lunedì 3 marzo 2008

ELEZIONI POLITICHE: PdL, L'ORA DELLA VERITA'





Siamo alle ultime battute della fase che precede la campagna elettorale. Il senso del rinnovamento di cui si è parlato, adesso deve essere messo in campo, concretizzato. Le candidature sono la cartina di tornasole per accertare come i partiti vogliono realmente essere coerenti alle dichiarazioni d’intenti fatte al momento della trasformazione della struttura politica di ciascuno di essi.

Il PD, anche solo per vernissage, questa strategia l’ha messa in campo, mettendo limiti ai mandati parlamentari, con solo 30 eccezioni riservate a personaggi che hanno fatto la storia della sinistra italiana.

Il Popolo della Libertà invece che fa? Dalle notizie che si rincorrono sembrerebbe che neppure per facciata possa essere possibile il restiling delle rappresentanze parlamentari. In un articolo pubblicato alcuni giorni fa avevamo evidenziato il quadro globale delle candidature nella circoscrizione Sicilia2 per la Camera dei Deputati e del collegio siciliano del Senato. Dalle indiscrezioni sembrerebbe che l’ex Forza Italia riproporrebbe in modo naturale tutti gli uscenti, deputati per nomina, anche se questi abbiano anche 4 legislature, non siano autentici interpreti del territorio da rappresentare, e non abbiano meriti politici o legislativi da essere evidenziati.

Quindi Berlusconi ed i suoi colonnelli non mollano in ordine al mantenimento delle posizioni acquisite anche senza merito, di tutti questi politicanti per caso. La politica è cosa seria. E la sovranità del popolo deve essere interpretata. Occorre il coraggio della obiettività. Un repulisti serio e credibile per una nuova stagione della politica, visto che il cittadino non può scegliere.

Che questi “parrucconi” si cimentino alle regionali dove devono dimostrare la loro popolarità, e dove sarebbero sicuramente bocciati dalle preferenze che il popolo esprime. Lasciate il posto nelle liste bloccate a chi ogni giorno si spende nella politica per il territorio e che lo rappresenterebbe in maniera responsabile. Non c’è tempo per le primarie, questo è vero, ma la selezione della classe dirigente di un paese è vitale e profonda. I sondaggi per adesso danno fiducia a Berlusconi e alla sua coalizione, ma dopo che i nomi dei candidati nei posti “sicuri” delle liste usciranno fuori, si avrà ancora la sicurezza che il cittadino non valuti seriamente la qualità delle liste, e di conseguenza non eserciterà l’unico discrimine possibile, cioè votare per altro partito, visto che non può fare selezione interna. Bisognerebbe decentrare le scelte in ambito provinciale, tra coloro che conoscono il territorio e che sono preposti a ciò, e non barattare a Roma i posti da assegnare. Se non si comprende ciò la voglia di autonomia nelle voto prevarrà, i cittadini sono stanchi di non vedere i propri rappresentanti per strada, con i quali potere discutere i problemi, ed il progetto del Popolo della Libertà che ha dato una sferzata di ottimismo potrebbe morire prima di nascere. Un apprezzamento in questo senso va a Giuseppe Castiglione.
L’ Europarlamentare e vice Coordinatore regionale di F.I. sta cercando di mettere in pratica i sentimenti ispiratori del Popolo della Libertà, proponendo l’avv. Salvo Torrisi, già vice sindaco forzista di Paternò, assessore alla provincia di Catania, e Presidente dell’ordine degli avvocati, e Enzo Gibiino da anni coordinatore provinciale di F.I. e presidente della IACP di Catania. Diremmo persone qualificate ed aderenti alle premesse che facevamo. Riuscirà in nostro eroe a portare a casa il risultato? Vedremo, entro domani tutto sarà compiuto, e si vedrà se prevarrà l’innovazione politica oppure la cristallizzazione di vecchi interessi.

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