domenica 25 novembre 2007

Autonomia. Il Movimento Siciliano si Espande


«Autonomi» di nome e di fatto. Il nuovo partito del Popolo della libertà di Silvio Berlusconi non ha scaldato gli animi degli esponenti del Movimento per l’autonomia di Raffaele Lombardo.

«Confluire nel nuovo soggetto politico di Berlusconi non ci interessa. Difendiamo la nostra identità - chiarisce il leader di Mpa - e il nostro progetto politico che non prevede fusioni ma solo alleanze».

Sì all’Autonomia, no alla sudditanza, e curiosità nei confronti dei cambiamenti messi in atto in politica: è così che il Movimento di Lombardo ha ottenuto i suoi successi ed è così che si prepara ad una delle sfide elettorali più importanti. Quella delle amministrative di maggio, quando si voterà in 7 province su 9 della Sicilia e numerosi comuni tra cui quello di Messina.

Ma, ad attendere Lombardo potrebbe esserci una sfida ancora più importante, quella della guida della regione siciliana. I nuclei più significativi del partito si trovano in Sardegna e in Calabria, ma la nuova mappa del Movimento che si sta delineando ha dei rappresentanti anche in Campania e nel Lazio.

Ma, naturalmente il suo epicentro è in Sicilia, vera e inespugnabile roccaforte del movimento. È da qui che, dall’anno della sua nascita, il 2005, il Movimento per l’Autonomia di Raffale Lombardo ha compiuto i suoi passi più rilevanti. La conferma viene dai numeri: a soli due anni di distanza oggi l’Mpa può contare già su 6 deputati nazionali, un senatore, 10 deputati regionali in Sicilia, tre assessori regionali, oltre 50 sindaci, 50 tra consiglieri e assessori provinciali, 800 consiglieri comunali e circa 40 presidenti di consigli comunali.

Fuoriuscito dall’Udc, dopo la rottura con Casini e Follini, Raffaele Lombardo, indiscusso leader del partito, eurodeputato e presidente della provincia di Catania, ha dato vita ad un movimento che da subito si è caratterizzato per le sue peculiarità. Difendere l’autonomia della Sicilia, innanzitutto, ma non solo, tutelare anche le ragioni di tutto il Mezzogiorno d’Italia, poco rappresentato dai politici “tradizionali”. Con un progetto ambizioso e forte: diventare la Lega per il Sud, in alcune battaglie alleandosi anche con la lega del Nord.

Giocando sulla sua capacità di attrattiva verso il Centrosinistra (due deputati regionali provengono da esperienze di quell’area) e seguendo un modello, anzi due. Quello della Svp e dell’Unione Valdostana. Un sondaggio di Demopolis vede oggi il partito di Lombardo al 16 per cento in Sicilia, ma la punta del 30 per cento nella sola Catania fa sperare nel raggiungimento di un risultato ben superiore.

GIULIA SALVATORI

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