martedì 18 dicembre 2007

Prodi taglia le tredicesime

«Mi ritrovo 150 euro in meno nella tredicesima. Eppure non ho uno stipendio da nababbo». Luciano è un impiegato delle Ferrovie dello Stato, abita in una piccola città di una Regione rossa. Il suo sfogo è uguale a quello di tanti italiani del ceto medio stritolati da un fisco sempre più invasivo. Aliquote, addizionali, imposte locali da un lato; inflazione, raffica di aumenti e super benzina dall’altra annunciano un 2008 all’insegna della recessione, certificata anche dalle simulazioni del Giornale pubblicate nei giorni scorsi e dalle associazioni dei consumatori. «Il mio stipendio? Quando è grasso - dice al telefono Luciano - arriviamo a 1.800 euro mensili. Una cifra commisurata alle responsabilità di chi, come me, opera in un’azienda che ha dirette responsabilità sulla sicurezza di milioni di persone».

L’ironia della sorte si nasconde dietro le mille cifre della busta paga che ci ha fornito. Dicembre 2007, netto a pagare 3.253,23 euro: 12 mesi fa erano 3.405,97 euro. «Mancano 152,74 euro nonostante un aumento di anzianità, a parità di presenze e di indennità di trasferta. Come potete rilevare - sottolinea - a dicembre 2006 e 2007 ho le medesime presenze e pressoché la medesima indennità di trasferta (204 euro nel 2006, 208 euro nel 2007) ed ho riscosso 152,74 euro in meno con una aliquota di tassazione altissima. Inoltre - aggiunge - ho anche avuto aumenti di anzianità nel 2007 e quindi la differenza è da considerarsi ancora più marcata».
Il confronto con il 2005 fa riflettere ancora di più: «Con il precedente governo, la mia tredicesima è stata di 3.366,42 euro. Quasi 40 euro in meno rispetto al 2006, 113 in più rispetto al 2007, ma in realtà a dicembre 2005 avevo solo 16 presenze contro le 21 degli altri due anni e oltre 60 euro di trasferta in meno».

Il salasso di fine anno si nasconde dietro le voci «trattenute» e «imposte» ed è consistente: 989,31 euro più 1.806,63 euro di tasse. Su quasi 6mila euro di compenso lordo, dunque (5.942,92 euro per l’esattezza) 2.689,69 euro finiscono tra Inps e fisco. Si tratta di più del 45% dello stipendio lordo ed è uno degli effetti delle nuove aliquote fiscali volute dal viceministro dell’Economia Vincenzo Visco. «È una vergogna portare la tassazione di un reddito da lavoro dipendente come il mio all’aliquota del 41%! Almeno voi ditelo che il governo Prodi ci sta riducendo alla fame!».

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