Trenta cartelle, dieci punti programmatici introdotti da un preambolo in cui si richiama il legame della nuova formazione con il partito popolare europeo, infine una conclusione sulla fattibilità e sostenibilità economica delle proposte. Si presenta così la bozza del programma del Pdl licenziata oggi da 'Officina' e inviato a Silvio Berlusconi per le ultime limature. Un testo che, a quanto si apprende, sarà siglato probabilmente venerdì prossimo, ad Arcore da tutti i leader della coalizione, oltre al Cavaliere, Gianfranco Fini, Umberto Bossi e Raffaele Lombardo.
Il 'decalogo' del Popolo della Libertà parte dall'economia. Il primo punto del programma ha infatti come titolo 'difendere e far ripartire l'economia italiana'. Quindi si parla di fisco equo con la formula 'la giusta imposta'; di 'legge e ordine, sicurezza territoriale e governo dell'immigrazione', di abitazioni con la dicitura 'una casa per tutti'; di sanità ' per tutti i cittadini'; di 'una societa' più solidale basata sulla famiglia' e come 'permettere ai giovani di costruirsi un futuro migliore'.
Un capitolo a parte è dedicato al Sud e ai suoi problemi, tema caro al movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo, uno alla scuola, all'università e alla ricerca, infine 'last but not least' alla riforma federale dello Stato, da sempre punto fermo dell'alleanza con la Lega Nord.
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