Diliberto vuole in Italia la mummia di Lenin , Fini è la new entry fra i big Cdl con seconda famiglia: Grillo, non c'è più.
Oliviero Diliberto, segretario di un partito al governo, ha appena partecipato ad un raduno di nostalgici comunisti in quel di Mosca. Una Mosca quasi impietrita dal freddo (basta vedere le foto del nostro) che alla manifestazione offre poche migliaia di partecipanti (dicono diecimila). Un po’ di russi, un po’ del resto del mondo, molti italiani, perché noi dobbiamo sempre farci riconoscere.
Ma come, il comunismo è crollato col Muro di Berlino, in Russia è uno sgradevole ricordo, in Cina quasi non c’è più, presi come sono dalle vicende del mercato, e in Italia è nella coalizione di governo? No, dice il marziano a Roma, non ci posso credere. Credici, credici, è così.
E pensa anche che Diliberto, segretario del PdCI, tra una battuta e l’altra, ha detto anche che l’ormai imbarazzante (per Putin e amici) mummia di Lenin (ospitata nel celebre mausoleo sulla piazza Rossa) la porterebbe volentieri a Roma. Speriamo a casa sua. Nel soggiorno accanto alla tv, accanto alle sue foto col colbacco, col naso rosso dal freddo.
Gianfranco Fini ha una nuova fidanzata apparsa dopo (o forse prima) la separazione dalla moglie Daniela: si chiama Elisabetta Tulliani, avvocato, showgirl (aspirante), ex di Luciano Gaucci (ex pirotecnico presidente del Perugia Calcio, rifugiato a Santo Domingo) incinta di otto mesi. Fini sarà di nuovo padre.
Fini si è allineato (come stato di famiglia) con i colleghi di schieramento Berlusconi e Casini. Tutti contro i Dico, tutti pronti a scendere nuovamente in piazza per il family (o meglio, families, al plurale)-day.
Grillo, devi battere un colpo, oppure ti hanno fatto ritirare?
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