Vogliamo valutare ora se gli intendi si concretizzano, se il Partito del Popolo delle Libertà mantenga le premesse.
Berlusconi ha inteso rivoluzionare ed invertire la legittimazione di quelli che devono rappresentare il popolo, dalla base verso il vertice, queste sono le premesse per una rinnovazione della classe politica. Se tutto rimane immutato, se i soliti parrucconi come Michela Brambilla li definisce, verranno ricandidati senza che essi abbiano una benché minima legittimazione popolare, senza che abbiano aderenza territoriale, sarebbe una ulteriore presa in giro, tutto uno scherzo.
Quando l’antipolitica avanza, la politica deve cambiare e dare voce al popolo. Le liste sono bloccate, l’elettore non può esprimere preferenze per chi vuole che lo rappresenti al parlamento nazionale ed il rischio concreto è che i soliti noti decidano chi deve rappresentare il popolo e chi invece è costretto a portare l’acqua. E’ serio, visto che la legge elettorale non è mutata, che il partito guida del centrodestra, il PdL, adotti un sistema nuovo, per le candidature cosiddette sicure, che sia rispondente alla rappresentanza reale e non virtuale, una rappresentanza legittima che deve avere il territorio da rappresentare. Ne ha i mezzi per farlo.
Certo qualche segnale arriva in ordine alle teorie che esprimiamo.
Il riconoscimento della questione meridionale alla maniera di quella del nord, l’assegnazione della Presidenza della Regione Siciliana al leader del movimento autonomista Raffaele Lombardo, l’intenzione di Micciché di formare liste per le regionali fatte dal popolo dei blogs. Tutto questo inverte di certo l’approccio alla politica. Ma questo non basta se non viene completato dalle nuove idee sulla formazione delle liste “bloccate” nazionali.
Bondi, coordinatore nazionale parla di liste pulite, di limiti di mandati, tutto bene, ma attuate queste dichiarazioni di intendi, anche per non rimanere indietro rispetto al PD che di tagli ne farà molti, rinnovando completamente la propria classe dirigente, non solo anagraficamente, ma anche e soprattutto in uno sforzo di rinnovamento di uomini.
Per non ancora dilungarci su teorie generali, che potrebbero non far comprendere ai lettori cosa in concreto si dovrebbe fare, a titolo esemplificativo vorremmo affrontare la situazione locale siciliana orientale.
La rappresentanza politica nazionale, (per quella regionale ci pensa il popolo con le preferenze) nella circoscrizione Sicilia 2, è da 14 anni sempre la stessa, con qualche eccezione minima ed irrilevante. Floresta, Palumbo, Ziccone, Firarrello, Grimaldi, Stagno d’Alcontres, Germanà, ma anche Prestigiacomo e Martino. Le eccezioni ci sarebbero per Firrarello e Prestigiacomo che vivono e lavorano nel territorio e per il territorio, e che probabilmente alla verifica delle preferenze sarebbero eletti comunque, per Martino illustre tecnico di livello internazionale, ma gli altri? Non hanno nessun merito politico, ne tecnico, ne di rappresentanza locale. Mandateli a casa. Candidate persone che rappresentino il mondo delle professioni, dell’imprenditoria, del sociale, ma che questi abbiano anche meriti indubbi e certificati di rappresentanza politica per avere svolto nei propri ambiti professionali e nelle istituzioni pubbliche servizio politico e che al vaglio ed al discrimine delle preferenze risulterebbero eletti al posto di questi parassiti della politica che stanno incollati alla poltrona solo per nomina. Berlusconi, questo è quello che devi fare, non farti tirare la giacca da nessuno, e sarai ancora più credibile.
Noi seguiremo con molta attenzione l’evolversi della situazione denunziando ai nostri lettori che adesso sono tantissimi, il tradimento delle “promesse” del rinnovamento reale.
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