambiamento di rotta; la persona indicata come assessore e fortemente voluta dal presidente, infatti, ha un consistente patrimonio come uomo dello Stato, certamente equilibrato, senza l'ardore di affrontare le mille (e rotti) problematiche accumulate nei tempi con la facies del castigamatti.
Di matti da castigare ce ne sarebbero tanti, forse troppi, per cui una grande dose di equilibrio servirà, innanzitutto ad evitare la reiterazione di un sistema fallimentare per le popolazioni e molto redditizio per i soliti noti.
Si tratta di un segnale non certo di semplice discontinuità, bensì di un voltare pagina, dove gli squilibrati equilibri numerici devono lasciare il passo al superiore interesse generale.
Tutto questo mentre all'ARS si registrava una forte presenza di franchi tiratori di Alleanza Nazionale, che contestavano la propria Segreteria politica nella scelta della designazione degli Assessori Regionali, che non permettevano la elezione del Presidente dell'Assemblea. Solita pratica deleteria, che ci riporta indietro rispetto alla annunciata modernizzazione della politica.
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