mercoledì 12 marzo 2008

ELEZIONI POLITICHE 2008: LISTE CHIUSE, INIZIA LA CAMPAGNA ELETTORALE

Le liste dei candidati sono chiuse e un settanta per cento di coloro che sono ai primi posti si considerano, a ragione, già eletti qualunque sia il risultato finale della propria forza politica e del relativo candidato premier. Responsabilità di una legge elettorale che tutti contestano, ma che non si ha il coraggio di cambiare perchè non dispiace selezionare classe dirigente sulla base della fedeltà, piuttosto che su merito e capacità di interpretare e intercettare il consenso dei cittadini.

Se le candidature divengono nomine, si comprende l’impatto che singoli nomi stanno producendo negli schieramenti, in un contesto nel quale, al di là di qualche personaggio da esibire in apposita conferenza stampa, non brillano le novità. La vicenda della candidatura di Ciarrapico nel Pdl, subita da An, e quella dei Radicali nel Pd, subita dagli esponenti della ex Margherita, rivela quanta strada debbano ancora compiere i due principali schieramenti prima di potersi considerare veri e propri partiti e non una sorta di liste civiche. Se l’immagine di compattezza che Pd e Pdl vogliono trasmettere scricchiola in campagna elettorale, si fa forte il rischio che possa deflagrare subito dopo il voto, quando uno schieramento sarà impegnato a dividersi i posti di governo, e l’altro a cercare al proprio interno le ragioni della sconfitta. Senza contare che sul territorio i partiti devono fare ancora i conti con il mancato radicamento di molti candidati ”fuorisede” e con l’ira di amministratori locali e di partito, esclusi dalle liste.

Problemi che si sono avvertiti in maniera forte ieri nel ”Popolo della Libertà” quando le prese di distanza prima di Fini e poi di Bossi alla candidatura di Ciarrapico nel Lazio al Senato, hanno dato l’impressione di un Pdl in versione condominio, dove nessuno conosce quello del piano di sotto e si è pronti a prenderne le distanze se disturba la quiete pubblica. La vicenda ha indubbiamente avuto il merito di mostrare la distanza che separa An dalle tentazioni nostalgiche, ma non è ancora chiaro il motivo di una candidatura che a destra di An non raccoglie consensi, che nel Lazio ha provocato la protesta di tutti gli eletti di FI e An, e che solo strumentalmente viene spiegata come il tentativo di arginare ”La Destra” di Storace che oggi sul ”Corriere” viene data intorno al 2-3%.

Un vero e proprio psicodramma si è scatenato nel Partito Democratico quando è stato scoperto l’ennesimo trappolone di Marco Pannella. L’offerta del leader radicale al socialista Boselli di ospitare nelle proprie liste «i radicali liberi» che non hanno trovato posto nelle liste del Pd,ha scatenato per qualche ora nel loft una vera e propria bagarre, con tanto di ennesimo scambio di accuse tra l’ala dei ”margheritini” da sempre contrari all’accordo, e la componente vicino al segretario che invece lo sta, seppur faticosamente, gestendo. Un’altra puntata di questa faticosa convivenza si è chiusa con la rinuncia di Boselli, ma altre sortite pannelliane potrebbero essere già in gestazione.

Il voto spagnolo ha rivelato la crisi delle forze di sinistra identitarie. Zapatero ha fatto il pieno alla sua sinistra. Ciò fa sorridere Veltroni, ma preoccupa Bertinotti e tutti gli esponenti della Sinistra Arcobaleno che vedono crescere i rischi di una cannibalizzazione dei consensi da parte del Pd.

Un problema che per ora non sembra avere l’Udc di Casini e Pezzotta. Non solo perchè in Italia le pronunce dei vescovi hanno effetti diversi dalla Spagna, ma anche per i ”pasticci” che il Pdl ed il PD stanno combinando in questo avvio di campagna elettorale.
Berlusconi è però convinto - e i sondaggi per ora non lo smentiscono - che il vantaggio sul Pd è in grado di assorbire anche le sortite più contestate, come quella sul programma stracciato, e le candidature più discutibili.

Ed inizia a chiosare scendendo sui temi della campagna elettorale.

L'emergenza rifiuti in Campania ha rovinato l'immagine dell'Italia e sta danneggiando anche i cittadini. Per il leader del Pdl Silvio Berlusconi, «la catastrofe ecologica si sta trasformando in una catastrofe economica che tocca non soltanto il turismo, ma anche l'agroalimentare, il commercio e tutte le filiere economiche». Nella Regione, registra il Cavaliere, c'è stato un crollo verticale di tutte le prenotazioni negli alberghi. Per il prossimo Governo, dunque, «il primo impegno sarà quello di mettere mano alla situazione della Campania per risolverlo definitivamente».

Prodi? Annuncia di lasciare la politica italiana, ma rimane presidente del Partito democratico. Poi conia una battuta: «dopo il grande successo che ha ottenuto, mi viene da dire: errare umanum est, perseverare è prodianum». Il Pd? «Avevano detto che correvano da soli, ma alla fine hanno imbarcato il giustizialista Di Pietro e gli anticattolici Radicali, senza dimenticare che stanno ancora insieme con la sinistra Radicale in tutte le amministrative. Insomma, del fuoco d'artificio che avevano annunciato, non rimane più niente». Critica le ultime proposte avanzate dal Pd per facilitare la nascita di un'impresa: «Ormai la copiatura del nostro programma è un fatto continuo. Peccato che queste proposte le abbiano scoperte solo adesso visto che non hanno fatto nulla di simile quando erano al governo».

Al Popolo delle libertà dà appuntamento giovedì 13 marzo, all'Auditorium di Confindustria, con una riunione con i leader del Pdl, Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, e i candidati alle prossime elezioni politiche. «Come d'abitudine - ha detto - parleremo con tutti i candidati, in modo da organizzare la campagna elettorale sul territorio». Anche la chiusura della campagna elettorale potrebbe avvenire nella Capitale.

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