Nel calvario di queste ore abbiamo letto e rianalizzato decine di volte, documenti, atti bollati, dichiarazioni, commenti di illustri ed autorevoli commentatori; ebbene, nella maggioranza dei casi, ciò che colpisce è la descrizione dell’Udeur campano, e non solo, da parte della Procura di Santa Maria Capua Vetere, come una centrale del malaffare, della corruzione, una sorta di officina, in buona sostanza, atta e tesa solo a delinquere, dove il segretario nazionale, Clemente Mastella è una sorta di padrino, il capo di una cupola che controlla collaboratori, impartisce ordini, condiziona la vita sociale e politica di una comunità. Questa analisi – che rigettiamo con forza e sdegno – ci impone una riflessione, seppur amara, e dettata, fors’anche dall’emotività del momento, dall’amarezza, che però, non fa velo sulla nostra lucidità di giudizio: se il segretario nazionale dei Popolari-Udeur è il capo di questa pseudo cupola dell’intrallazzo, allora anche tutti noi, collaboratori, iscritti, e perché no, simpatizzati, siamo suoi affiliati, complici di un disegno criminoso, sostenitori di una azione malvagia che si nutre delle sventure e delle disavventure di migliaia di vergini della politica. Ebbene, se questo è il convincimento, il teorema che la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha messo in atto con il tintinnar della manette di antica memoria, allora noi diciamo a gran voce, arrestateci tutti! Sì, arrestateci tutti ...
Paolo Festucia
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