mercoledì 20 febbraio 2008
Febbre elettorale - Abbiamo incontrato Totò Cuffaro
Un bagno di folla accoglie Totò Cuffaro all’Excelsior di Catania. Tutta l’UDC della provincia si raccoglie attorno all’ex Presidente della Regione che è arrivato in città a serrare le fila dopo la fuoruscita di Drago e Mancuso. C’erano proprio tutti a dimostrare che il partito è ancora vivo e che nessuno gli ha tolto qualcosa. Sindaci, consiglieri comunali, assessori, dirigenti, simpatizzanti, qualche curioso, qualche infliltrato, il dirigente regionale Rossella Puglisi, il deputato regionale Fausto Fagone, il presidente della SERIT sen. Mimmo Sudano.
Cuffaro spiega che la scelta di Casini viene condivisa, che la tradizione democristiana deve continuare e sventola sondaggi che danno il partito dello scudocrociato al 6% in campo nazionale.
Certo, non si può non arringare la folla, non si può infondere che ottimismo, non si può non esortare la platea ad attivarsi per la campagna elettorale incombente.
E poi l’annuncio che il candidato alla presidenza della regione è Raffaele Lombardo, “è il candidato dell’UDC e per sostenerlo in Sicilia andremo con la coalizione del centrodestra, con la benedizione di Casini”.
Abbiamo notato molto entusiasmo, molta partecipazione, come se l’UDC catanese si fosse liberata dal tappo Drago-Mancuso, che in verità molto poco si son portati dietro.
Alla fine della convention Totò Cuffaro ci ha rilasciato una intervista per tre domande al vetriolo:
D- Presidente sappiamo per certo che Lombardo non è il vero candidato alla presidenza della regione, malgrado tutte le conferme che i media hanno dato oggi, sappiamo che non sarà questa la soluzione finale - ci interrompe dicendoci “ voi avete certezze che non corrispondono al vero”, ma noi continuiamo – nel caso in cui questa ipotesi fosse verosimile l’UDC in Sicilia che farà?
R- Vota Raffaele Lombardo, propone Raffaele Lombardo, farà eleggere Raffaele Lombardo, lui è candidato. Al di la della lingua italiana che prevede tre gradi di possibilità di ipotesi, il greco ne prevede cinque ed il fatto che possa esserci un candidato del PdL è la quinta ipotesi (cioè della impossibilità n.d.r.) Raffaele Lombardo è candidato a Presidente della Regione.
D- Ammesso che in Sicilia, alle elezioni politiche, l’UDC avrà un notevole successo, nel resto d’Italia arranca, visto che la campagna acquisti del PdL è notevole, ci sarà una sparuta pattuglia di parlamentari, l'evoluzione politica-elettorale del mondo occidentale va verso il bipartitismo, il popolo se ne avvede, il suo partito come si comporterà non avendo molto peso specifico nel panorama politico futuro?
R- Visto che lei mi fa delle domande al vetriolo io le darò risposte al vetriolo, lei ha poche idee e anche confuse, le assicuro che l’UDC a livello nazionale avrà molti più consensi di quelle che pensa, avrà una rappresentanza importante alla Camera, per governare, ed una altrettando importante al Senato che condizionerà il Governo del Paese.
D- E l’ipotesi della Lega Sud, con il MpA di Lombardo, con lo scudocrociato del democristiano Pizza?
R- Non lo so chi la vuole fare, ma a noi non ci appartiene, noi siamo democristiani, siamo orgogliosi di essere un partito nazionale, veniamo da una storia siciliana che parte da Caltagirone, da un prete terribile che era don Luigi Sturzo, continuata da De Gasperi e che adesso arriva fino a Casini, noi siamo in quella storia, stiamo tentando di difenderla, perché anche quelli che verranno dopo di noi possano usufruire di questa storia.
Risposte da democristiano, ma ancora la storia è fluida e non ben definita. Lombardo in camera caritatis dice che non vuole fare il Presidente della Regione. Miccichè dice di non cedere. L’ipotesi di un nome terzo, ma berlusconiano, sembra la tesi più accreditata. Oramai è solo questione di ore.
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